Bollette pazze

[galinsog@]

E se non aumenta la disponibilità di beni?

Banalmente si diventa più poveri, ma tendenzialmente si impoverisce di più chi povero lo è già. E comunque se un bene è scarso rispetto alla richiesta, nel momento in cui immetti più denaro in circolo all'interno del sistema economico, fai anche in modo che quello stesso bene sia scambiato sul mercato a un prezzo sempre più elevato, praticamente alimenti un circolo vizioso, cosa che già sarebbe insostenibile in un'economia del tutto chiusa, figurati cosa può succedere in un sistema economico globalizzato nel quale ci sarà sempre chi quel bene lo pagherà un po' meno di te e quindi si potrà permettere un minore aumento delle retribuzioni fisse... Meccanismi come la "scala mobile" non funzionano e sono controproducenti per due ragioni:

1. con l'indicizzazione delle retribuzioni fisse (stipendi, pensioni) favorisci l'aumento dell'inflazione, perché consenti a chi fa il prezzo di un determinato prodotto di continuare ad alzarlo (visto che la domanda resterà sempre alta, favorita dall'immissione di moneta, che avvenga come effetto di politiche macroeconomiche o sotto forma di politiche fiscali indiscriminate ed eccessivamente generose o appunto per il tramite di meccanismi di indicizzazione prezzi/salari);
2. faciliti la concorrenza dei tuoi competitor, vuoi perché avranno un costo del lavoro più basso perché di base avranno meno inflazione, vuoi perché avendo meno inflazione (leggasi "moneta forte") pagheranno anche meno le materie che acquistano per produrre beni che fanno concorrenza a quel che produci tu...

Questa è la sintesi molto terra-terra di quali siano gli effetti di politiche monetarie ed economiche "espansive" in periodi di inflazione crescente per ridotta disponibilità di materia prima (es. colli di bottiglia "pandemici", effetti della guerra, ecc.).

[Luca.]

Banalmente si diventa più poveri, ma tendenzialmente si impoverisce di più chi povero lo è già. E comunque se un bene è scarso rispetto alla richiesta, nel momento in cui immetti più denaro in circolo all'interno del sistema economico, fai anche in modo che quello stesso bene sia scambiato sul mercato a un prezzo sempre più elevato, praticamente alimenti un circolo vizioso, cosa che già sarebbe insostenibile in un'economia del tutto chiusa, figurati cosa può succedere in un sistema economico globalizzato nel quale ci sarà sempre chi quel bene lo pagherà un po' meno di te e quindi si potrà permettere un minore aumento delle retribuzioni fisse... Meccanismi come la "scala mobile" non funzionano e sono controproducenti per due ragioni:

1. con l'indicizzazione delle retribuzioni fisse (stipendi, pensioni) favorisci l'aumento dell'inflazione, perché consenti a chi fa il prezzo di un determinato prodotto di continuare ad alzarlo (visto che la domanda resterà sempre alta, favorita dall'immissione di moneta, che avvenga come effetto di politiche macroeconomiche o sotto forma di politiche fiscali indiscriminate ed eccessivamente generose o appunto per il tramite di meccanismi di indicizzazione prezzi/salari);
2. faciliti la concorrenza dei tuoi competitor, vuoi perché avranno un costo del lavoro più basso perché di base avranno meno inflazione, vuoi perché avendo meno inflazione (leggasi "moneta forte") pagheranno anche meno le materie che acquistano per produrre beni che fanno concorrenza a quel che produci tu...

Questa è la sintesi molto terra-terra di quali siano gli effetti di politiche monetarie ed economiche "espansive" in periodi di inflazione crescente per ridotta disponibilità di materia prima (es. colli di bottiglia "pandemici", effetti della guerra, ecc.).

Grazie. Quindi, a questo punto, converrebbe avere una moneta debole, cioè più inflazione?

[galinsog@]

Grazie. Quindi, a questo punto, converrebbe avere una moneta debole, cioè più inflazione?

No, al contrario con una moneta debole non solo chi ha retribuzioni fisse è più penalizzato in sede di cambio (e l'euro sta pagando anche un po' l'indebolimento sul dollaro) ma vengono penalizzate le importazioni, cosa che in un paese con una struttura industriale come la nostra può diventare esiziale. In periodi di alta inflazione conviene avere una moneta forte e stare molto attenti sia alle politiche monetarie sia a quelle fiscali, perché poi se la massa di moneta circolante è ancora eccessiva rischi che l'aumento dei prezzi si prolunghi. Per assurdo se si volesse evitare l'aumento di beni energetici, i cui prezzi "a cascata" trainano con se tutto il resto, forse sarebbe opportuno attuare in modo intelligente misure di razionamento "leggero"...

[Luca.]

