Visualizing the World’s Largest Copper Producers
Many new technologies critical to fighting climate change, like solar panels and wind turbines, rely on the red metal.
Many everyday products depend on minerals, including mobile phones, laptops, homes, and automobiles. Incredibly, every American requires 12 pounds of copper each year to maintain their standard of living.
Chile is the top copper producer in the world, with 27% of global copper production. In addition, the country is home to the two largest mines in the world, Escondida and Collahuasi.Chile is followed by another South American country, Peru, responsible for 10% of global production.
The Democratic Republic of Congo (DRC) and China share third place, with 8% of global production each. Along with being a top producer, China also consumes 54% of the world’s refined copper.
https://themarketjourney.substack.com :
economia, modelli, mercato, finanza
Bitcoin’s last stand
https://twitter.com/ecb/status/1597894360510922752 (per i commenti)
@snowaholic
Il concetto dell'articolo è condiviso da tutti quelli che lavorano a livello istituzionale (non solo BCE) in particolare legandolo alla nascita delle bitvalute di stato.
Come scrissi qualche mese fa ho parlato direttamente con una persona che lavora ai piani alti dell'ESMA ed il pensiero era esattamente quello dell'articolo
Tutto da vedere però se i cicli dei rialzi sono davvero finiti
https://themarketjourney.substack.com :
economia, modelli, mercato, finanza
https://themarketjourney.substack.com :
economia, modelli, mercato, finanza
Tu pensa... A volte i mercati non finiscono di stupirmi.
Ieri accordo sul tetto al prezzo del gas su valori non troppo lontani dalle medie dell'ultimo periodo e il prezzo è decisamente calato riportandosi nei dintorni di inizio anno.
Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
Intanto è uscito un interessante studio della BCE sui metodi di pagamento nei vari Paesi europei, in termini di numero e volume delle transazioni.
Study on the payment attitudes of consumers in the euro area (SPACE)
La prima cosa che salta all'occhio è che la famosa difesa d'ufficio "eh ma in Germania per esempio usano solo il contante", guarda un po', si rivela l'n-esima colossale puttanata.
Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
Festeggiare finchè si può: stamattina gas ben sotto i 100 Euro/MWh (intorno a 97 per la precisione).
Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
Il consumo di gas dell'Unione europea è diminuito del 20,1% nel periodo agosto-novembre 2022 rispetto alla media 2017-2021. Il regolamento Ue sulle misure per la riduzione coordinata della domanda di gas, parte del piano REPowerEU, che ambisce a porre fine alla dipendenza energetica del continente dalla Russia, ha fissato come target la riduzione del 15% del consumo di gas per il periodo agosto '22 - marzo '23 rispetto alla media dei cinque anni precedenti.
https://themarketjourney.substack.com :
economia, modelli, mercato, finanza
«L'Italia va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l'Italia sono i furbi, che non fanno nulla, spendono e se la godono» (Giuseppe Prezzolini, 1921)
Verissimo, ma quell'ondata di freddo nel centro-nord Europa è stata sufficiente a supportare i prezzi dopo i minimi di novembre. Il mercato fino a qualche giorno fa scontava la possibilità di un inverno freddo su scala continentale, improbabile ma potenzialmente dirompente sui prezzi, quindi comunque molto rilevante per il valore atteso dei prezzi futuri.
Togli questo tail risk e il prezzo di equilibrio scende parecchio, visto che gli stoccaggi sono all'83%, quasi ovunque al di sopra dell'obiettivo dell'80% che l'UE aveva fissato per inizio inverno. Con un inverno mite si potrebbe anche chiudere la stagione fredda sopra il 50% di riserve, mettendo così in sicurezza anche il prossimo inverno che al momento è una delle maggiori preoccupazioni dei mercati. Lo scorso anno tra aprile e giugno c'era stato un forte aumento delle riserve prima che i russi chiudessero drasticamente i rubinetti, adesso una risalita simile sarebbe improbabile quindi sarebbe meglio evitare di scendere così in basso.
Segnalibri