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  1. #11
    Uragano L'avatar di Kallo78
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    Predefinito Re: Racconti, sogni ed emozioni.....(se ritenete opportuno questo spazio, dove ognuno può raccontare

    Giorgio dovresti scrivere un libro!
    Grazie per condividere queste storie piene di passione. È davvero un piacere leggerle.
    Marco
    Rimini Zona Palas - Davis VP2 - zona urbana
    Rimini Zona Palas - WS90 - zona urbana
    Rimini, via dell'Abete - Meteoshield Barani Pro 3 - zona urbana su tetto
    Rimini, Spadarolo - zona extra urbana

    ...voglia di freddo, gelo e neve 370 giorni l'anno..

  2. #12
    Uragano L'avatar di giorgio1940
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    Predefinito Re: Racconti, sogni ed emozioni.....(se ritenete opportuno questo spazio, dove ognuno può raccontare

    Come e quando è nata la passione per la meteo
    La prima cosa che ho chiesto, uscendo da mia madre: che tempo fa?

    A parte le battute, la passione per la meteo l'ho "presa" damio padre.
    Piccolo artigiano di campagna, in una piccolafrazioncina di una dozzina di case, era conosciuto e consultato peril suo "capire il tempo".
    Non aveva nessun strumento,solo l'osservazione delle nubi, del vento, e di tutti i "parametri"meteo "vissuti a pelle".-
    I vicini prima di andare in città, distante un paio di km(non si aveva auto o moto, solo a piedi o bici), passavano in bottega da mio padre a chiedere se dovevano portare l'ombrello.-
    Il fatto è che ci prendeva il più delle volte nel dare consigli se portare o meno l'importante"accessorio".-
    Quando non aveva abbastanza imput dal suo "sguardo fuori dalla finestra" se ne usciva così: "guarda su verso S.Marino, se S.Marino ha il cappello o fa brutto o fa bello".
    Quei ricordi, il constatare le sue "osservazioni, unito ai racconti delle grandi nevicate dei "suoi tempi", come quella storica del 29'(130cm), hanno fatto nascere in me la passione per la meteo e per la neve.-
    (dal 1.1.55 trascrivo i dati meteo)
    Ciao,
    Giorgio
    Amante della Natura:Monti,meteo,mare,una piccola margherita.....
    Non posso che dir grazie a tanto Artefice!

  3. #13
    Uragano L'avatar di giorgio1940
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    Predefinito Re: Racconti, sogni ed emozioni.....(se ritenete opportuno questo spazio, dove ognuno può raccontare

    8 Giugno 1964
    La grande storica devastante “frontata”da Nord.-
    Mattinata e pomeriggio vento da Est,poi leggero da da Ovest.-
    Temperatura massima a +31.-
    Dalle14 alle 17 si vede qualche piccolo cumulo estivo verso S.Marino(SSO).-
    Poi il cielo si vela da striature bianche che si tingono sempre più di scuro(sembravano frutto del gran caldo).
    Alle 17,30/18 nubi estive alte da NO oscuravano il cielo.
    Verso le 18/18,30 si inizia a sentire tuoni dalla parte del Grattacielo(Nord); ma nel complesso non sembrava molto brutta lasituazione, e non faceva certo prevedere ciò che si sarebbe scatenato di liapoco, ma solo un piccolo acquazzone,ed un po di vento da Nord.-
    Verso le 19 si inizia a delineare una colonna di nubi orizzontale bassa da Ovest fino a Nord.
    Intanto i tuoni si infittiscono sempre di più.
    Era ormai certo che di lia poco si sarebbe scatenato un forte temporale con vento impetuoso da Nord.
    Preoccupato per mia moglie incinta al settimo mese che lavorava in ufficio in Corso d'Augusto, e che terminava alle 19,30 ed era in bici, inforco la mia, e mi precipito nel suo ufficio strappandola quasi di forza alle scartoffie, intimandole di venire subito via verso casa, senza perdere tempo.
    A 100 mt da casa si scatenò la bufera, ma ormai eravamo in salvo.-
    Alle 19,15 già quella colonna bassa orizzontale di nubi era sopra sullaverticale.-
    Il buio era quasi completo, sebbene il sole dovesse ancora tramontare.
    Alle 19,20 fortissimo il vento da NO e pioggia fortissima fino alle 19,50
    Il frastuono in casa era fortissimo; le serrande chiuse sembravano essere divelte da un momento all'altro; ne tenevo aperta solo una a Sud per non perdermi lo spettacolo cruento.-
    Il vento ciclonico da uragano rinforzava ruotando leggermente da NO, aN, a NNE, a NE, mentre la pioggia ed i lampi diminuivano d'intensità.-
    Alle22,30 si era calmato quasi del tutto.-
    Pioggia accumulata mm 45.-
    Alla radio( La TV non la possedevo ancora) si parlava di danni da Cesenatico ad Ancona per miliardi di lire: tetti scoperchiati, alberdivelti, colture distrutte, stabilimenti balneari spazzati via.
    Vento a 140 kmh e mare forza 10.-
    Purtroppo si contarono una dozzina di morti.-
    All'interno il fortunale colpi in maniera meno violenta.-
    (mi scuso per i termini non certo tecnici usati, anche ora gli“inglesismi” non riesco a farli miei)
    Ciao,
    Giorgio
    Amante della Natura:Monti,meteo,mare,una piccola margherita.....
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  4. #14
    Burrasca L'avatar di Corry
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    Predefinito Re: Racconti, sogni ed emozioni.....(se ritenete opportuno questo spazio, dove ognuno può raccontare

