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  1. #711
    Vento moderato L'avatar di Gianni78ba
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    Predefinito Re: "It's the economy, stupid!"

    Citazione Originariamente Scritto da FunMBnel Visualizza Messaggio
    Ma poichè la politica è diventata peggio delle curve da stadio qualsiasi cosa dica/faccia una parte è sempre e comunque bene per una curva e male per l'altra. E finchè è così non se ne uscirà mai perchè qualsiasi puttanata è sempre e comunque legittimata (politicamente, non legalmente) da almeno metà "del popolo". Popolo che manco è chiaro cosa voglia e che non ha capito che finchè si comporta da tifoso di fronte a gente che fa sistematicamente il contrario di quel che dice non otterrà mai una benamata sega.
    Gli "intellettuali" italiani sono coloro che più di tutti incarnano il tifo politico fine a se stesso.
    Probabilmente siamo riusciti ad esportare anche questo ed il risultato è la fine dell'europa ed il feudalesimo politico in America.
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  2. #712
    Uragano L'avatar di FunMBnel
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    Predefinito Re: "It's the economy, stupid!"

    Citazione Originariamente Scritto da Corry Visualizza Messaggio
    Applausi.

    Solo un appunto, ma siamo veramente sicuri che chi decide, politici a capo di grandi paesi o amministratori delegati di multinazionali, sia veramente così stupido? Oppure è solamente irresponsabile o meglio egoista, forse perché ha capito che non potendo evitare il baratro sta pensando solo ed esclusivamente a salvarsi il culo e ad aiutare gli amici che ci stanno guadagnando e tanto. Degli altri frega meno di un caz
    Nel caso di un CEO di una supermultinazionale di sicuro non si parla di stupidi, al massimo di figli di mignotta.
    Per quanto riguarda la recente generazione politica (parlo principalmente dei nostri) sicuramente sono degli abilissimi commerciali, visto che l'unica cosa che sanno fare è convincere la gente a votarli (sempre meno a essere onesti, vista la percentuale di votanti...), ma quando li senti parlare di questioni economiche o tecniche persino un medio ignorante come il sottoscritto riesce a capire che non sanno veramente una minchia di quello di cui parlano. Quindi in questo caso è proprio colossale ignoranza. Ma se non ha importanza il fatto che caccino balle colossali da mattina a sera, figurati che importanza possa avere la competenza...
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  3. #713
    Uragano L'avatar di FunMBnel
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    Predefinito Re: "It's the economy, stupid!"

    Citazione Originariamente Scritto da mky Visualizza Messaggio
    condivido gli ultimi commenti postati e faccio una domanda:
    quindi,
    un sistema democratico dove 1 vale 1 e chi conta 10 vale 1 lo stesso, partorisce dopo le elezioni (dove vanno a votare mediamente 6 su 10) blocchi di politici multicolori che cercano di trovare una intesa di come far funzionare un governo al filo della maggioranza (vicino al 51% con vari regali o bonus) per fare gli affari propri di quel 51% sul 60% dei votanti. Ergo, un 30% risicato comanda un 70% di assenti/sconfitti. E a quanto pare non solo in Italia.
    e quindi le cose dovrebbero funzionare per tutti?
    In questa situazione qualsiasi stupido o inadatto (o furbo) messo in condizione di agire prosegue incolume la sua opera.
    Questo però è un ragionamento che avrebbe senso solo nel caso in cui quei 4 su 10 che stanno a casa fossero parte di un blocco monolitico in grado di esprimere una maggioranza diversa di loro.
    Ma visto che statisticamente è impossibile affermare che chi sta a casa avrebbe votato in modo opposto a quelli che sono andati ecco che l'astensione non è argomento se non come termometro del fatto che molti si son rotti le palle e hanno abbandonato la speranza di risolvere le cose con le scelte politiche.

