Pagina 5 di 5 PrimaPrima ... 345
Risultati da 41 a 45 di 45
  1. #41
    Uragano L'avatar di Valgerola
    Data Registrazione
    21/08/03
    Località
    Rasura (SO), 910m s.l.m.
    Età
    45
    Messaggi
    19,932
    Menzionato
    3 Post(s)

    Predefinito Re: Anno 0, giorno 0 - si ricomincia - grande Paulo!

    Citazione Originariamente Scritto da gb
    stanotte dico che non c'è niente di peggio del rifiutare un aiuto quando ti viene donato con il cuore

    ciao
    Vero.....prova a sforzarti!, non te ne pentirai, lo sò che quando si sta così non si ha voglia di nulla e da quasi fastidio che qualcuno ti voglia aiutare, anche se in cuor nostro lo desideriamo!, il primo passo è accettare l'aiuto, vogliamo o no dare una svolta a questo anno 0!?!?.....forza Gian 1 passo alla volta ma 1 lo devi fare

  2. #42
    gb
    Ospite

    Predefinito Re: Anno 0, giorno 0 - si ricomincia - grande Paulo!

    Citazione Originariamente Scritto da rainbow
    grande Gian,son contenta per te,un in bocca al lupo di cuore,e Auguri in ritardo
    grazie

    ciao

  3. #43
    gb
    Ospite

    Predefinito Re: Anno 0, giorno 0 - si ricomincia - grande Paulo!

    Citazione Originariamente Scritto da Valgerola
    Vero.....prova a sforzarti!, non te ne pentirai, lo sò che quando si sta così non si ha voglia di nulla e da quasi fastidio che qualcuno ti voglia aiutare, anche se in cuor nostro lo desideriamo!, il primo passo è accettare l'aiuto, vogliamo o no dare una svolta a questo anno 0!?!?.....forza Gian 1 passo alla volta ma 1 lo devi fare
    ciao
    mi riferivo nello specifico ad un altro episodio, in questo caso sono io che vorrei aiutare

    per quanto riguarda me, ogni aiuto è sempre stato bene accetto e benedetto


  4. #44
    gb
    Ospite

    Predefinito Re: Anno 0, giorno 0 - si ricomincia - grande Paulo!

    carine queste storielle (Paulo Coelho - Guerriero della luce ed. n.98)
    http://www.warriorofthelight.com/ital/index.html

    Delle trappole dell’amore


    Il califfo e sua moglie
    Il califfo arabo mandò a chiamare il suo segretario:
    - Mentre io sono in viaggio, chiudi a chiave mia moglie nella torre – ordinò.
    - Ma lei ama Vostra MaestÃ*!
    - E io la amo – rispose il califfo. – Ma seguo un vecchio proverbio della nostra tradizione: " fai dimagrire il tuo cane e lui ti seguirÃ*, ingrassa il tuo cane e ti morderÃ*".
    Il califfo partì per la guerra, tornando sei mesi dopo. Quando arrivò, chiamò il segretario e gli chiese di vedere la sposa.
    - Vi ha abbandonato – fu la risposta del segretario. – Vostra MaestÃ*, voi avete citato un bel proverbio prima di partire, ma avete dimenticato un altro detto arabo:
    " Se il tuo cane è imprigionato, seguirÃ* chiunque apra la sua gabbia ".



    Tentando di controllare l’anima
    Spesse volte pensiamo di poter controllare l’amore. E, in quel momento, ci sorprendiamo a porci una domanda del tutto inutile: "ne vale davvero la pena?"
    L’amore non rispetta questa domanda. L’amore non si lascia valutare come una merce. Uno dei personaggi dell’opera "La buonanima di Setzuan", di Bertold Brecht, ci parla del vero dono di se stessi:
    "Voglio stare insieme alla persona che amo.
    Non voglio sapere quanto questo mi costerÃ*.
    Non voglio sapere quanto questo sarÃ* un bene o un male per la mia vita.
    Non voglio sapere se questa persona mi ama o no.
    Tutto ciò di cui ho bisogno, tutto ciò che voglio, è stare accanto alla persona che amo."



    La misura dell’amore
    - Ho sempre desiderato scoprire se fossi capace di amare come ama il signore – disse il discepolo di un maestro indù.
    - Non esiste niente oltre all’amore – rispose il maestro. – E’ lui che continua a far girare il mondo e mantiene le stelle sospese nel cielo”.
    - Lo so. Ma come posso sapere se il mio amore è grande a sufficienza?
    - Cerca di scoprire se ti abbandoni alle tue emozioni, o ne rifuggi. Ma non fare domande come questa, perché l’amore non è né grande né piccolo. Non si può misurare un sentimento come si misura una strada: se agirai così, scorgerai solo il suo riflesso, come quello della luna in un lago, ma non starai percorrendo il suo cammino.

    La ricerca contemplativa
    Linda Sabatth prese i suoi tre figli e decise di andare a vivere in una piccola fattoria nell’interno del Canada. Voleva dedicarsi solo alla contemplazione spirituale.
    In meno di un anno, si innamorò, si sposò di nuovo, studiò le tecniche di meditazione dei santi, lottò per una scuola per i figli, si fece amici, si fece nemici, trascurò la cura dei denti, ebbe un ascesso, fece l’autostop sotto bufere di neve, imparò ad aggiustare l’auto, a sgelare le tubature, ad arrivare con i soldi sino alla fine del mese, a vivere del sussidio di disoccupazione, a dormire senza riscaldamento, a sorridere senza motivo, a piangere di disperazione, a costruire una cappella, a fare riparazione in casa, a imbiancare pareti, a dare corsi sulla contemplazione spirituale.
    - E alla fine ho capito che la vita in preghiera non significa isolamento - dice. – L’amore è tanto grande che bisogna dividerlo.