    Progetto fantasioso…

  5. #15
    Uragano L'avatar di giorgio1940
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    Predefinito Re: Racconti, sogni ed emozioni.....(se ritenete opportuno questo spazio, dove ognuno può raccontar

    ***
    Grazie per il prezioso e formidabile apporto!
    Amante della Natura:Monti,meteo,mare,una piccola margherita.....
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  6. #16
    Uragano L'avatar di giorgio1940
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    Predefinito Re: Racconti, sogni ed emozioni.....(se ritenete opportuno questo spazio, dove ognuno può raccontare

    Nevicata a Ronch del 7 ottobre 2000
    (Ronc di Pera in Fassa a mt 1500.)
    Ieri sera, alla Baita, mentre a turno si distribuivano le carte da “scala 40”, e la bottiglia della grappa stava toccando il fondo, io mi precipitavo fuori per controllare dal lampione se nella fitta ed insistente pioggia si scorgeva “qualcosa”.
    La temperatura era in continuo calo.
    Dalle prime gocce del mattino a 8 gradi, ai 3 delle 22.
    I miei amici, fra i quali due giapponesi, incontrati dal Gabriele nella sua recente attraversata in moto dell’Australia, erano intenti al gioco.
    Solo io non riuscivo a concentrarmi, e stavo perdendo paurosamente toccando i 1000 punti.
    Strano a dirsi, i giapponesi, ai quali avevamo insegnato il gioco da poche ore, ci stavano stracciando.
    Alle 23,30 la temperatura sui 1,5. Alle0,30 +1!!!
    Vengo richiamato a viva voce dentro per proseguire il gioco.
    Ma tentenno, qualcosa di grosso stava attraversando obliquamente la fitta pioggia, esaltato dal fascio diluce.
    Persi la partita, ma la mia gioia all’una, era incontenibile: qualche fiocco si distingueva nettamente fra la pioggia!
    Ci ritiriamo nelle camere a dormire.
    Con il naso appiccicato alla finestra della mansarda , mi sforzavo per coprire con il frammezzo della stessa il fascio di luce del lampione, esaltando così la precipitazione ai lati.
    Alle due era finalmente NEVE!!!
    Alle 2,3° già tutto bianco!
    Il rumore incessante della pioggia sulla lamiera che copre il tetto era cessato, ed il silenzio era impressionante ed affascinante!
    Scendeva lentamente, fine, senza vento…..
    Alle 5 mi tolgo l’inutile pigiama e mi vesto nel modo giusto, scarponi, ghette, guanti….
    Di solito al mattino presto mi reco in auto a Pera, 200 mt più a valle, per prendere il fragrante pane chel’amico fornaio(anche lui appassionato di escursioni e scalate) mi fornisce, a negozio ancora chiuso.
    Lo zaino in spalla e giù nel bosco(lastradina carrozzabile era impraticabile).
    Che meraviglia!
    La neve emanava il chiarore sufficiente per distinguere il conosciuto sentiero.
    Già lo spessore superava i 10 cm.
    Si sentiva solo il fruscio sulcappuccio del mio giaccone dei fittissimi fiocchi.
    D’improvviso, uno schianto ed unanuvoletta bianca, davanti a 8/10 mt, il grosso ramo di un frassino e il giorno prima faceva bella mostra delle sue foglie gialle e rossastre, non aveva retto al peso della neve che l’aveva inarcato a galleria, sul sentiero.
    Dopo 25 minuti, le prime fioche luci di Rualp, la frazione a monte di Pera.
    Giunto alla prima stradina, altra emozione: i lampioni, illuminando i fiocchi(qui più grossi)proiettavano sul tappeto nevoso, dove già affondavo tutti gli scarponi, delle piccole ombre in movimento che si spegnevano repentinamente al contatto con il manto al suolo. Stupendo!!!