No, al contrario con una moneta debole non solo chi ha retribuzioni fisse è più penalizzato in sede di cambio (e l'euro sta pagando anche un po' l'indebolimento sul dollaro) ma in periodi di alta inflazione conviene avere una moneta forte e stare molto attenti sia alle politiche monetarie sia a quelle fiscali, perché poi se la massa di moneta circolante è ancora eccessiva rischi che l'aumento dei prezzi si prolunghi. Pera assurdo se si volesse evitare l'aumento di beni energetici, che a cascata trainino con se tutto il resto, forse sarebbe opportuno attuare in modo intelligente misure di razionamento "leggero"...

.....vuoi perché avendo meno inflazione (leggasi "moneta forte") pagheranno anche meno le materie che acquistano per produrre beni che fanno concorrenza a quel che produci tu...

Questa è la sintesi molto terra-terra di quali siano gli effetti di politiche monetarie ed economiche "espansive" in periodi di inflazione crescente per ridotta disponibilità di materia prima (es. colli di bottiglia "pandemici", effetti della guerra, ecc.).

Allora non ho capito il punto meno inflazione(leggasi "moneta forte")


Per razionamento leggero intendi diminuire, per esempio, la distribuzione di beni e/o servizi?

[galinsog@]

Allora non ho capito il punto meno inflazione(leggasi "moneta forte")


Per razionamento leggero intendi diminuire, per esempio, la distribuzione di beni e/o servizi?

Be', se hai una moneta più forte, cosa che le banche centrali stanno cercando di ottenere rialzando i tassi, hai fisiologicamente un'inflazione più bassa perché il valore della moneta in sede di transazione è più alto... quindi la tua moneta "vale di più" e detto in maniera molto banale ci compri più cose a parità di valore monetario nominale (quello stampato sulla banconota o battuto sulla moneta).

Per razionamento intendo politiche che abbassino "artificialmente" la domanda di un determinato bene... ad esempio puoi anche fare politiche fiscali mirate a sostenere le aziende più "energivore" in modo tale che riducendo temporaneamente la produzione di beni (cosa che presto o tardi potrebbero dover fare per gli alti costi dell'energia stessa) consumino meno corrente elettrica. Ovviamente lo puoi/devi fare solo se hai contezza che non si tratti di una crisi "sistemica" ma di un "collo di bottiglia" che riduca solo temporaneamente l'offerta di energia.

[Luca.]

Ok grazie, avevo capito che meno inflazione = moneta forte automaticamente

[Luca.]

Be', se hai una moneta più forte, cosa che le banche centrali stanno cercando di ottenere rialzando i tassi, hai fisiologicamente un'inflazione più bassa perché il valore della moneta in sede di transazione è più alto... quindi la tua moneta "vale di più" e detto in maniera molto banale ci compri più cose a parità di valore monetario nominale (quello stampato sulla banconota o battuto sulla moneta).

Per razionamento intendo politiche che abbassino "artificialmente" la domanda di un determinato bene... ad esempio puoi anche fare politiche fiscali mirate a sostenere le aziende più "energivore" in modo tale che riducendo temporaneamente la produzione di beni (cosa che presto o tardi potrebbero dover fare per gli alti costi dell'energia stessa) consumino meno corrente elettrica. Ovviamente lo puoi/devi fare solo se hai contezza che non si tratti di una crisi "sistemica" ma di un "collo di bottiglia" che riduca solo temporaneamente l'offerta di energia.

Per il razionamento/abbassamento artificiale della domanda ho letto qualcosa in passato, mi pare che qualche economista lo vedeva come soluzione per evitare una futura crisi stile 1929 o simili

[Danirimini]

Veramente tutti adesso dicono che il problema è principalmente l'offerta, ma fa niente...
Ma facciamo finta: visto che l'offerta non si cambia con un click e neppure per decreto, mettiamo pure ancora più soldi (più di quanto globalmente fatto negli ultimi 2 anni) in tasca alla gente. Visto che i beni da comprare per il momento rimarranno gli stessi secondo te cosa succede?
Ecco... Adesso itera il processo indefinitamente e fammi un'ipotesi su quale sarebbe l'evoluzione.

Quindi era giusta la soluzione che dicevo. Finirà che si muore di fame, visto che non possiamo farci nulla sulla quantità dell'offerta. Tutti contenti di essersi quasi affrancati dal gas della Russia, ma mi pare che non è che sia cambiato molto, il gas è poco e sempre di prezzi proibitivi si tratta, che ricadono su praticamente tutto. In sostanza finchè la domanda non crollerà (chiusura delle aziende? gente che sta in casa con 10 gradi? cuciniamo a fuoco spento?) non ci sono soluzioni.

