Risultati da 1 a 8 di 8
  1. #1
    Vento forte L'avatar di Ricky nibi
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    Unhappy interessantissimo articolo sui parchi *nuove funivie*

    70 anni dello Stelvio. La fiera del Parco


    BiodiversitÃ* delle parole e distanza dalla tutela reale!


    ... ... Al posto di costosi convegni celebrativi, noi di MW, avremmo preferito il segno di un’inversione di tendenza che vedesse il Parco come laboratorio privilegiato per l’attivazione di forme partecipate di gestione e conservazione della natura in grado di mantenere e migliorare le condizioni di habitat e specie, studiando le opportunitÃ* professionali in grado di rendere nuovamente appetibile il restare in montagna per i giovani ... ...

    In questi giorni si festeggiano i 70 anni del Parco Nazionale dello Stelvio, area interessantissima ma purtroppo gestita con obiettivi ben lontani da logiche di conservazione.

    Se è importante celebrare quella che è un’icona della storia della conservazione della natura in Italia è impossibile esentarsi da alcune riflessioni necessariamente critiche.

    Non me ne vogliano gli illustri convenuti impegnati nell’illustrazione dei molteplici aspetti della biodiversitÃ* dell’area protetta e più in generale dell’arco alpino, con cognizione di causa derivante da lunghi anni di studi, ma proprio non riesco a togliermi dalla testa il senso di ribrezzo che ho provato dopo l’ultima uscita del presidente Ferruccio Tomasi riguardante il passaggio dell’orso bruno “se ne è andato in Svizzera, che ci resti, è un ospite sgradito!”, in perfetta sintonia con Franca Penasa, responsabile del settore trentino del Parco, che alcuni mesi fa aveva dichiarato la sua totale avversione verso ogni progetto di reintroduzione di grandi carnivori.

    Questi signori, che oggi intrattengono gradevolmente gli ospiti millantando crediti di coscienza ambientale, nel loro agire pratico non fanno altro che tradire lo spirito dei fondatori del sistema delle aree protette, così ben descritto nell’illuminante opera del prof. Franco Pedrotti “Il fervore dei pochi”, e i precetti in termini di conservazione emanati dall’Unione Europea con la Direttiva 92/43/CEE assai più nota come “Habitat”.

    È bene sapere che, entro pochi anni, i luoghi che ospitano habitat di interesse comunitario, gli attuali SIC, ed è il caso di gran parte del PN Stelvio, diverranno Zone Speciali di Conservazione.

    La Direttiva impone l’adozione di misure che portino a un miglioramento dello stato di conservazione dei SIC, vietando nel contempo l’attuazione di azioni che possano compromettere o peggiorare lo stato di conservazione dei habitat e specie.

    Nel caso uno Stato (o una Regione) disconosca il valore naturalistico di un’area proposta come tassello di “Natura 2000 “ (SIC, ZPS,...), conducendo attivitÃ* che sono in contrasto con le esigenze di tutela dello stesso, la Commissione Europea può attivare una procedura di infrazione.

    È quello che sta giÃ* accadendo mentre si celebra il 70° del Parco.

    ChissÃ* come è conciliabile tale precetto comunitario con le recenti affermazioni del Ministro Matteoli, secondo il quale la vocazione del PN dello Stelvio è nello sci da discesa?




    Certo è che, in nome di una visione distorta che vede le aree protette solo in funzione di redditi speculativi spacciati come panacea contro lo spopolamento e l’impoverimento delle popolazioni residenti, negli ultimi anni stiamo assistendo ad un assalto generalizzato agli ambienti naturali del Parco, che sta determinando perdite considerevoli proprio a livello della biodiversitÃ* di cui si tratta in questi giorni di convegni.

