Piazza Affari peggiore d'Europa. Governo atteso alla sfida economica
Le agenzie di rating: pronti a declassare se non scende il debito
Conti in rosso e rischio paralisi
il nuovo governo alla prova del Dpef

E Confindustria insiste: "Avanti con le riforme per la ripresa"


Luca Cordero di Montezemolo

ROMA - Le elezioni consegnano un Paese spaccato in due e a rischio ingovernabilitÃ* e i mercati finanziari reagiscono a modo loro: Piazza Affari chiude con una flessione del 2,18%, la peggiore d'Europa, le agenzie di rating internazionale fanno capire che se l'Italia non darÃ* subito un segnale forte per mettere mano ai suoi conti pubblici sarÃ* declassata e Confindustria manda un segnale preciso: il nuovo governo deve impegnarsi mettendo al centro scelte economiche di rilancio. Insomma, l'economia sarÃ* il fattore determinante dei primi mesi del nuovo esecutivo e in aprticolare lo sarÃ* il Dpef, il documento propedeutico della Finanziaria che sarÃ* presentato a giugno.

I punti principali sono debito in crescita (al 108% per quest'anno), avanzo primario ridotto all'osso (+0,6%) e deficit stimato quest'anno al 3,8% da ridursi al 3% entro il 2007.

Per il momento, al di lÃ* della prevedibile debacle di oggi in Borsa, sono tuttavia rimasti invariati alcuni indicatori come lo spread tra i Btp decennali e i bund tedeschi. Ma soprattutto le tre grandi agenzie di rating, Moody's, Standard & Poor's e Fitch, per ora si limtano a minacciare - seppur cpon sfumature diverse - un declassamento se il nuovo governo non si affretterÃ* a rimettere a posto i conti, ma intanto restano alla finestra.

Il Dpef dovrÃ* andare nella direzione dell'aggiustamento dei conti pubblici e lasciar intravede quelle riforme strutturali che da sempre i mercati e le agenzie di rating chiedono all'Italia.

Attualmente il rating di S&P sul debito a lungo termine dell'Italia è "AA-" e quello di Fitch "AA", entrambi con implicazioni negative, mentre quello di Mooody's è "Aa2" con implicazioni stabili.


Oltre agli osservatori internazionali c'è la Confindustria che oggi con una nota fa sapere che lo sviluppo del paese deve essere messo al centro dell'attivitÃ* del nuovo governo. In un quadro di grande preoccupazione per gli equilibri di finanza pubblica, l'associazione degli industriali insiste sull'esigenza "di riforme strutturali e di interventi mirati per poter cogliere e consolidare i primi, modesti, segnali di ripresa dell'economia europea. L'obiettivo di tutti - precisa la nota - deve essere la modernizzazione del paese e il miglioramento della competitivitÃ* del sistema Italia".

Confindustria si riserva poi di valutare le azioni del futuro governo sulle singole scelte. Per gli imprenditori sono fondamentali "le cinque prioritÃ* indicate nelle scorse settimane: drastica riduzione del cuneo fiscale e contributivo e dell'Irap, ricerca e innovazione, concorrenza e liberalizzazione, costo dell'energia, conferma e completamento della legge Biagi".


giÃ* iniziano i primi problemi per il nuovo governo
spiegatemi come si fa ad abbassar le tasse ed allo stesso tempo risolvere o almeno tamponare una situazione economia abbastanza disastrosa
(nota bene: sto parlando in generale e non come singolo )

sopratutto l'ultima parte in nero non sarÃ* apprezzata da tutta la coalizione