Lungi da me l'idea di accusare i viola,era e purtroppo è una pratica in uso in molte societa',e non e' detto che la ragione di dette patologie sia stato il doping,ma volevo far riflettere sull' argomento a me molto caro..
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Anche Longoni s’è arreso
Fiorentina anni ’70: è il quarto morto dopo Beatrice, Saltutti e Ferrante
di Massimo Basile
Gran bella squadra, quella Fiorentina, ma con qualcosa di brutto nelle vene.
L’ultimo è Giuseppe Longoni: è morto ieri a 64 anni, dopo essere stato colpito nel ’95 da una vasculopatia (malattia del sangue che porta lentamente alla paralisi), ed essere rimasto immobile sulla sedia a rotelle dal ’97. Longoni era il terzino sinistro di quella Fiorentina che dopo lo scudetto del ’69, vinse una Coppa Italia, una coppa di Lega Anglo-italiana, e arrivò due volte sesta, una volta quinta e poi quarta. Era una squadra non imbattibile, ma divertente. Adesso è diventata agghiacciante: Longoni è morto come Bruno Beatrice, stroncato dalla leucemia a 39 anni; come Nello Saltutti, morto per infarto nel 2003 a 56 anni, tra le braccia del figlio; come Ugo Ferrante, che a 59 anni se n’è andato via per un tumore alle tonsille. Sono scomparsi tutti per malattie diverse, ma stranamente hanno qualcosa in comune: sono passati dalla Fiorentina tra il ’70 e il ’75. Come Giancarlo Antognoni, che ha avuto problemi al cuore a cinquant’anni; Picchio De Sisti, al quale, quando aveva 42 anni, venne diagnosticato un ascesso frontale al cervello. E Massimo Mattolini, il portiere, che a 38 anni venne colpito da insufficienza renale. O Mimmo Caso, che a 41 anni scoprì di avere un tumore da cui è guarito. Altri due ex giocatori hanno avuto, negli anni, guai con la vita: uno, problemi al cuore; l’altro, alle ossa dell’anca.
Tutte coincidenze? Di quella tragica squadra si è occupato per primo il giudice di Torino, Raffaele Guariniello, che portò in tribunale per abuso di farmaci la Juve ’94-98, adesso il fascicolo sulla Fiorentina è in mano a una testardo magistrato della procura di Firenze, Luigi Bocciolini, lo stesso che inviò i Nas al Giro d’Italia del 2001 a caccia di epo e che ha aperto un fascicolo per omicidio preterintenzionale contro ignoti.
In questa storia piena di morti sospette, c’è anche una donna: Gabriella Bernardini. E’ la vedova di Beatrice, detto Il Mastino, il primo ex viola ad andarsene. E’ stata lei, dopo la morte del marito, a denunciare l’abuso di farmaci che quella squadra faceva prima e dopo le partite. Nello spogliatoio giravano pasticche rosse di Micoren, un cardiotonico utilizzato per «rompere il fiato», e si facevano punture ormonali di corteccia surrenale per aumentare la massa muscolare. Le pasticche venivano sparpagliate sul tavolo dello spogliatoio come caramelle, in mezzo ai bicchieri di caffè: i giocatori erano liberi di prenderli o no. La corteccia surrenale, invece, veniva data per via endovenosa, con sedute che potevano durare ore. Farmaci che non erano considerati doping (anche se al Mondiale del ’70, fecero parte dell’elenco proibito), ma sui quali si è incentrata l’indagine del magistrato.
Qual è il legame con le quattro morti? Il punto oscuro è qui: il nesso non è stato trovato, ma gli indizi sono inquietanti. Saltutti, poco prima di morire come temeva, cioè d’infarto ( «il calcio mi ha sfasciato il cuore» , aveva) raccontò che in quegli anni aveva preso di tutto. E non solo a Firenze. Era una pratica diffusa. Quando giocava nel Milan, raccontò, si imbottì di farmaci al punto da passare in un anno da un metro e sessanta a uno e settantacinque.
L’unico caso meno oscuro sarebbe proprio quello di Beatrice: potrebbe essere provato il legame tra la leucemia e il fatto che il giocatore si sottopose per mesi a pesanti sedute di raggi Roentgen per accelerare la guarigione dalla pubalgia. «Mio marito, lo ha ucciso il calcio» , ha raccontato due anni fa la vedova ai carabinieri in una deposizione durata più di un’ora. Se molti ex giocatori hanno scelto il silenzio, e altri hanno invitato a non infangare il ricordo di quella squadra, la signora Gabriella è rimasta la sola a voler arrivare fino in fondo per trovare una spiegazione alla morte del marito.
Era l’agosto dell’85: Beatrice aveva dormito in terrazza per il caldo e si era svegliato pieno di dolori. All’inizio i medici dissero che erano reumatismi, una visita all’ospedale di Careggi diede il verdetto: leucemia. Lui non chiese mai apertamente la veritÃ*. Né lei glielo disse. Solo la sera del 13 dicembre dell’87, mentre in ambulanza lo stavano portando d’urgenza in ospedale, disse alla moglie:
«Ma che cosa mi hanno fatto?» . Fu la prima e ultima volta. Da allora sono morti altri tre ex viola e nessuno ha trovato ancora una prova.
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