Insetti nel piatto: informazioni, opinioni e ricette

[galinsog@]

Mi hai fatto venire in mente una cena fra cugini del mio moroso, una delle cugine ha il marito del Burkina Fasu. Ci ha illustrato con dovizia di particolari le specie commestibili di formiche del suo paese, le dimensioni, il modo di cucinarle, il gesto con cui si succhia l'addome scartando il resto... poi è arrivata in tavola una tagliata di cavallo, e quando l'ha vista si è tirato indietro inorridito, perché il cavallo loro non lo mangiano, ha voluto una carne sostitutiva... dopo le ricette sulle formiche, ho fatto fatica a non mettermi a ridere...
E' proprio vero che il limite commestibile/incommestibile è un fatto mentale e culturale.

La maggioranza degli abitanti del Burkina Faso è di religione islamica e l'Islam vieta o comunque dissuade dal consumo di carne equina, anche se nei paesi arabi i cavalli vengono allevati (mentre i maiali non lo sono) e sono trattati con un certo rispetto, a differenza dei cani. Però i cavalli sono e restano animali sospetti d'impurità sebbene non proprio impuri, della cui carne è fortemente sconsigliato (makruh) il consumo. Quindi il divieto di mangiare carne equina (asino e mulo compresi) non è rigido come quello applicato a cani e maiali che sono proprio proibiti (haram) ma può essere derogato se ci sono particolari condizioni (ad esempio se si è sicuri che l'animale non sia venuto in contatto con feci, cadaveri o carcasse e se, in situazioni di estrema necessità, non sia possibile cibarsi d'altro). Non so se questo tuo cugino acquisito sia musulmano, ma ci sta che le proibizioni religiose islamiche abbiano influenzato anche le abitudini di chi pratica il cristianesimo o le religioni tradizionali e perfino quelle di chi è totalmente secolarizzato.

[alnus]

In realtà c'erano forme di tabù religioso relativo alla carne di cavallo anche tra i cattolici, anche alcuni editti di proibizione risalenti all'Alto Medioevo e che non sono mai stati davvero abrogati in Età moderna. Ma i divieti alimentari tra i cristiani non sono stati mai particolarmente normativi, perlomeno non come tra gli israeliti o tra i musulmani e sono stati attenuati nel tempo, ad esempio consentendo ai fedeli di consumare pesce durante la quaresima e poi limitando il divieto di mangiar carne solo al Mercoledì delle Ceneri e ai venerdì in periodo quaresimale. La carne di cavallo, oggetto di forme blande di proibizione, non è mai davvero uscita dall'alimentazione nei paesi cattolici e in generale nell'Europa meridionale, perché il divieto di mangiarla non è mai stato fatto davvero rispettare, ma è rimasta ai margini delle abitudini alimentari, inoltre era molto cara perché i cavalli erano essenzialmente allevati come mezzo di locomozione ed erano un bene di lusso.

Nel Nordeuropa non mangiano nè cavallo nè coniglio, perchè sono considerati quasi delle persone. Inorridiscono in Italia e ci considerano incivili per questo. Un po' come noi inorridiamo per i cinesi che mangiano il cane. Dalle mie parti c'era una certa tradizione di gente che mangiava i gatti, ma queste persone venivano guardate con diffidenza dalla maggioranza.
Io mangerei volentieri sia il cane che il gatto, per non parlare del cavallo, notoriamente molto corroborante, come riporta anche Primo Levi ne "La Tregua" gran libro!
In ogni caso nella cultura contadina tradizionale i gatti erano trattati senza tanti riguardi: gli facevano fare "le voltate strette"

[alnus]

Allegato 610732

[Stefano Riccio]

Sarò strano io ma pur avendo avuto il coniglio domestico la carne di coniglio la consumavo, poi ho smesso ma non certo per problemi di coscienza, perché non mi faceva impazzire il sapore. Se me lo proponessero e fosse buono non avrei alcun problema pure a mangiare un cane o un gatto.

[wtrentino]

I gatti li mangiavano normalmente anche qui, ma perché non è che c’erano molte alternative in certi periodi di fame…

[Stefano De C.]

esattamente sono d'accordo, come chi dice che bisogna salvaguardare il cibo italiano, e poi una buona parte degli alimenti sono stati importati da altri continenti

Questo è un altro discorso complesso, spesso non lo si dice, ma il nostro grano per la pasta e il pomodoro le conserve, quello nostrano da solo non basterebbe.
Basta ricordarlo e non sempre si fa.
Arrivando, come successe qualche anno fa, una persona impegnata in politica disse che non avrebbe comprato più nutella perchè la Ferrero usava nocciole turche, non sapendo che se dovessero usare solo le nostre, la nutella sarebbe un alimento di lusso

[Stefano De C.]

Nel Nordeuropa non mangiano nè cavallo nè coniglio, perchè sono considerati quasi delle persone. Inorridiscono in Italia e ci considerano incivili per questo. Un po' come noi inorridiamo per i cinesi che mangiano il cane. Dalle mie parti c'era una certa tradizione di gente che mangiava i gatti, ma queste persone venivano guardate con diffidenza dalla maggioranza.
Io mangerei volentieri sia il cane che il gatto, per non parlare del cavallo, notoriamente molto corroborante, come riporta anche Primo Levi ne "La Tregua" gran libro!
In ogni caso nella cultura contadina tradizionale i gatti erano trattati senza tanti riguardi: gli facevano fare "le voltate strette"

Anche se in realtà non è vero del tutto, molte famiglie contadine avevano il gatto per controllare i topi

[alnus]

Anche se in realtà non è vero del tutto, molte famiglie contadine avevano il gatto per controllare i topi

È vero anche questo, ma per i ratti tenevano cani di piccola taglia, più adatti dei gatti e molto più collaborativi.
Il tipico bastardino scattante e attaccabrighe era sempre presente nelle case di campagna e, data la taglia, era meno esigente di un cane grosso.

[wtrentino]

È vero anche questo, ma per i ratti tenevano cani di piccola taglia, più adatti dei gatti e molto più collaborativi.
Il tipico bastardino scattante e attaccabrighe era sempre presente nelle case di campagna e, data la taglia, era meno esigente di un cane grosso.

Qui invece si sono sempre stati tenuti i gatti, per quella funzione. Un gatto abbastanza attivo nella caccia fa una strage, di topi e pantegane ma tiene lontani anche passerotti e merli.

In passato ho avuto dei gatti che ci portavano a casa dei conigli selvatici…

[Stefano De C.]

Qui invece si sono sempre stati tenuti i gatti, per quella funzione. Un gatto abbastanza attivo nella caccia fa una strage, di topi e pantegane ma tiene lontani anche passerotti e merli.

In passato ho avuto dei gatti che ci portavano a casa dei conigli selvatici…

Anche in Abruzzo era così grosso modo.
Chi era pastore poi aveva in cane grande per guardia al gregge