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Secondo il CNI, il progetto finale sarà in grado assicurare, tra le altre cose:
- prestazioni aerodinamiche che garantiscano stabilità anche in condizioni vento “estremo”, cioè superiore ai 200km/h;
- resistenza alle azioni sismiche che garantiscano la resistenza a eventi sismici di circa 7,1 Richter, quindi comparabili al terremoto del 1908;
- prestazioni strutturali di sicurezza e di servizio che prevedano, fra l’altro, elevati sovraccarichi stradali e ferroviari, stimabili rispettivamente in 25.000t e 40.000t;
- una durabilità dell’opera di 200 anni.
L’opera è costituita da 6 corsie stradali, 3 per ciascun senso di marcia (veloce, normale, emergenza) e 2 binari ferroviari, per una capacità dell’infrastruttura pari a 6.000 veicoli/ora e 200 treni/giorno. Il ponte è stato progettato con una resistenza al sisma pari a 7,1 magnitudo della scala Richter, con un impalcato aerodinamico di “terza generazione” stabile fino a velocità del vento di 270 km/h.
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I progettisti e i costruttori (Webuild, come ho postato qualche ora fa) sembrano avere le idee chiare. Quella è l'unica cosa importante.
Resta che molti ingegneri esprimono perplessità, mi domando dunque se chi si sta imbarcando in questa avventura sia davvero sicuro di quel che dice.
Comunque quello del terremoto è l'ultimo dei problemi a mio parere, non dovrebbero verificarsene di paragonabili a quello del 1908 per centinaia di anni stando alle stime.
Ma per motivi ideologici e/o politici (ma non solo...), in diversi casi le critiche non sono nemmeno fatte in buona fede. Questo vale per anche ingegneri e geologi.
Nel frattempo, uno dei gruppi leader mondiali nel campo delle infrastrutture comincerebbe i lavori anche domani.
Ma pensa pure alle ricadute socio-economiche per la città di Messina, che: ha un tasso di disoccupazione del 35%; è solamente una città di passaggio che non offre niente dal punto di vista turistico (c'è una Cattedrale carina, ma sticazzi io lì non mi fermo, in Sicilia ce ne sono migliaia); è degradata, sporchissima e gestita da schifo; fino all'anno scorso esisteva una baraccopoli abitata da 2000 famiglie. E' facile capire perchè, solamente nello scorso decennio, la città ha perso il 7% della sua popolazione, il tasso più alto tra le grandi città italiane.
Quest'opera è praticamente l'ultima chiamata per creare posti di lavoro, riqualificare completamente gli spazi pubblici, creare un lungomare decente, riorganizzare e potenziare il trasporto pubblico, creare spazi e servizi che invoglino il turista che è appena arrivato in Sicilia a fermarsi; chi entra in Sicilia giustamente scappa verso altre città.
Il terremoto del 1908 avrà pure distrutto la sua parte più caratteristica, comunque oggi non c'è (ancora) nessun motivo per trattenersi a Messina, e vie d'uscita a parte il ponte non ce ne sono.
Ultima modifica di Julio; 29/04/2023 alle 01:36
“Sopra le nuvole il meteo è noioso”
ecco, sono favorevole al ponte se realmente fattibile ma se lo fanno i cinesi no![]()
Si vis pacem, para bellum.
Intervengo ispirato.
Ma se OT, prima di ammonire, sanzionare o bannare, perché non comunicarlo via pvt chiedendo di modificare il contenuto?
Io faccio una riflessione qui che tratta diversi ambiti, specula un pochino, fa satira un pochino, ma OT non credo ci vada, se sì avvisare prima di sanzionare, grazie.
Non tutti gli utenti prima di inviare risposta se lo chiedono. Io me lo chiedo perché ho già esautorato e sfruttato la pazienza dei mod., ma scorrettezze o offese o cose vietate dal regolamento non dovrei averne scritte qui:
Questo è razzismo.
Razzismo pregiudiziale nei confronti dei musi gialli.
Salini-Impregilo è più brava, certo.
