se non si può, il moderatore lo cancelli pure...

MOLOTOV CONTRO SEGGIO DEL TREVIGIANO
Non ha impedito lo svolgimento regolare delle operazioni di voto l'attentato compiuto nella notte tra sabato e domenica contro la sede di un seggio elettorale a Serravalle di Vittorio Veneto: tre bottiglie incendiarie sono state lanciate contro le pareti di una scuola elementare. Secondo gli inquirenti, che seguono la pista dell'insurrezionalismo di matrice anarchica locale, un quarto ordigno avrebbe dovuto esplodere all'esterno per uccidere i militari di guardia al seggio.

Il gesto è stato rivendicato con alcuni volantini lasciati sul posto in una decina di copie, il cui testo - una ventina di righe - fa riferimento alla politica del Paese, alla campagna elettorale di entrambi i poli, al problema carcerario e all'esercito. Il volantino porta la firma del "Gruppo libertario" appartenente all'area anarchica, una sigla giÃ* nota agli inquirenti perché giÃ* apparsa il 4 novembre scorso a Maserada, un comune a una decina di chilometri da Treviso, quando sul muro perimetrale di una caserma dismessa del XV Reggimento Genieri di Padova, apparvero frasi contro l'esercito.

POLEMICHE PER I CROCIFISSI AI SEGGI

La cronaca registra tre casi di 'conflitto' dialettico ai seggi per diversi punti di vista sulla presenza del crocifisso nelle aule adibite a seggio.

Ad Amelia, in Umbria, ieri pomeriggio all'atto dell'insediamento del seggio numero 8 nella scuola di Fornole, il presidente avrebbe deciso di togliere il crocifisso dal muro dell'aula destinata alle operazioni di voto. Immediate le proteste di alcuni rappresentanti dei partiti di centrodestra impegnati nello stesso seggio. Sono stati gli agenti della Guardia di Finanza di guardia al seggio ad avvertire del fatto i Carabinieri di Amelia, che in tarda mattinata hanno compiuto un sopralluogo.

A Senigallia, nelle Marche, invece, un elettore cinquantenne, tale Fiorenzo Nacciariti, simpatizzante dell'Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti, ha chiesto la rimozione del crocifisso come condizione per votare. Nacciariti ha ritirato le schede per le elezioni di Camera e Senato ma, come ha spiegato lui stesso in un messaggio scritto che ha chiesto venisse allegato al verbale dell'Ufficio elettorale di sezione, si è ritenuto "impossibilitato" ad esercitare il suo diritto "per la presenza del simbolo della religione cattolica apostolica romana, detto crocifisso, nelle sale delle votazioni".

E' andata meglio ad un cittadino veneto con le stesse idee di Nacciariti: a Cornuda, nel Trevigiano, un pensionato ha chiesto e ottenuto che venisse tolto il crocifisso per poter votare.


fonte: ansa