  5. #45
    gb
    Ospite

    Predefinito Re: Anno 0, giorno 0 - si ricomincia - grande Paulo!

    stasera questa:

    Edizione nº 124

    Sulla natura umana



    Sulla natura umana Siamo bombardati quotidianamente da atti di crudeltÃ* e ci domandiamo: come può l’uomo essere capace di tanta perfidia? Gli esempi vanno da Rio de Janeiro, dove ho avuto un amico giornalista (Tim Lopes) che è stato barbaramente torturato prima di essere ucciso, fino alla prigione di Abu Graib, in Iraq, dove ragazzi e giovani donne americani, che si sono sempre comportati in maniera esemplare nelle loro piccole comunitÃ* provinciali, hanno finito per trasformarsi in mostri.
    Nel 1971, alcuni professori dell’UniversitÃ* di Stanford, negli Stati Uniti, crearono una specie di prigione simulata, nei sotterranei della FacoltÃ* di Psicologia. Scelsero, senza alcun criterio particolare, 12 studenti come guardiani e altri 12 come prigionieri, provenienti tutti dallo stesso ambiente sociale, la classe media, con educazione rigorosa e valori morali degni. Per due settimane, sarebbe stato dato ai “carcerieri” il potere totale sui “prigionieri”.
    L’esperimento dovette essere interrotto dopo la conclusione della prima settimana – giacchè trascorsi pochi giorni i “guardiani” cominciarono a dimostrare un comportamento che gradualmente diventava sempre più sadico e anormale, rendendoli capaci di barbarie mai viste. Ancora oggi, più di 30 anni dopo, i due gruppi hanno bisogno di essere seguiti dal punto di vista psicologico.
    L’ideatore dell’esperimento a Stanford, Philip Zimbardo, racconta all’“Herald Tribune”:
    - Le fotografie della prigione irachena di Abu Graib non mi hanno sorpreso. Non si tratta di un gruppo di mele marce messe in un cesto di frutta fresca, ma esattamente dell’opposto: gente dai buoni sentimenti che, se messa a confronto con la possibilitÃ* del potere assoluto, perde qualsiasi nozione di limite e lascia che si manifestino gli istinti più primitivi.
    Un altro interessante studio fu realizzato da Stanley Milgram per l’UniversitÃ* di Yale. Fu selezionato un gruppo di allievi per studiare le “tecniche di punizione”. Si trovavano dietro un vetro collegati a una macchina per elettroshok, mentre dall’altro lato c’era uno studente che avrebbe dovuto dare le risposte giuste a certe domande. Ogni volta che avesse sbagliato, l’allievo avrebbe dovuto somministrare uno shock, aumentando progressivamente il voltaggio, pur sapendo che da un certo punto in poi avrebbe potuto uccidere il compagno.
    La macchina per l’elettroshok era falsa, e lo “studente” era un attore, ma gli allievi non lo sapevano. Con sorpresa generale, il 65% di coloro che ponevano le domande arrivarono a quella che sarebbe stata la dose mortale.
    Insomma, quando ci si trova davanti a situazioni che permettono un controllo totale e assoluto su un’altra persona, nessuno può essere sicuro che non oltrepasserÃ* il limite. Ma solo chi ha giÃ* vissuto questo tipo di esperienza (e io, purtroppo, mi ricordo di certi atteggiamenti di gioventù che mi includono in questo gruppo) sa che a un certo momento si perde completamente il controllo, e si va al di lÃ* del buon senso.
    Se questa è la natura umana, che cosa dobbiamo fare? Una vecchia storia accaduta nei Pirenei – probabilmente una leggenda – racconta che un monaco, di nome Savin, che tornava da un giro di raccolta di donazioni in oro per la cappella che intendeva costruire, passò per la casa di uno dei banditi più sanguinari della zona. Poiché non aveva un posto dove dormire, chiese di pernottare lì.
    Il bandito, sorpreso dal coraggio del monaco, decise di metterlo alla prova, domandando:
    - Siete venuto fin qui per provocarmi. Desiderate che io vi ammazzi, vi derubi del denaro, per trasformarvi in martire. Se oggi entrasse qui la più bella prostituta che circola per la cittÃ*, riuscireste a pensare che non era bella e seducente?
    - No. Ma riuscirei a controllarmi.
    - E se un monaco entrasse con l’oro per costruire una cappella, riuscireste a guardare quest’oro come se fossero pietre?
    - No. Ma riuscirei a controllarmi.
    Savin e l’assassino avevano gli stessi istinti – il bene e il male lottavano per loro, come lottano per tutte le anime sulla faccia della Terra. Quando il malfattore vide che il monaco era uguale a lui, capì anche di essere uguale a Savin, e si convertì.
    Il bene e il male sono davanti a noi, ed è tutta una questione di controllo.
    Nient’altro.

Segnalibri

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •