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In realtà c'erano forme di tabù religioso relativo alla carne di cavallo anche tra i cattolici, anche alcuni editti di proibizione risalenti all'Alto Medioevo e che non sono mai stati davvero abrogati in Età moderna. Ma i divieti alimentari tra i cristiani non sono stati mai particolarmente normativi, perlomeno non come tra gli israeliti o tra i musulmani e sono stati attenuati nel tempo, ad esempio consentendo ai fedeli di consumare pesce durante la quaresima e poi limitando il divieto di mangiar carne solo al Mercoledì delle Ceneri e ai venerdì in periodo quaresimale. La carne di cavallo, oggetto di forme blande di proibizione, non è mai davvero uscita dall'alimentazione nei paesi cattolici e in generale nell'Europa meridionale, perché il divieto di mangiarla non è mai stato fatto davvero rispettare, ma è rimasta ai margini delle abitudini alimentari, inoltre era molto cara perché i cavalli erano essenzialmente allevati come mezzo di locomozione ed erano un bene di lusso.
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