Pure il sistema Aspi nella manutenzione delle sue infrastrutture. Straordinariamente efficace.
Così efficace da non mietere 43 vittime né da far sfiduciare nei confronti di queste società (non Aspi, il modello neoliberista globalizzato esasperato) pure un'intera città da 600mila abitanti; che schifo abominevole i ricchi irresponsabili, è che quest'anno ci lavoro con certi esponenti gretti. Peggio degli ippopotami allo zoo. Predico sempre una giustizia, non divina, terrena, fatta alla Simpson col popolino armato di forconi, torce e gatti in mano (op. cit.) fuori dai cancelli iper-monitorati delle seconde case vacanza dei ricchi del mondo.
Se non fosse che chi aizzava le masse contro i ricchi in passato solitamente erano altri ricchi che vedevano minata la loro condizione.
Le rivoluzioni vennero fatte non perché il popolo era esasperato, ma perché un gruppetto della punta della piramide non era contento. Grazie Napoleone per avercelo insegnato.
L'unica speranza è individuale: ma qui si torna ad abbracciare il glorioso stato dell'arte: "non esistono le società, solo gli individui", quella vecchia -bruciante all'inferno- racchia della Tatcher ha vinto e ci ha trascinati tutti in 'sto gorgo depresso di iniquità legittimate e di insensate prosecuzioni dello status quo nonostante il collasso (di tutto, dalle pensioni ai Poli, come l'habitat così le casse degli stati).
Secondo me insomma 'sto ponte è la nostra chiave per il default, il primo della nazione.
Con gli attuali ministri i requisiti per la rovina socio-economica sono ai livelli del 2011, pre-Monti.
Mi sono lasciato andare, è Off Topic?
Cito Aspi, il Morandi, il dramma latente ed ubiquo dell'interesse privato a scapito di tutto il resto, faccio la morale di ciò tirando in ballo alcuni nomi del passato, responsabili dell'istituzionalizzazione di queste situazioni che oggi, 2023, costringono i più a ridere di fronte ai proclama dei vari scamiciati al governo.
Però prima di ammonirmi o bannarmi, fatemi sapere se è completamente Off Topic, perché non credo.
Devo parlare dei pregressi storici per motivare le parole pesanti che ho usato.
Ben lieto poi di ricevere -male- risposte eventualmente.
o sto male, o posto male. O ho riposto male le fiducie nella civiltà umana, Uma Thurman capirebbe. O posto male o post-pandemia la fiducia nella scienza s'è persa come Andrea di De André che non sa tornare. Uma salvaci tu. Una firma che è un quasi haiku.
Interessante:
L’Europa, con i ponti Zemun in Serbia e Peljesac in Croazia, l’autostrada nord-sud in Montenegro è nel vostro radar ma, soprattutto, l’Africa, dove il core business è nei porti.
Dai tempi della costruzione del Mauritania Friendship Port negli anni ’70, CCCC è operativa in Africa da quasi 50 anni. Nell’ultimo decennio abbiamo partecipato a oltre 1.500 progetti infrastrutturali, inclusa la costruzione di oltre 7mila chilometri di strade, oltre 100 ponti e 80 porti chiave. Abbiamo voluto dare anche un contributo positivo alla conservazione della biodiversità nel continente con azioni e misure pratiche puntando, anche, dal 2018, a coltivare la professionalità di talenti africani con formazione e borse di studio.
o sto male, o posto male. O ho riposto male le fiducie nella civiltà umana, Uma Thurman capirebbe. O posto male o post-pandemia la fiducia nella scienza s'è persa come Andrea di De André che non sa tornare. Uma salvaci tu. Una firma che è un quasi haiku.
nessun razzismo, è una questione di principio. i cinesi, viste le opere che stanno facendo da loro, sono sicuramente all'altezza ma perdiana siamo piuttosto bravi a costruire opere di quella portata, almeno cerchiamo di fare le cose "fatte in casa" e per bene, almeno per una volta
poi se non sarà così allora diamo in mano tutto ai cinesi, ma per lo meno proviamoci.
Si vis pacem, para bellum.
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