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Risultati da 41 a 50 di 171
  1. #41
    Vento teso
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    Predefinito Re: Dialetti e lingue d'Italia

    Io ho parenti nell`Austria.
    Moglie Croata.
    Fratello che da 20 anni vive in Piemonte.
    Lavoro in Slovenia per una multinazionale Ungaro-Slovacca.
    I nonni materni abitavano nelle campagne rurali della alta Bergamasca.
    I nonni paterni abitavano nell`alto Friuli.
    Io vivo da 20 anni a Trieste.

    Le rare volte quando mi ubriaco, partono cori bergamaschi, nel ritmo triestino, con un mix di parolaccie piemontesi e versi slavo-ungari nel mezzo.
    Sara`forse anche per questo che raramente vengo invitato alle feste, boh...

    Comunque amo i dialetti dell`Italia, e`interessante vedere come chiamano una cosa (esempio forchetta) a Bergamo (Piru`) o in Calabria (brocca-broccia)

  2. #42
    Vento fresco L'avatar di alnus
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    Predefinito Re: Dialetti e lingue d'Italia

    Citazione Originariamente Scritto da Stefano De C. Visualizza Messaggio
    Il ladino (e quindi anche il friulano) e il sardo solamente sono riconosciute come lingue a tutti gli effetti.
    Non vedo che ci sia di negativo, fanno parte delle tradizioni popolari.
    Hai citato i romani, ma il dialetto romanesco di un tempo, come si è detto, è quasi scomparso, quello che si parla a Roma oggi è un italiano romanizzato (anche perchè, come a Milano, ri romani da più generazioni sono ormai molto pochi
    Forse tu sei troppo giovane, ma ti assicuro che i romani una volta, nelle occasioni pubbliche come in TV si sforzavano di eliminare l'accento e ci riuscivano, e l'effetto era per me ottimo. C'è un abisso rispetto all'oggi, dove un po' tutti, ma i romani enormemente, si abbandonano al loro accento locale. Praticamente adesso i giovani romani credono che le s si pronuncino tutte come fossero z, che le consonanti siano tutte doppie eccetera. Questo non è Italiano ma loro credono di sì.
    La lingua è stata creata da grandi uomini, precisamente con l'intento di salvarci dalla barbarie dei dialetti.

  3. #43
    Uragano L'avatar di Lou_Vall
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    Predefinito Re: Dialetti e lingue d'Italia

    Qui la lingua locale si parla molto, io spesso la uso con amici e colleghi.
    Sostanzialmente funziona così: la pianura parla piemontese, la pedemontana e le basse valli parlano piemontese con influssi occitani e, generalmente dalle medie valli in su, si parla occitano. Ed è anche vero che, come altrove, molti termini variano davvero da paese a paese, addirittura da frazione a frazione.
    Quello che parliamo noi qui, tra la pedemontana e la bassa valle è un piemontese cuneese "occidentale" con forti influssi occitani, ed è perfettamente intellegibile con l'occitano dell'alta valle.
    Vuoi per la marginalità dei territori, vuoi per altro, qui le lingue locali rimangono e andando in giro è più probabile sentir parlare in dialetto che non in italiano. Il range di età, dirò, dipende, ma posso dire che dai 30 anni in su sono in molti a parlarlo, e ovviamente la percentuale dei parlanti aumenta con l'età. Sui "giovani" under 25 non saprei proprio invece, dato che ho pochi conoscenti di quell'età che forniscono un campione rappresentativo.
    Lou soulei nais per tuchi

  4. #44
    Uragano
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    Predefinito Re: Dialetti e lingue d'Italia

    Citazione Originariamente Scritto da alnus Visualizza Messaggio
    Forse tu sei troppo giovane, ma ti assicuro che i romani una volta, nelle occasioni pubbliche come in TV si sforzavano di eliminare l'accento e ci riuscivano, e l'effetto era per me ottimo. C'è un abisso rispetto all'oggi, dove un po' tutti, ma i romani enormemente, si abbandonano al loro accento locale. Praticamente adesso i giovani romani credono che le s si pronuncino tutte come fossero z, che le consonanti siano tutte doppie eccetera. Questo non è Italiano ma loro credono di sì.
    La lingua è stata creata da grandi uomini, precisamente con l'intento di salvarci dalla barbarie dei dialetti.
    Sicuro che parli di romani?
    Perchè nessuno qui pronuncia la s come z

  5. #45
    Vento fresco L'avatar di alnus
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    Predefinito Re: Dialetti e lingue d'Italia