    Poi ci sarebbe la questione che un sistema basato sulla democrazia liberale è tutt'altra cosa dal "la maggioranza è legittimata dal voto quindi fa quel caz che le pare" che è invece il messaggio che alcuni (molti...) cercano di far passare e i polli che applaudono sembrano gradire non rendendosi conti di quali siano le conseguenze finali di questo modo di pensare o di fare.
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  4. #714
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    Predefinito Re: "It's the economy, stupid!"

    Nessuno commenta sulla guerra commerciale partita oggi e sul fatto che Musk vuole sottoporre il governo federale degli Stati Uniti allo stesso trattamento riservato a Twitter?

    Qualche settimana fa ci chiedevamo se facesse sul serio sui dazi oppure no, ora è chiaro che l'intenzione sia di fare molto peggio di quanto proposto in campagna elettorale, a partire dal 25% su Canada e Messico (10% per il petrolio) e 10% su tutti i prodotti cinesi.

    L'introduzione dei dazi è chiaramente illegale e fuori dai poteri presidenziali, ma la farà lo stesso, vediamo se la corte suprema proverà a bloccarli (ma a questo punto mi aspetto che se ne freghi anche della corte suprema e non si adeguerà ad eventuali bocciature dei suoi provvedimenti).


    Dalle ultime dichiarazioni sembra che si rendano conto degli impatti economici negativi di breve termine ma siano convinti che nel lungo termine sarà un grande vantaggio, per quanto delirante sia come idea non credo torneranno indietro. È difficile fare previsioni precise senza avere i dettagli, soprattutto su eventuali esenzioni ad hoc per singoli prodotti/produttori, ma sarà uno shock economico molto forte.

    Sull'auto, ad esempio, se non ottengono esenzioni l'impatto su Ford, GM e Stellantis sarebbe devastante, mentre Tesla sarebbe relativamente meno danneggiata. Paradossalmente tra aumento del costo della benzina e del costo delle termiche potrebbe uscire una forte accelerazione dell'elettrico.

    Insomma l'idea del Presidente Musk con il suo vice Trump sembra davvero essere quella di un trattamento shock come promesso a fine campagna elettorale, con l'obiettivo di eviscerare il governo federale e passare ad una economia chiusa sul modello di fine '800 esplicitamente citato da Trump. Vedo che ancora molti non lo prendono sul serio, ma sarebbe il caso di mettersi in testa che lui prova a fare quello che dice e che non sono solo sparate (Groenlandia inclusa).

  5. #715
    Vento forte L'avatar di Tarcii
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    Predefinito Re: "It's the economy, stupid!"

    Citazione Originariamente Scritto da snowaholic Visualizza Messaggio
    L'introduzione dei dazi è chiaramente illegale e fuori dai poteri presidenziali, ma la farà lo stesso, vediamo se la corte suprema proverà a bloccarli
    Praticamente viviamo nel periodo storico in cui il presidente degli Stati Uniti sta iniziando a comportarsi come un capo di stato di una repubblica ex sovietica dove le reti clientelari sono istituzione.
    Beh, comunque c'è da dire che pure in Italia non siamo mai stati messi meglio, il problema è l'ordine di grandezza.
    dalla storia si impara che non si impara dalla storia

  6. #716
    Uragano
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    Predefinito Re: "It's the economy, stupid!"

    Citazione Originariamente Scritto da Tarcii Visualizza Messaggio
    Praticamente viviamo nel periodo storico in cui il presidente degli Stati Uniti sta iniziando a comportarsi come un capo di stato di una repubblica ex sovietica dove le reti clientelari sono istituzione.
    Beh, comunque c'è da dire che pure in Italia non siamo mai stati messi meglio, il problema è l'ordine di grandezza.
    Se li mette lui, li metteranno per risposta anche gli altri.
    POi quando gli americani si renderanno conto di essere stati dei deficienti, allora vedremo

  7. #717
    Uragano
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    Predefinito Re: "It's the economy, stupid!"

