Mi ha colpito favorevolmete(condividendolo appieno) l'articolo del giornalista Rondoni sul quotidiano "Il Tempo" del 15.11.2006, eccolo:
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SCUOLA, IPOCRITA CHI SI SCANDALIZZA
di DAVIDE RONDONI SCUOLA e caos. Scuola e disastro educativo. Sono questi i binomi a cui dobbiamo rassegnarci? Sembra di sì vedendo come i media stanno sottolineando alcuni episodi gravi, sintomatici e diffusi. Questi ragazzini ci sorprendono per la loro indifferenza al male. E allora che facciamo? Li accusiamo. E poi un attimo dopo accusiamo la scuola, la famiglia, la società per come influenza il loro comportamento. E accusando tutto non accusiamo veramente nessuno. E soprattutto non accusiamo noi stessi. C’è una logica ferrea che domina la nostra epoca. La quale è un’epoca autoritaria, poiché obbliga tutti a pensare più o meno le stesse cose. E cioè che la vita è una specie di sventura casuale in cui l’importante è cavarsela nel miglior modo possibile. E che l'altro può essere uno strumento per il mio gioco. È improntata a queste due fondamentali verità del nostro tempo la maggior parte degli atteggiamenti che noi adulti abbiamo, le scelte che facciamo rispetto al lavoro, al tempo libero, ai soldi. Industrie enormi vivono grazie a queste due leggi imperiali e non scritte. Questi ragazzini che menano, che si lasciano andare in modo banale, non sono che gli esecutori, non sono che i terminali ultimi di un comandamento scritto ovunque. Sui visi con cui gli adulti si alzano alla mattina, nelle chiacchiere del bar, nella mancanza di gioia, nella furia con cui si cerca il successo o il quieto vivere. Di cosa li possiamo accusare? Di obbedire al generale diktat? nel giorno in cui un ministro sancisce che è lecito drogarsi, dobbiamo meravigliarsi se lo sballo è un normale obiettivo a cui tendere nelle serate o mattinate senza interesse, vissute a ormone pieno, a mente vuota? Nell'epoca in cui si decide che fare sacrifici per fare figli, o addirittura per tenere in vita qualcuno, è un'idiozia, o una cosa da santi, ci stupiamo che la normalità sia privata di qualsiasi idea di sacrificio? di cosa li stiamo accusando? di farci vedere cosa siamo? È ipocrita, è bastardo tutto questo. Ci sono aziende da tutti onorate che hanno fatto miliardi inoculando ai ragazzini falsi bisogni di comunicazione informatica; altre che hanno fatto miliardi con musica ossessiva e banalizzante. Sono aziende di adulti, non società per azioni di ragazzini. Che vanno dietro al mercato, dicono, alla domanda. Ma un adulto non va dietro alla domanda di un ragazzino. Lo sa chiunque è padre o madre. Non vai dietro, ma magari prendi sul serio la domanda. E cerchi quale ne sia la vera, la autentica soddisfazione. Invece no, siamo adulti che vanno dietro alle domande e ai capricci dei ragazzini perché forse non abbiamo un desiderio più grande di loro. Non abbiamo un ideale più grande di quei capricci. Le figure ideali presentate ai ragazzi come campioni non sono forse spesso campioni di capriccio? Quante tonnellate di carta, di lavoro, di soldi stiamo impiegando noi, gli adulti, per spacciare un modo idiota in cui vivere? E ci meravigliamo che i nostri ragazzini vivano da idioti e spesso, maledizione, muoiano da idioti? Siamo in un'epoca autoritaria, ed ecco davanti ai nostri occhi dei divertimenti da schiavi, dei passatempi da incarcerati, degli sfoghi da condannati. Non si risolve nulla con la sociologia. Né bastano le riforme della scuola. Occorre voler bene. Cioè occorre, per sé e per i propri figli, desiderare la libertà. Quella vera, che fa amare con ardore e tenerezza la vita. E andare a respirarla, dove ci sembra che ce ne sia l'aria.
mercoledì 15 novembre 2006
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ciao,
Girgio![]()
Amante della Natura:Monti,meteo,mare,una piccola margherita.....
Non posso che dir grazie a tanto Artefice!
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