    Arrivato al panificio, mi sono scrollato un buon strato di neve che mi incappucciava.
    L’amico fornaio si è mostrato incredulo delle mia venuta, pensando alla strada carrozzabileimpraticabile.
    Gli ho poi spiegato che mi ero calato al bosco.

    Al ritorno la nevicata si intensificava. Le mie orme dell’andata, non si notavano più. Si stava superando i 15 cm.!
    Che bella una notte “in bianco”così!!!
    Giorgio
    Amante della Natura:Monti,meteo,mare,una piccola margherita.....
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  7. #17
    Uragano L'avatar di giorgio1940
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    Predefinito Re: Racconti, sogni ed emozioni.....(se ritenete opportuno questo spazio, dove ognuno può raccontare

    Ho voluto farla mia!
    (un mio racconto di qualche anno fa)
    Lei si è concessa sulla mia costa durante la mia assenza, è scesa in buona quantità, ha raggiunto i 12 cm di candido spessore.-
    Lei ancora una volta, senza di me, ha coperto la mia riviera del suo bel manto bianco.-
    Era successo ancora nel gennaio 2005, sempre in mia assenza, a superare i 10 cm.-
    Poi il 28 febbraio successivo, mi ha fatto soffrire sostituendosi con una pioggia, di ben 30 mm in tre ore, mentre a 2 km da casa era “lei” a far godere smodatamente i suoi amanti, con 35 cm di candido manto.-
    I più di 100 sms ricevuti dagli amici, durante la nevicata, me l’hanno fatta “vivere” quasi in diretta, e mi hanno altresì caricato di una bramosia incontenibile per “lei”.-
    Questa sera non ho resistito, scarpette ed abbigliamento da corsa, e via verso il parco vicino.
    Già sui marciapiedi vicino casa, lo scricchiolio della neve gelata mi dava sensazioni impareggiabili.
    Entrato nel parco, che musica!!! Ad ogni falcata lo scrocchiare della neve, soli 4/5 cm rimasti, ma resi ben consistenti dalla pioggia caduta successivamente con la bora. “croch-croch”… “crach-crach”, cambiava il “tono” con il mutare dello spessore e della “crosta” superficiale. La temperatura che a casa era a -0,8 li doveva essere sui -2, ancor più freddo sulla superficie del laghetto che è ad una decina di metri più in basso; infatti si stava coprendo di una leggera lastra di gelo per quasi tutta la sua superficie.-
    La luna quasi piena illuminava a giorno e si rifletteva sulla superficie ghiacciata, così come i radi lampioni riflettevano bellissimi giochi di luce.-
    Che bello correre sulla neve!!!!
    Mi accorgevo di andare sempre più veloce, quasi a voler sentire sempre più frequenti, i suoni, la musica scaturiva dalle falcate della corsa.
    Un po di attenzione nell’attraversare le scie lasciate dagli slittini dei ragazzi che da due giorni scendono il pendio ai lati del laghetto; li vi era uno strato di ghiaccio scivoloso al massimo.-
    Numerosi rami di pino, anche di diametro sui 20 cm erano a terra, spezzati dall'inusuale peso della neve, alla quale si era aggiunta la copiosa pioggia successiva.-
    Il percorso lo conosco nei minimi particolari; quante volte l’ho fatto nei miei frequenti allenamenti, quante volte mentre correvo sognavo di rifarlo con la neve alta, e con gli sci da fondo, come nel lontano 85, nel 91 e ultima volta nel 96; e correndo studiavo nuove varianti, nuove asperità, che avrei poi inserito alla prima grande nevicata dell’inverno a venire. Ma la neve, quella buona, inverno dopo inverno non arrivava mai, ed io sempre la a correre e progettare miglioramenti al sempre più improbabile anello di fondo.-