    In caso di guerra alla Groenlandia e a Panama, allora sarà necessaria l'uscita di blocco dalla NATO dei paesi europei e del Canada

  8. #718
    Burrasca L'avatar di Corry
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    Citazione Originariamente Scritto da Stefano De C. Visualizza Messaggio
    Se li mette lui, li metteranno per risposta anche gli altri.
    POi quando gli americani si renderanno conto di essere stati dei deficienti, allora vedremo
    Io inizierei a mettere il parmigiano al 90% e l’ingresso a Venezia per gli Americani a 599 euri
    ​Se mi piace il ruolo del cacciatore e della lepre? Se c'è uno davanti è normale che gli altro lo inseguano. E' come il gioco di guardia e ladri, i ladri scappano e le guardie inseguono...

  9. #719
    Vento moderato L'avatar di Gianni78ba
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    Predefinito Re: "It's the economy, stupid!"

    Citazione Originariamente Scritto da snowaholic Visualizza Messaggio
    Nessuno commenta sulla guerra commerciale partita oggi e sul fatto che Musk vuole sottoporre il governo federale degli Stati Uniti allo stesso trattamento riservato a Twitter?

    Qualche settimana fa ci chiedevamo se facesse sul serio sui dazi oppure no, ora è chiaro che l'intenzione sia di fare molto peggio di quanto proposto in campagna elettorale, a partire dal 25% su Canada e Messico (10% per il petrolio) e 10% su tutti i prodotti cinesi.

    L'introduzione dei dazi è chiaramente illegale e fuori dai poteri presidenziali, ma la farà lo stesso, vediamo se la corte suprema proverà a bloccarli (ma a questo punto mi aspetto che se ne freghi anche della corte suprema e non si adeguerà ad eventuali bocciature dei suoi provvedimenti).


    Dalle ultime dichiarazioni sembra che si rendano conto degli impatti economici negativi di breve termine ma siano convinti che nel lungo termine sarà un grande vantaggio, per quanto delirante sia come idea non credo torneranno indietro. È difficile fare previsioni precise senza avere i dettagli, soprattutto su eventuali esenzioni ad hoc per singoli prodotti/produttori, ma sarà uno shock economico molto forte.

    Sull'auto, ad esempio, se non ottengono esenzioni l'impatto su Ford, GM e Stellantis sarebbe devastante, mentre Tesla sarebbe relativamente meno danneggiata. Paradossalmente tra aumento del costo della benzina e del costo delle termiche potrebbe uscire una forte accelerazione dell'elettrico.

    Insomma l'idea del Presidente Musk con il suo vice Trump sembra davvero essere quella di un trattamento shock come promesso a fine campagna elettorale, con l'obiettivo di eviscerare il governo federale e passare ad una economia chiusa sul modello di fine '800 esplicitamente citato da Trump. Vedo che ancora molti non lo prendono sul serio, ma sarebbe il caso di mettersi in testa che lui prova a fare quello che dice e che non sono solo sparate (Groenlandia inclusa).
    Dal WJS, da 3 articoli a pagamento. Posto alcuni passi:

    President Trump will fire his first tariff salvo on Saturday against those notorious American adversaries . . . Mexico and Canada. They’ll get hit with a 25% border tax, while China, a real adversary, will endure 10%. This reminds us of the old Bernard Lewis joke that it’s risky to be America’s enemy but it can be fatal to be its friend.Drugs may be an excuse since Mr. Trump has made clear he likes tariffs for their own sake. “We don’t need the products that they have,” Mr. Trump said on Thursday. “We have all the oil you need. We have all the trees you need, meaning the lumber.”