    Citazione Originariamente Scritto da Stefano De C. Visualizza Messaggio
    Sicuro che parli di romani?
    Perchè nessuno qui pronuncia la s come z

    Ci sei così abituato che non te ne accorgi

  6. #46
    Vento forte L'avatar di Hirpus96
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    Predefinito Re: Dialetti e lingue d'Italia

    Parlo prevalentemente l'avellinese, essendo io nato e cresciuto qui, soprattutto con amici e nelle situazioni informali. Ma in famiglia ho delle inflessioni salernitane e dell'alta irpinia, avendo mio padre che lavora in quelle zone. Ho imparato a parlare bene anche il napoletano stretto, che differisce dall'avellinese in alcune inflessioni e sfumature.
    Conosco e parlo bene, inoltre, il dialetto catanzarese, essendo mia madre originaria del posto.

  7. #47
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    Predefinito Re: Dialetti e lingue d'Italia

    Qua in Sardegna come si vede dalle mappe postate ci sono alcune aree nel Nord Sardegna dove le lingue locali, turritano, castellano (parlato nella zona di Castelsardo) e gallurese sono considerate afferenti al ceppo delle lingue toscane. Il turritano è parlato a Sassari, Porto Torres, Sorso e Stintino, ed è anche parecchio influenzato dal ligure
    Per origini familiari parlo sporadicamente e capisco il barbaricino, il dialetto sassarese lo capisco ma a parte qualche battuta ogni tanto non lo parlo. Tra i miei coetanei, a parte qualche frase ogni tanto, non conosco nessuno che lo parli, almeno tra amici, dove si usa l'italiano, condito comunque da espressioni.
    L'influenza culturale della Liguria e della Toscana si è trasferita anche al cibo. Tra Sassari, Porto Torres e Alghero è usanza mangiare la fainè, la farinata di ceci, sia liscia che farcita.

  8. #48
    Uragano L'avatar di Lou_Vall
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    Predefinito Re: Dialetti e lingue d'Italia

    Tra piemontese e occitano ci sono molti termini e toponimi che sono di origine celtica e antico-ligure e che hanno "resistito" naturalmente alla latinizzazione.
    Beàl (rivo), da cui bealèra (canale), dal gallico bed (fossa, canale) e dal ligure beu; comba (che vuol dire conca, piccola valle), dal gallico cumba (cavità, valle), elvo (pino), dal ligure alpino alawo (pino cembro), bric (altura) dal gallico brig (roccaforte) da brigo (forza); crin (maiale) dal celtico cruin, drugia (letame) dal celtico dru (fertile), balma (grotta), dal celtico balmen (roccia)...
    E ce ne sono tante altre.. molte parole che descrivono alberi, morfologie, montagne, ecc.ecc. (diciamo, elementi naturali) in piemontese e in occitano sono praticamente identiche al gaelico e al bretone grazie alla comune origine celtica.
    Lou soulei nais per tuchi

  9. #49
    Uragano
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    Predefinito Re: Dialetti e lingue d'Italia

    Citazione Originariamente Scritto da alnus Visualizza Messaggio

    Ci sei così abituato che non te ne accorgi
    No, anzi semmai il contrario, che la z la si tende a dire piuttosto dura che sembra una s, ma ti assicuro che la s non viene affatto pronunciata z, stai sbagliando città allora.
    Sicuro che non sia Napoli?

  10. #50
    Uragano
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    Predefinito Re: Dialetti e lingue d'Italia

    Citazione Originariamente Scritto da SsNo Visualizza Messaggio
    Qua in Sardegna come si vede dalle mappe postate ci sono alcune aree nel Nord Sardegna dove le lingue locali, turritano, castellano (parlato nella zona di Castelsardo) e gallurese sono considerate afferenti al ceppo delle lingue toscane. Il turritano è parlato a Sassari, Porto Torres, Sorso e Stintino, ed è anche parecchio influenzato dal ligure
    Per origini familiari parlo sporadicamente e capisco il barbaricino, il dialetto sassarese lo capisco ma a parte qualche battuta ogni tanto non lo parlo. Tra i miei coetanei, a parte qualche frase ogni tanto, non conosco nessuno che lo parli, almeno tra amici, dove si usa l'italiano, condito comunque da espressioni.
    L'influenza culturale della Liguria e della Toscana si è trasferita anche al cibo. Tra Sassari, Porto Torres e Alghero è usanza mangiare la fainè, la farinata di ceci, sia liscia che farcita.
    Nelle scuole si insegna sardo?
    Chiedo perchè avevo sentito questo essendo riconosciuta minoranza linguistica

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