
Originariamente Scritto da
neeno
A me un po' affascina il discorso indifferenza/omertà dei compagni di classe, su come scatta sto meccanismo (che nel caso di Torino sono stati condannati a due settimane di sospensione, per altro se la cosa non ha ripercussioni sul voto della maturità al posto loro l'avrei presa con felicità).
Ai tempi delle scuole superiori, iniziate nell'89-90 e finite nel 93-94 in un normale istituto tecnico commerciale, avevo un compagno di classe pesantemente vittima di bullismo da parte di alcuni. Gliene hanno fatte di tutte i colori: scuzzette e frontini a ogni momento, sputi, gli tiravano il cancellino (lui era allergico alla polvere), gli tagliavano l'ombrello quando pioveva, umiliazioni verbali continue (fai schifo, non ti toccherei neanche con un bastone sporco di merda, ecc), sfottimenti continui sul suo modo inadeguato di vestirsi, pochi gli rivolgevano la parola (non ricordo di averlo visto con qualcuno durante gli intervalli, al massimo l'ho sentito parlare di calcio, almeno quello), una volta in due hanno cercato pure di fargli la pipì addosso durante nello spogliatoio di educazione fisica dopo averlo scaraventato in un cesso (alla turca) e non sono riusciti solo perchè col trambusto non riuscivano a pisciare. La cosa più atroce che gli sia successa però è stata in prima o seconda superiore dopo una bella nevicata: tutti fuori da scuola, uno dei bulli gli ha tirato in faccia una palla di neve compressa e gelata che deve avergli fatto un male bestia, appena ricevuto il colpo ha buttato a terra lo zaino (che qualcuno gli ha subito gettato nel bidone dell'immondizia) e ha iniziato a rincorrere il bullo, che dopo un po' ha attraversato il corso, sto ragazzo dietro senza guardare più niente. Mentre stava per attraversare correndo abbiamo visto arrivare una macchina a forte velocità, tutti hanno fatto lo stesso pensiero calcolando la traiettoria di entrambi: sarebbe finito sotto l'auto, è stato una questione di un paio di secondi, eravamo tutti paralizzati nel guardare la scena ma una frazione di secondo prima che finisse sotto la macchina è scivolato di brutto cadendo all'indietro. Era una cosa talmente tipica di sto tizio, era un po' goffo, che tra il sollievo che non fosse finito sotto l'auto e il fatto che si fosse proprio salvato in quel modo, siamo scoppiati tutti a ridergli in faccia. Dev'essere stato tremendo, lo spavento per l'auto, alzarsi e vedere tutti gli altri che ridevano piegati in due di lui sotto i suoi occhi. Se non altro quella volta, una ragazza è andata a recuperargli lo zaino nel bidone e gliel'ha dato.
Come la maggior parte degli altri io non ho mai reagito alle vessazioni che subiva eppure mi faceva pena. C'era una sorta di abitudine nel vederlo maltrattato e almeno le prime volte anche un po' di divertimento. Ogni tanto mi è capitato di sognarlo o pensarlo e mi sono sentito in colpa e io personalmente non gli ho mai fatto niente di grave (sì ok qualche volta l'ho trattato male anch'io, ma questo qua comnque le cose se le tirava dietro effettivamente).
Tra l'altro non ha avuto solidarietà nemmeno dai professori che anche se non sapevano che la situazione fosse così grave, lo vedevano che veniva "bullizzato". In prima e seconda aveva un amico in un'altra classe sfigato e sfottuto come lui (questo soffriva di acne in una maniera incredibile, sembrava avesse la faccia in putrefazione), beh crescendo e passandogli l'acne è migliorato e ha avuto "un passaggio sociale all'insù" all'interno della scuola. Cosa ha fatto? Ovviamente ha smesso di rivolgergli la parola e l'ha lasciato completamente solo.
Per la cronaca poi in seconda tutti i bulli sono stati segati e in quarta ma soprattutto quinta, abbiamo iniziato a cagarlo leggermente di più. A 11 anni dalla fine della scuola abbiamo fatto una rimpatriata e incredibilmente è venuto pure lui, ero curioso di sapere com'era diventato ed è rimasto strano com'era alle superiori.
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