    Ma quando succedeva, negli anni sopra citati, ero il primo a tracciare l’anello, che per circa un paio di km, faceva il giro del laghetto passando sia ai bordi inferiori che quelli superiori della conca lacustre. Una volta fatto il percorso, poi molte decine di amici ne hanno usufruito per giorni e giorni.-
    Correvo, correvo,… in una esaltazione crescente, ed il ricordo di altre esperienze simili mi estraniava dal tempo…
    Il ricordo di quella notte dell’85, quando attraversai il lago sul ghiaccio a mezzanotte….
    Sempre nell’85, a quell’epoca mi allenavo tutti i giorni, in una sera di neve intensa, sul vicino colle di Covignano, temperatura a -5, neve fittissima farinosa, ad ogni falcata si sollevava come una nuvoletta di "farina", solo la “luce” della neve, e la perfetta conoscenza del luogo permetteva l’avanzare. Sembrava di essere in Paradiso, nessuno passava di la, non vi erano case, una neve leggera senza vento…
    Dovetti fare dietro front a causa di mancanza di punti di riferimento, in quel punto non vi erano più siepi, il vento del giorno precedente, con forte nevicata, aveva reso uniforme ogni asperità e chiuso i fossati, ed ora i nuovi 15 cm , senza l’intervento dello spazzaneve non permettevano l’orientamento.-
    Ancora nell’ 85 quando, appena liberate le strade, mi avventuravo in bici per andare al lavoro(4,5 km) e sputavo sul manubrio per constatare la velocità di congelamento.-
    Poi si affacciano alla memoria i bei ricordi del febbraio 91…
    Al lavoro con gli sci da fondo passando per una buona parte attraverso i parchi. Al mattino tutto bene! Neve buona e scorrevole, ma haimè, al ritorno una brutta sorpresa, nelle ore centrali della giornata il garbino e gli spartineve avevano fatto scempio del candido manto, sul percorso fatto al mattino. Attraverso campi e sfruttando l’alveo del Fiume Marecchia e del torrente Ausa, con qualche km in più riuscii a tornare a casa con gli sci ai piedi.
    Sempre nel 91, i 45 cm di neve caduti dal 6 all’8 fecero annullare la podistica di Riccione, e quella domenica noi podisti ci "passammo voce" per un grande allenamento, a sostituzione della gara, in riva al mare, unico posto , sulla battigia, dove le onde avevano “liberato” un esile corridoio percorribile.
    Fatti 3 o 4 km ci frazioniamo in vari gruppi. Io ero nel secondo , ben folto, ai miei amici dissi: “andate troppo forte per me, ora mi faccio una bella nuotata”; l’hanno presa in risa, ma subito il loro stupore fu grande quando videro spogliarmi, ed in mutande buttarmi in acqua.-
    Quattro bracciate, e rimesse scarpette, calzoncini e maglietta a finire la corsa ben tonificato.-
    Il dicembre 1996 : il 29,30,e 31 ben 5 mezze giornate consecutive di sci da fondo nell’anello del parco-laghetto, uscendo di casa sci ai piedi…
    Proprio su quel percorso che stasera inebriato da tanto piacere nel correre su quella neve, tanto desiderata ed appagante, mi stava portando “fuori dal tempo”.
    Il pensiero , la speranza che nelle due prossime settimane ci possa essere l'"evento" tanto desiderato, con tanta neve da poterne godere appieno, ancora con gli sci ai piedi, mi stava "mettendo le ali" ....

