Come oggi quella sera dell' 85:
Sul lago ghiacciato.
La neve quei giorni era tanta, sul mezzo metro.
Una di quelle sere preparo gli sci da fondo per poter andare l’indomani a tracciarmi una bella pista nel parco vicino.
Mi accorgo che non ho più i bastoncini… che disdetta!, domani è domenica, non posso acquistarli!
Sono quasi disperato, mi ricordo del mio amico Andrea, sì lui ne ha più paia.
Alle 11 di sera gli telefono, con la sua proverbiale cortesia, mi dice: vieni a prenderli subito, domani mattina parto presto.
Mi infilo la giacca a vento, i doposci e mi incammino verso il parco, lui abita dall’altra parte.
In mezzo al parco vi è un grande e profondo lago, una ex cava, lungo 400 mt e largo più di 100.
Erano le 23,30, la temperatura sui -8, cadeva ancora qualche rado fiocco.
L’atmosfera era da fiaba, gli alberi carichi di neve, i radi lampioni diffondevano una luce irreale, la superficie del lago, 4/5 mt inferiore al livello del piano sovrastante era lambita dai rami inarcati dal peso della neve, tutt’intorno.
La superficie, bianca liscia, solo in qualche punto si vede il gelo vivo, in quanto il vento del giorno aveva sollevato la neve portandola lontano.
Una tentazione mi assale….., la respingo.
Ritorna… : se invece di fare il periplo, lo attraversassi direttamente?
Comincio a ragionare: sono sei giorni che la temperatura non supera lo zero, le massime si mantengono sui –5 ai –3, le minime sono assestate dai –10 ai –17!
Faccio un po di calcoli in base all’esperienza con altre ondate di gelo….
Il ricordo di quando negli ultimi anni 40’ e primi 50’, con i miei fratelli maggiori, in qualche occasione vi correvo scivolandoci sopra. Bei ricordi di fanciullo e di gelo!
Non fare il “pataca”! mi dico, hai 45 anni, moglie e tre figlie, non c’è anima viva qui in questa notte.
La ragione(incoscienza?) continua a lavorare, calcolo lo spessore che non dovrebbe essere inferiore ai 10/15 cm.
Mi avvicino all’orlo ghiacciato del “catino”, qualche passo, dove l’acqua è profonda solo 50 cm.
Comincio a saltare per provarne la resistenza, non un segno di cedimento!
Mi avventuro verso il centro, dove l’acqua è profonda una decina di metri, tutto è solido.
In quel silenzio magico il bimbo che sempre è rimasto in me, prende il sopravvento.
Comincio a correre, a slittare, a cadere, scivolate di 20, 30 mt….
Un folletto impazzito che volteggia in quel Paradiso!
Ad un tratto, tutto sudato, grondante, sebbene la temperatura “artica”, guardo l’orologio… mezzanotte e mezzo!!!
Andrea mi aspetterà ancora?
In fretta risalgo la china che mi porta dall’altra parte.
Di corsa raggiungo la sua abitazione…..
Sì, la luce ancora accesa della sua sala, diceva che un amico lo si aspetta sempre!
Giorgio
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Amante della Natura:Monti,meteo,mare,una piccola margherita.....
Non posso che dir grazie a tanto Artefice!
dalla storia si impara che non si impara dalla storia
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