Tu mi dici, "Ti guardi? Sbagli a paragonarti"
Va che storia, pensavo fossero calabroni. In effetti ora che ci penso, i calabroni veri e propri sono molto aggressivi e ti vengono incontro anche di giorno. Invece queste le ho incontrate solo di notte perché attirate da qualche luce e hanno sempre avuto la tendenza a scappare invece che a volarmi intorno.
Tu mi dici, "Ti guardi? Sbagli a paragonarti"
Il calabrone europeo (Vespa crabro) è in realtà una specie ben poco aggressiva, probabilmente uno dei Vespidae meno aggressivi in assoluto, è grosso, rumoroso, ha un aspetto inquietante e ha il tipico volo (radente e "a scatti") delle vespe, ma è difficile farsi pungere. Se non ci si avvicina troppo al nido e per vicino intendo meno di 3-4 metri, ossia molto vicino, i calabroni generalmente tendono a ignorare gli esseri umani, il problema è che a volte capita di trovarsi il nido in soffitta o in cantina. Essendo un insetto in parte "sinantropico" a volte tende a non percepire l'uomo come un pericolo fino a quando non si è vicinissimi al nido (e allora magari la "percezione" cambia bruscamente e parte l'attacco). Comunque molte punture di calabroni sono accidentali e derivano dal fatto che essendo un insetto con abitudini anche crepuscolari è attirato dalle luci artificiali e spesso entra in casa se si tengono le finestre aperte in estate, poi magari si prova a scacciarli o ad ucciderli senza aver ben compreso con cosa si ha a che fare. Inoltre negli ambienti chiusi i calabroni tendono a volare in modo erratico andando a sbattere ovunque e questo aumenta la probabilità di contatti accidentali e allora possono pungere (probabilmente contatti di questo tipo sono l'occasione più frequente di puntura da parte di questi insetti). Per il resto sono insetti molto tolleranti e mi è capitato di osservare calabroni bottinare su frutta marcia a una trentina di centimetri di distanza senza suscitare alcuna reazione di minaccia. Sono stato anche punto, ma da un esemplare che mi era entrato nello zaino aperto e una mia amica d'infanzia fu punta perché gliene cascò uno addosso, finendo dentro al colletto della camicetta. A mia nonna successe la stessa cosa ma il calabrone cadde poi a terra senza nemmeno aver tentato di pungerla. La puntura fa un male cane, questo sì e il dolore persiste anche abbastanza a lungo...
Ultima modifica di galinsog@; 26/02/2023 alle 20:06
Ma come mai ce ne sono così tante?
Qui ho letto che sono più frequenti tra l'erba alta in primavera piuttosto che in estate, quando i prati sono secchi.
E' sufficiente camminare con gambe coperte (pantaloni lunghi) e lontano dai prati con erba alta per non prendersele?
Non so in Trentino ma c'è un rapporto abbastanza stretto tra la sovrappopolazione di cervidi (in particolare cervo rosso e capriolo) e la frequenza delle zecche. Qui cervi ancora non ce ne sono ma i caprioli da un quindicina d'anni me li trovo direttamente a pascolare sull'uscio di casa e infatti mia madre è riuscita a beccarsi 2 zecche raccogliendo le zucchine nell'orto. Si è scelto di non intervenire per motivazioni "conservazionistiche" e in certi ambienti parlarne è diventato un argomento "tabù" ma la triste realtà è che questi ungulati sono serbatoi perfetti per le zecche del genere Ixodes, ricordo che su una carcassa recente di capriolo (investito da un auto) ne contai speditivamente più di 400 tra neanidi e adulti...
Comunque la pianificazione qualora si decidesse di ridurre la sovrappopolazione di ungulati selvatici va gestita molto bene, perché una riduzione troppo drastica e troppo rapida, ad esempio tramite abbattimento o cattura di troppi esemplari in un lasso di tempo troppo breve, rischia di essere perfino controproducente, costringendo le zecche a cercarsi altri ospiti (cioè noi)... per cui c'è demagogia da entrambe le parti...
La realtà è che i ripopolamenti (i caprioli qua si erano estinti nel XVIII secolo e furono introdotti negli anni '70 nella Riserva dell'Adelasia vicino Sassello) ha portato una serie di problemi a cascata dei quali tutti se ne sono fregati per un trentennio, salvo ritrovarsi alle prese con i danni (non solo alle coltivazioni ma anche agli ecosistemi vegetali) e poi con il problema delle zoonosi come la borreliosi o la TBE. Anche la diffusione della PSA, che per fortuna non ha risvolti sanitari per noi esseri umani, è stato un evento ampiamente previsto e direi da almeno un decennio ma finché non sono state trovate carcasse di cinghiali infette non si è fatto assolutamente niente... poi ce la prendiamo coi cinesi "mangia-pipistrelli"...
Ultima modifica di galinsog@; 27/02/2023 alle 00:45
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