    Non guardavo l’orologio per paura che fosse tardi, che questa esaltazione dovesse finire. Per molto tempo la fatica era assente, solo piacere inenarrabile, poi segni di stanchezza(ora sono poco allenato alla corsa, non come ai vecchi tempi), e visto l’orologio, mi son reso conto dell’affaticamento: erano quasi due ore che le falcate si susseguivano frenetiche producendo quel suono tanto amato sulla neve ghiacciata.-
    La fatica è affiorata, si è fatta sentire di colpo anche per una spiacevole “distrazione”. Due giovani con fare inequivocabile, dietro ad un cespuglio si “iniettavano morte”, avrei dovuto urlare quanto è bella la vita, quanto è bella la Natura, ma mi sono trattenuto, anche pensando che potessero conoscermi, ed erano vicini di casa….
    Come può essere diverso lo stesso luogo, la stessa neve, la stessa sera, la stessa luna…
    A me ha dato gioia, vigore, appagamento; ad altri morte e sofferenza.
    Giorgio
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  8. #18
    Uragano L'avatar di giorgio1940
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    Predefinito Re: Racconti, sogni ed emozioni.....(se ritenete opportuno questo spazio, dove ognuno può raccontare

    Fuga verso la neve: S.Marino
    Dovevo farlo!, non potevo subire l’inferno di ieri notte, con lo scrosciare della pioggia sul vetro della mia finestra, da una bora furiosa, scrosci rabbiosi, come incisioni di lama affilata, una tortura cinese protrattasi fino a mattina.
    La tensione, la rabbia accumulata in corpo era troppa!
    Le tizie, in “rete”, dalle mie colline, da S.Marino, erano entusiasmanti: bufere di neve d’intensità inaudita! Centimetri sucentimetri di accumulo in pochi minuti, in un crescendo Rossiniano senza pari.
    Quella bora che graffiando il mio mare non gelido, riscaldata, non permetteva a quella miriade di fiocchi di toccare il suolo, producendo quel processo di fusione tanto odiato, che trasformava la neve in pioggia , negli ultimi 100 mt.

    Sul Forum Meteo lancio l’idea: “ A S.Marino in notturna, questa sera ci rifaremo!”
    Alle 20,45 a casa mia già altri quattro meteo pazzi, pronti come pompieri, per la spedizione nivonotturna:Andrew182, Fuoff, Baccaromichele, Roberto.
    Si passa a Serravalle a prendere mio nipote Andrea1994.
    A Serravalle(mt 125) già un palmo i neve. A Domagnano 40 cm, a Borgo 50/55. Si lascia l’auto a Borgomaggiore(mt 520), e su per il sentiero che porta in città passando sotto la funivia.-
    Nevischio leggero, quasi pioggia ghiacciata, e nebbia.
    Man mano che si sale lo spessore della neve aumenta.
    A Porta Montanara mt 660 un buon 70 cm!!!
    Che spettacolo le viuzze e le scalinate che portano alle Torri!!!
    Auto, nei piccoli e rari parcheggi, sepolte, e identificabili solo grazie alla sagoma della grossa “protuberanza” nevosa.
    La neve nei piccoli vicoli arriva ed oltrepassava la metà porta delleabitazioni.
    Il paesaggio indescrivibile, ai lati delle vie un po più grandi, i mezzi spartineve avevano eretto barriere alte fin sopra i due metri, e davanti agli esercizi pubblici, nei piccoli piazzali di parcheggio, i cumuli accatastati superavano i tremetri.
    Le scalinate non esistevano più! Il manto nevoso a pari dei parapetti, e solo con la luce dei lampioni si riusciva a capiredove passare.
    Sulla cresta rocciosa, fra le torri, la bora sferzava rabbiosa gli arbusti, e complice la nebbia ed il nevischio incrostava con una “galaverna” spessa anche 10/15 cm !!!
    Lo spessore della neve su, sopra i 700 mt, era mediamente di 80/90 cmcon cumuli eolici che superavano anche il metro e mezzo.
    Inutile dire che di gente ne abbiamo trovata poca! Lassù solo un ruspista che liberava un piazzaletto nei pressi della Basilica del Santo Marino, e due ragazzi, alla Prima Torre, che, come noi, si beavano ditanto splendore.
    Abbiamo rinunciato ad arrivare alla terza Torrein quanto, senza ciaspole, era troppo difficoltoso, se non impossibile, l’avanzare.-
    Adrenalitico il tuffo del nipote Andrea dalla ringhiera della "cava dei balestrieri", giù quattro metri sotto, dove l'accumulo eolico era alto almeno un paio di mt.
    Nel ritorno la nevicata, da nevischio, si stava tramutando in vera neve, e la nebbia si diradava.
    L’auto l’abbiamo trovata bella bianca, ed anche la strada andava ricoprendosi di nuovo biancore.-
    A quota 300 mt la neve sitramutava in pioggia.
    E la bora si riprendeva la sua rivincita.
    Ma tutto quel “ben di Dio”, che nella notte precedentemente la bora aveva trasportato, passando proprio sulla mia testa, a poche decine di metri di altezza, baipassandomi quasi chirurgicamente , sospinto e sparato lassù furiosamente dalla sua forza, ho dovuto, abbiamo dovuto, farlo nostro! “riprendercelo” con una spedizione, che ciha permesso di tornare in possesso di ciò che ci era stato crudelmente tolto.
    Giorgio
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  9. #19
    Uragano L'avatar di giorgio1940
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    Predefinito Re: Racconti, sogni ed emozioni.....(se ritenete opportuno questo spazio, dove ognuno può raccontare