[FunMBnel]

Io vedo tanta offerta e poca richiesta da diverse settimane a questa parte

Allora vedi un campione non signfiicativo; in termini statistici forse, in termini macroeconomici di sicuro.
Nel momento in cui diventerà significativo in termini macroeconomici vuol dire che saremo giunti alla fase di distruzione della domanda e a quel punto comincerà pure il raffreddamento dei prezzi.

[FunMBnel]

Massimo, io sono ignorante come una campana, sento dire spesso questa cosa ma non capisco realmente perché. Hai modo di spiegarmi o darmi un link dove informarmi x cortesia?

In realtà il concetto è molto semplice (poi se arriva qualche economista, anche in erba, mi picchia a sangue ).
Dimentichiamoci un attimo delle oscillazioni di brevissimo termine date da effetti speculativi. Quello che determina il prezzo nel lungo è sempre la legge della domanda e dell'offerta.
A parità di offerta se aumenta la domanda aumenta il prezzo, se diminuisce la domanda il prezzo diminuisce.
A parità di domanda succede il contrario al variare dell'offerta.

Il problema nasce perchè ognuno è abituato a pensare al proprio portafoglio e alla propria situazione e tende ad estenderla a livello globale. Non funziona proprio così.
Banalmente: se io in cantina ho una "stampante" della BCE e mi stampo 1000 Euro tutti i mesi o anche un milione di Euro (magari non tutti i mesi o ti beccano subito ) e lo faccio solo io è ovvio che non cambia nulla a livello macro; perchè se io tutti i mesi compro un cellulare nuovo vuol dire che ne compo 12 all'anno in un mercato che ha un'ordine di grandezza probabilmente del miliardo a livello globale.

Ma se si dice "diamo 1000 Euro al mese per far fronte alla crisi" a tutti i lavoratori (di fatto è quello che succedeva con la scala mobile negli anni '70; stipendi che si adeguavano all'inflazione; e magicamente il risultato era che l'inflazione non diminuiva, anzi aumentava; v. alla voce spirale prezzi-salari) la musica cambia.
Facciamo finta che in Italia ci siano 20 milioni di lavoratori (a memoria direi che son molti di più...) e abbiamo messo in circolo 20 miliardi ogni mese. In pratica una discreta finanziaria. Ogni mese, però, non in un anno.
Cosa succede se uno si ritrova tutti i mesi in tasca più soldi? Se è oculato una parte li risparmia e una parte li spende. Se è meno oculato li spende tutti. E in questo caso abbiamo aumentato la domanda di "appena" 20 miliardi al mese.
E ora veniamo al lato offerta: la disponibilità di beni, come ho scritto, non aumenta per decreto; aumentare la capacità produttiva (in particolare quando questa non è poi così lontana dai massimi) richiede investimenti; anche grossi; e, di conseguenza, tempo; anche molto.
E l'asino casca qui; tu (e gli altri 20 milioni) i soldi li hai in tasca subito e vai a spenderli; ma i beni in più per tutti saranno disponibili quando le fabbriche e la logistica andranno a regime, quindi tra qualche anno. Risultato hai aumentato la domanda, ma l'offerta è rimasta la stessa. L'ovvia conseguenza è l'aumento del prezzo; se sei il "primo della fila" di quei 20 milioni (ovvero spendi tutto quello che hai oggi) bene; se sei l'ultimo ti becchi l'aumento di prezzi conseguente.
(N.B. ho parlato solo di consumatori finali che sono solo una parte del sistema).

Pensa un po' cosa succede se invece che a livello italiano questo meccanismo avviene a livello globale. Ed è quello che è avvenuto nel periodo Covid e post-Covid.
Gente chiusa in casa a forza => non spendo risparmio.
Sostegni a chi ha avuto difficoltà => (ci sta) colpo attutito
Lockdown (che continuano tuttora in Cina) => riduzione dell'offerta di beni
Maiali russi => riduzione dell'offerta di materie prime
Bonus a pioggia per la qualunque => altri soldi in tasca
Riaperture => mo' la gente comincia a spendere quello che ha risparmiato; solo che l'offerta non solo non è aumentata, ma è ancora più bassa di prima in alcuni comparti fondamentali; boom!

Perchè a leggere certi pare che siamo in una condizione post-guerra termonucleare globale, ma la realtà è che persino in un Paese sfigato come il nostro il PIL è già superiore al periodo pre-Covid.

Come ho scritto in altra parte non so per quale motivo si era diffusa la convinzione che l'inflazione fosse un problema del passato. Certo... Lo era perchè la si era gestita. Se fai finta che la legge della domanda e dell'offerta sia falsa poi magicamente ti ritrovi che invece non solo l'inflazione torna, ma torna in versione steroidea, come si vede benissimo.

La letteratura in materia è sterminata, ma va chiesta a quelli del mestiere.