    Mr. Trump sometimes sounds as if the U.S. shouldn’t import anything at all, that America can be a perfectly closed economy making everything at home. This is called autarky, and it isn’t the world we live in, or one that we should want to live in, as Mr. Trump may soon find out.Take the U.S. auto industry, which is really a North American industry because supply chains in the three countries are highly integrated. In 2024 Canada supplied almost 13% of U.S. imports of auto parts and Mexico nearly 42%. Industry experts say a vehicle made on the continent goes back and forth across borders a half dozen times or more, as companies source components and add value in the most cost-effective ways.And everyone benefits. The office of the U.S. Trade Representative says that in 2023 the industry added more than $809 billion to the U.S. economy, or about 11.2% of total U.S. manufacturing output, supporting “9.7 million direct and indirect U.S. jobs.” In 2022 the U.S. exported $75.4 billion in vehicles and parts to Canada and Mexico. That number jumped 14% in 2023 to $86.2 billion, according to the American Automotive Policy Council.Tariffs will also cause mayhem in the cross-border trade in farm goods. In fiscal 2024, Mexican food exports made up about 23% of total U.S. agricultural imports while Canada supplied some 20%. Many top U.S. growers have moved to Mexico because limits on legal immigration have made it hard to find workers in the U.S. Mexico now supplies 90% of avocados sold in the U.S. Is Mr. Trump now an avocado nationalist?


    The U.S. will impose tariffs on computer chips, pharmaceuticals, steel, aluminum, copper, oil and gas imports as soon as mid-February, President Trump said Friday, opening a new front in his looming second-term trade wars.“That’ll happen fairly soon,” Trump told reporters in the Oval Office, adding that he also wants to hike tariffs on the European Union, which has “treated us so horribly,” though he didn’t specify when or how high the duties would be. A representative for the European Union didn’t immediately respond to a request for comment.The announcement for those sector-based and EU tariffs appeared separate from the 25% tariffs on Canada and Mexico, and 10% tariffs on China, which he had said would be implemented Saturday.The duties previewed by Trump would come on top of existing tariffs on those products, he said, waving away any concern about the levies increasing inflation or snarling global supply chains.“I think there could be some temporary, short term disruption and people will understand that,” Trump said. “The tariffs are going to make us very rich and very strong.”

    White House press secretary Karoline Leavitt on Friday said the Mexico, Canada and China tariffs were coming but declined to speak on exemptions for certain products or what, if anything, the trading partners could do to avoid the duties. Trump’s team has also been considering a grace period between the announcement of the tariffs on Saturday and when they would actually be imposed. Leavitt seemed to play down that possibility on Friday, telling reporters Trump “will implement his tariffs tomorrow.”Trump told reporters in the Oval Office that there was nothing Canada, Mexico and China could do to avoid the tariffs before Saturday. But he did say he was considering a lower tariff on Canadian crude oil—10% instead of 25%.For weeks, large U.S. industries such as the oil and automotive sectors have lobbied him for exemptions from the tariffs, warning of higher prices and continental-wide supply-chain issues, while Canada and Mexico have prepared a list of retaliatory measures to hit U.S. products with tariffs in kind.The China tariff threat, meanwhile, has flown under the radar compared with the North American tariff pledges. While Trump said earlier this week that he was still considering duties on the world’s second-largest economy, he has rhetorically targeted Canada and Mexico much more often, and his team had appeared to have less contact with Chinese diplomats than officials from the U.S.’s continental neighbors.


    U.S. Customs and Border Protection reported that last fiscal year 21,148 pounds of fentanyl was seized at the southwest border, the most from U.S. citizens coming through legal ports of entry. On the northern border, CBP reported seizing 43 pounds of the drug.Throughout the process, Mexican and Canadian officials have expressed frustration that they don’t know what actions would satisfy Trump’s demands, despite weeks of meetings between senior officials. Indeed, the looming tariff announcement Saturday would follow the White House saying publicly this week that negotiations were progressing well with both nations.Mexican President Claudia Sheinbaum, meanwhile, said her government is ready for Trump’s tariffs and would respond in kind.“We have Plan A, Plan B, Plan C for whatever the U.S. government decides,” Sheinbaum said. “It’s important to remember the implications that imposing tariffs could have for the U.S. economy.”