    Sul lago ghiacciato
    Ricordo di quella sera dell’ 85

    La neve quei giorni era tanta, sul mezzo metro.
    Una di quelle sere preparo gli sci da fondo per poter andare l’indomani a tracciarmi una bella pista nel parco vicino.
    Mi accorgo che non ho più i bastoncini… che disdetta!, domani è domenica, non posso acquistarli!
    Sono quasi disperato, mi ricordo del mio amico Andrea, sì lui ne ha più paia.
    Alle 11 di sera gli telefono, con la sua proverbiale cortesia, mi dice: vieni a prenderli subito, domani mattina parto presto.
    Mi infilo la giacca a vento, i doposci e mi incammino verso il parco, lui abita dall’altra parte.
    In mezzo al parco vi è un grande e profondo lago, una ex cava, lungo 400 mt e largo più di 100.
    Erano le 23,30, la temperatura sui -8, cadeva ancora qualche rado fiocco.
    L’atmosfera era da fiaba, gli alberi carichi di neve, i radi lampioni diffondevano una luce irreale, la superficie del lago, 4/5 mt inferiore al livello del piano sovrastante era lambita dai rami inarcati dal peso della neve, tutt’intorno.
    La superficie, bianca liscia, solo in qualche punto si vede il gelo vivo, in quanto il vento del giorno avevasollevato la neve portandola lontano.
    Una tentazione mi assale….., la respingo.
    Ritorna… : se invece di fare ilperiplo, lo attraversassi direttamente?
    Comincio a ragionare: sono sei giorni che la temperatura non supera lo zero, le massime si mantengono sui –5 ai –3, le minime sono assestate dai –10 ai –17!
    Faccio un po di calcoli in base all’esperienza con altreondate di gelo….
    Il ricordo di quando negli ultimi anni 40’ e primi 50’, con i miei fratelli maggiori, in qualche occasione vi correvo scivolandoci sopra. Bei ricordi di fanciullo e di gelo!
    Non fare il “pataca”! mi dico, hai 45 anni, moglie e tre figlie, non c’è anima viva qui in questa notte.
    La ragione(incoscienza?) continua a lavorare, calcolo lo spessore che non dovrebbe essere inferiore ai 10/15 cm.
    Mi avvicino all’orlo ghiacciato del “catino”, qualche passo, dove l’acqua è profonda solo 50 cm.
    Comincio a saltare per provarne la resistenza, non un segno dicedimento!
    Mi avventuro verso il centro, dove l’acqua è profonda una decina di metri, tutto è solido.
    In quel silenzio magico il bimbo che sempre è rimasto in me, prende il sopravvento.
    Comincio a correre, a slittare, a cadere, scivolate di 20, 30 mt….
    Un folletto impazzito che volteggia in quel Paradiso!
    Ad un tratto, tutto sudato, grondante, sebbene la temperatura “artica”, guardo l’orologio… mezzanotte e mezzo!!!
    Andrea mi aspetterà ancora?
    In fretta risalgo la china che mi porta dall’altra parte.
    Di corsa raggiungo la sua abitazione…..
    Sì, la luce ancora accesa della sua sala, diceva che un amico lo si aspetta sempre!
    Giorgio
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  10. #20
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    Predefinito Re: Racconti, sogni ed emozioni.....(se ritenete opportuno questo spazio, dove ognuno può raccontare

