Te lo saprò dire...
Per il mestiere che faccio direi che se non mi si rincoglionisce la testa (più di quanto già lo sia ) non dovrebbe rappresentare un dramma.
Certo non sarà il momento in cui investire nella carriera.
Le "tecnologie che avanzano" son proprio quelle che ti aiutano ad essere produttivi più a lungo riducendo la fatica.
Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
Residenza: Altavilla Vicentina (VI)
Lavoro: Brendola - casello di Montecchio Maggiore (VI)
http://meteoaltavillavicentina.altervista.org/
Residenza: Altavilla Vicentina (VI)
Lavoro: Brendola - casello di Montecchio Maggiore (VI)
http://meteoaltavillavicentina.altervista.org/
Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
img_6172.jpg
Per dare il senso delle proporzioni di come le cose si evolvono
https://themarketjourney.substack.com :
economia, modelli, mercato, finanza
https://themarketjourney.substack.com :
economia, modelli, mercato, finanza
Residenza: Altavilla Vicentina (VI)
Lavoro: Brendola - casello di Montecchio Maggiore (VI)
http://meteoaltavillavicentina.altervista.org/
In realtà, anche per i lavori a tavolino il problema è sensibile, e nei nostri uffici di ente pubblico si vede, fra le righe.
Gli attuali sessantenni impiegati appartengono alla generazione che ha visto la timida introduzione del computer: tanto per dire, nell'85 se avevi per le mani un cassone di computer con monitor a lucine verdi, caricavi prima il DOS da floppy, poi il programma sempre da floppy, poi il floppy su cui avevi i file. Dopo di che hanno cercato di tenersi al passo con la tecnologia, evolvendosi assieme ai nuovi programmi. Quelli che i sessanta li hanno già passati, si sono informatizzati spesso con la forza, quando si sono diffusi i computer negli uffici (da noi questo avveniva negli anni '90 in maniera estesa, anche se il grosso dei documenti era in cartaceo).
In pratica, esiste una fascia di lavoratori pre-informatica che, sì, stanno al passo coii tempi, vengono formati periodicamente, ma alla fin fine sanno usare il minimo indispensabile dei programmi, spesso in maniera contorta, poco efficiente e senza capacità di risolvere i minimi problemi che si presentino. A breve, graveranno più di ora sui colleghi giovani, veloci e informaticamente prestanti, che svolgono le medesime operazioni in un quarto di tempo. Già io che non sono un fulmine di guerra, quando interagisco con certi colleghi, aspetto pazientemente che col ditino premano tutti i tastini per trovare quello che dobbiamo guardare, e mi trattengo a stento dal prendergli il topo e andare direttamente dove ci interessa. E non è colpa delle persone, si badi: esiste secondo me un limite fisiologico all'adattamento alle nuove tecnologie. Qualcuno è più vispo e portato, ma molti vedono la macchina come un oggetto avverso e incomprensibile, e temono a provare nuovi percorsi.
Allungare la permanenza sul lavoro a questa fascia di impiegati significa solo una perdita di efficienza dell'intero sistema. E, ripeto, non per colpa loro.
Il problema non sono questi che si pensioneranno fra vent'anni, ma nell'immediato, quelli che sarebbero andati in pensione e che invece vedono il limite sfuggire via di anno in anno. Questa fascia intanto incide sul bilancio totale.
Excel? certo che si usa, serve per fare le tabelle scrivendo testi da 50 righe in ogni casella...
Segnalibri