    The president hasn’t said which legal authorities would be used to impose the tariffs. Trump advisers had considered using emergency economic authority to impose the sanctions, but The Wall Street Journal earlier reported that aides have second-guessed that strategy after a federal judge temporarily blocked a Trump administration memo seeking to freeze federal assistance grants and loans.While the U.S., Canada and Mexico have a standing free-trade agreement, it isn’t clear that the expected tariff action would immediately violate that pact. The U.S.-Mexico-Canada Agreement, like most trade pacts, includes a provision that allows for the imposition of tariffs on national-security grounds.


    U.S. car buyers on average would face price increases of roughly $3,000, according to estimates from analysts at Wolfe Research. Buyers of new cars paid about $46,200 on average in December, according to J.D. Power.Already, an affordability crunch in the U.S. car market has relegated many shoppers to the used-vehicle lot. Car prices in the U.S. soared earlier this decade because of vehicle shortages, and they remain roughly one-third higher than they were before the pandemic. There have been down-to-the-wire negotiations between the U.S. and Mexico and Canada over the tariffs. Auto-company lobbyists have been pressing for exemptions or a narrower scope should the tariffs go into effect. For now, many companies are planning for the worst-case scenario.Tariffs would upend the past three decades of the auto industry using free-trade rules and knitting together a vast factory web across the U.S., Mexico and Canada.Now, some are rushing orders to beat this weekend’s potential deadline. GM, for example, is expediting vehicle imports from Canada and Mexico and has factory space to shift some work to the U.S., if needed. But the company says it won’t spend significant capital until it has more clarity. Others are drawing up plans to source supplies from trade-friendly countries such as Thailand in case Mexico or Canada retaliates with their own tariffs.When President Trump first floated the idea in November of placing tariffs on imports from the U.S.’s two top trade partners—despite a free-trade pact that has been in place for decades—many auto executives dismissed it as a negotiating tactic. Jerome Dorlack, CEO of Dublin, Ireland-based seat maker Adient, told analysts on Tuesday that conversations with the automakers have begun. The company has 18 sites in Mexico and 30 in the U.S., according to regulatory filings.“We’ve made it clear to them that this is not, at a 25% level or even at a 10% level, a burden that Adient is prepared to take on,” he said.Mikael Bratt, CEO of Swedish airbag-maker Autoliv, which has factories in Canada and Mexico, put it bluntly during an earnings call Friday: “Of course, that’s a pass on to our customer,” he said of the prospective tariffs.More than a quarter of GM’s U.S.-sold cars come from Mexico or Canada, including some of its most lucrative product lines. Last year, about half of the one million Chevrolet Silverado and GMC Sierra pickup trucks that GM made were built either in Canada or Mexico. A large majority of those trucks—the automaker’s top-selling models and biggest moneymakers—were shipped to the U.S. for sale.
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  10. #720
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    Predefinito Re: "It's the economy, stupid!"

    Citazione Originariamente Scritto da Tarcii Visualizza Messaggio
    Praticamente viviamo nel periodo storico in cui il presidente degli Stati Uniti sta iniziando a comportarsi come un capo di stato di una repubblica ex sovietica dove le reti clientelari sono istituzione.
    Beh, comunque c'è da dire che pure in Italia non siamo mai stati messi meglio, il problema è l'ordine di grandezza.
    Beh in parte se la sono cercata con un congresso disfunzionale che ha bisogno di maggioranze deliranti praticamente per qualunque cosa e con una corte suprema che ha ampliato a dismisura alcuni aspetti del potere presidenziale (da ultimo con l'immunità che è pericolosissima come formulata). Spero però che non diventi la regola.



    Non direi che da noi sia lo stesso, la presidenza della repubblica garantisce comunque un rispetto almeno formale delle regole, almeno finora.

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