    In nome di un evento mondiale che si è rivelato un gigantesco flop mediatico ed una voragine economica, si sono sacrificate foreste e delicatissime torbiere a Santa Caterina ValFurva e Bormio, seppellendole sotto piste da sci ed assurde circonvallazioni, in Val di Peio si sta realizzando la stazione di Peio 3000 devastando la Valle della Mite, mentre altrove si sta progettando come espandere la politica fallimentare dello sci estivo per devastare gli ultimi ghiacciai integri vicini al Passo dello Stelvio.

    Il tutto in un contesto di abbrutimento del pensiero critico dell’opinione pubblica, forzosamente convinta della bontÃ* di una scelta orientata sulla monocultura dello sci, ormai perdente in gran parte delle Alpi, come dimostrano studi di economisti, non isterismi ambientalistici.

    Non esiste, salvo eccezioni come la Val d’Ultimo, alcun incentivo al mantenimento di attivitÃ* tradizionali combinato con il turismo e la produzione di prodotti artigianali ed alimentari di pregio, qualitÃ* ed alto valore aggiunto.

    Chi persegue tale via, la sola in grado di garantire continuitÃ* di presenze nel corso di tutto l’anno e la manutenzione di unitÃ* di paesaggio testimoni del pesante lavoro dei nostri progenitori, è spesso ostacolato e sbeffeggiato.

    Uno degli elementi maggiormente associati ad un Parco è la fauna. Ebbene, al posto di essere un elemento trainante in grado di attirare e coinvolgere i visitatori, la componente faunistica viene utilizzata solo per il suo valore d’immagine, ma vissuta nella realtÃ* quasi con disturbo, come elemento problematico.

    Esemplificativi a questo riguardo sono i discorsi che si fanno intorno alla gestione del cervo e alla tematica del ritorno, più o meno naturale, dei grandi predatori. Ai primi si vuole sparare sempre di più, agli altri si suggerisce caldamente di non farsi vedere da queste parti.

    Quale differenza con il confinante e comunicante Parco Nazionale Svizzero, dove il bramito del cervo è periodo di alta stagione per gli alberghi ed il fugace ritorno dell’orso ha determinato un consistente incremento delle presenze turistiche.

    Al posto di costosi convegni celebrativi avremmo preferito il segno di un’inversione di tendenza che vedesse il Parco come laboratorio privilegiato per l’attivazione di forme partecipate di gestione e conservazione della natura in grado di mantenere e migliorare le condizioni di habitat e specie, studiando le opportunitÃ* professionali in grado di rendere nuovamente appetibile il restare in montagna per i giovani.

    Non tutti sognano di finire dietro una scrivania in Provincia, ma spesso vi sono costretti da mancanza di alternative e da una valanga di ostacoli burocratici e politici.

    Eppure questa è la strada che si suggerisce di seguire, anche a livello comunitario, per lavorare per e nella Conservazione della Natura, e non è certo quella della svendita al mercato che stanno perseguendo gli amministratori di questo e di altri Parchi in Italia.

    Stefano Mayr

    a questo link trovate anche le foto della nuova funivia in costruzione a Pejo

    http://www.mountwild.it/mw/news/disp....php?idnews=77



    nota cursiosa, il webmaster di mountain wilderness è un taroccone, entro nella pagina principale e ci trovo una mia foto ritagliata e palesemente contraffatta (ha cancellato il credito in alto a destra con il cerotto di photoshop )

    ecco le prove del delitto:
    http://www.mountwild.it


    e questa



    osservatorio meteo dei Burnigui di Andalo Valtellino www.meteovaltellina.it
    http://www.youtube.com/elnibi

  2. #2
    Vento fresco L'avatar di lupin-3
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    Predefinito Re: interessantissimo articolo sui parchi *nuove funivie*




    che figuraccia che ha fatto...


    e che taroccone che è...

    Mandagli una mail con le due foto.........



    " L'alpinismo è salire per la via più facile alla vetta, tutto il resto è acrobazia ".
    -Bruno Detassis-

  3. #3
    Vento forte L'avatar di Ricky nibi
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    Predefinito Re: interessantissimo articolo sui parchi *nuove funivie*

    Citazione Originariamente Scritto da lupin-3



    che figuraccia che ha fatto...


    e che taroccone che è...