    Citazione Originariamente Scritto da giorgio1940 Visualizza Messaggio
    I “botti” del tempo che fu.
    Alla vigilia di S.Giuseppe il 18 di marzo, qui nel Riminese, si usava fare le "fogheracce" e con le fogheracce anche i botti.

    Da oltre mezzo secolo che non faccio i botti!
    Allora, quando portavo i calzoni corti anche in inverno(così era la generale usanza) si facevano molto artigianalmente:
    si prendeva lo zolfo in polvere, che usavano i contadini nelle vigne, per combattere le "malattie della vite", e loro un buon chilo te lo regalavano sempre, si mandava il fratello maggiore ad acquistare le "pastine di potassio"(era anche una medicina: i miei genitori me le facevano sciogliere in bocca per curare il mal di gola, ed erano molto efficaci), a noi bambini non le vendevano, sapendo poi l'uso pericoloso che ne facevamo.
    Miscela di zolfo e potassio(polverizzato), un mucchiettino.... un sasso piatto sopra...
    ed un calcione sopra con il tacco della scarpa.
    A volte col botto saltava anche il tacco.-
    Oppure, ma più pericoloso, si prendeva un grosso "bullone", così si chiamavano quelle grosse "viti" con dado, che fissavano le rotaie del treno alle traversine, allora in legno. Nel deposito ferroviario ve ne erano a centinaia, in disuso e arrugginiti. Noi ragazzi ne facevamo incetta. Si svitava il grosso dado e poi lo si riavvitava(molto dolcemente per evitare la scintilla esplosiva) con quella miscela esplosiva che penetrava nella filettatura.
    Quanti incidenti! purtroppo... Bastava un movimento un po più brusco e ... partiva una falange, o ti distruggeva una mezza mano; anche mio fratello maggiore, allora, ha dovuto far ricorso alle cure ospedaliere. Il "bullone" così carico, si lanciava in aria, e quando toccava il suolo il botto era veramente forte.
    Un fatto che allora fece "molto rumore" ci è successo a Marina centro.
    A quell'epoca vi era fiorente il "club dei pataca", cioè una banda di amici del 40' che ne combinavano di tutti i colori.-
    In spiaggia vi erano le cabine per i bagnanti in legno, ed anche una adibita a "bagno". Sotto vi erano le tre vasche biologiche, chiuse con dei coperchi rotondi in cemento.
    Cosa vi era di meglio quella sera, che usare come "piastra" , uno di quei chiusini!
    Su quello centrale si è fatto un grande "mucchietto" di "esplosivo"(ognuno ha dato quello che aveva, per il "botto dei botti"), tolti due dei chiusini di cemento attigui, si è tirato a sorte che doveva salire sul tetto di legno della cabina, li sopra, e far cadere il pesante "oggetto" , sulla "piastra"(il terzo chiusino), che copriva l'esplosivo, posto su quello della vasca centrale.
    L'esplosione fu terrificante!
    La cabina dove vi era l'amico, subito ritrattosi dopo il lancio, era scheggiata e imbrattata di m..da. Piazza Tripoli, li adiacente al lungomare, sotto una pioggia dagli effluvii indescrivibili....
    Il giorno dopo la cisterna dei vigili del fuoco, con l'idrante a palla, a ripristinare l'"abitabilità" e la "fruizione"...... alla rinomata zona balneare.
    Alla fine ci si divertiva con poco!
    Ciao,
    Giorgio
    meraviglia Giorgio, mi sto pisciando addosso dal ridere immaginando la scena...
    Credi alla neve solo sotto le 48 ore!!

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