    Mandagli una mail con le due foto.........




    giÃ* fatto,ma non per rompere le scatole, in fondo l'ha usata solo per fare un'icona, ma gli ho mandato le foto che ho fatto al Presena ad inizio agosto
    osservatorio meteo dei Burnigui di Andalo Valtellino www.meteovaltellina.it
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  4. #4
    Vento fresco L'avatar di lupin-3
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    Predefinito Re: interessantissimo articolo sui parchi *nuove funivie*

    Citazione Originariamente Scritto da Ricky nibi
    giÃ* fatto,ma non per rompere le scatole, in fondo l'ha usata solo per fare un'icona, ma gli ho mandato le foto che ho fatto al Presena ad inizio agosto


    " L'alpinismo è salire per la via più facile alla vetta, tutto il resto è acrobazia ".
    -Bruno Detassis-

  5. #5
    Staff MeteoNetwork L'avatar di aleceppi
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    Predefinito Re: interessantissimo articolo sui parchi *nuove funivie*

    Riky, ottimo spunto, purtroppo sono temi cari a me, a te, al forum e a pochi altri:una minoranza in Italia!




    Alessandro Ceppi – Staff Meteonetwork
    Dati e immagini in diretta da Seregno:
    http://www.dropedia.it/stazioni/seregnocentro/index.htm
    Dati in diretta da Valfurva:
    http://www.dropedia.it/stazioni/valfurva/index.htm

  6. #6
    Vento forte L'avatar di Ricky nibi
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    Predefinito Re: interessantissimo articolo sui parchi *nuove funivie*

    Citazione Originariamente Scritto da aleceppi
    Riky, ottimo spunto, purtroppo sono temi cari a me, a te, al forum e a pochi altri:una minoranza in Italia!


    purtroppo è così, mio malgrado ho conosciuto di persona il Presidente del Parco dello Stelvio, in privato ti riferirò meglio, qui posso dirti che non mi sembra una persona così pessima PERò:
    non è assolutamente la persona adatta a ricoprire il suo ruolo,sarebbe veramente l'ultimo a cui affiderei un parco..putroppo le sue "alte" amicizie gli hanno permesso di ottenere quella comoda poltrona.
    Se giÃ* non lo sapete il Sign Tomasi non è un naturalista o un dott. del genere (come ci si attenderebbe) ma un ottimo ex maestro di sci di Brescia
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  7. #7
    Uragano L'avatar di zione
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    Predefinito Re: interessantissimo articolo sui parchi *nuove funivie*

    Citazione Originariamente Scritto da Ricky nibi
    In nome di un evento mondiale che si è rivelato un gigantesco flop mediatico ed una voragine economica, si sono sacrificate foreste e delicatissime torbiere a Santa Caterina ValFurva e Bormio, seppellendole sotto piste da sci ed assurde circonvallazioni,......
    In effetti e' stato un flop colossale: poteva almeno essere l'occasione x cercare di risolvere almeno in piccola parte gli eterni ormai problemi di traffico in Valtellina ma niente, non si e' fatto nulla a tal proposito !

    Riguardo l'orso si parlava delle sua reintroduzione anche nel Parco delle Orobie: non so poi come sia finita la cosa a dire il vero !



    Fabio Pozzoni (Socio Fondatore MeteoNetwork)

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    E' meglio essere ottimisti ed aver torto piuttosto che pessimisti ed aver ragione Albert Einstein
    ______________________________
    Ciao Alessandro......

  8. #8
    Toffa77
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    Predefinito Re: interessantissimo articolo sui parchi *nuove funivie*

    Siamo alle solite...ovunque e sempre sono i soldi a comandare...soldi effimeri e non vera ricchezza per i posti...chissÃ* quando lo impareranno!
    Stessa cosa per il collegamento Pinzolo-Campiglio. Hanno giÃ* segato centinaia di piante...

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