L'azienda ci ha mandato una comunicazione: entro il 31 maggio dobbiamo scegliere la destinazione del Tfr, anticipando così di un mese la scadenza naturale.
C'è qualche esimio economista (tipo Jadan) o sindacalista da patronato che in cambio di qualche prodotto tipico locale (cantuccini Mattonella, vino del Montalbano, sedani ripieni, pezzi di stoffa, donne cinesi ecc. ) possa delucidarmi in proposito?
che è 'sta storia? non sono economista o sindacalista, ma mi sembra una baggianata. La legge dice che per le aziende aventi più di 50 dipendenti il termine ultimo è il 30 giugno
you don't need the Weatherman to know where the wind blows - bob dylan
il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile - woody allen
Credo che la tua azienda non può cambiare le scadenze a proprio piacimento. Devono rispettare la legge e quindi aspettare fino al 30 giugno.
Io x il momento lascio il mio tfr in azienda visto che in qualsiasi momento si può cambiare e scegliere qualche fondo integrativo, ma non è possibile fare il contrario( infatti se si decide di destinare il tfr in un fondo non si può più tornare al vecchio sistema)
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Diciamo che il problema fondamentale è questo.
Esponi i tuoi dubbi che magari qualcuno può consigliarti o, quantomeno, puoi raccogliere un po' di opinioni.
MHO: l'azienda sta facendo la furbina, accelerando i tempi, perchè così spera di avere un maggior numero di silenzi assenso e risparmiare così sul contributo da versare (in caso di destinazione alla previdenza integrativa, ovviamente).
Ma voglio vedere se uno consegna il modulo il 01/06 come fa a dire "mi dispiace sei in ritardo ........."
Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
Allora, prima cosa: visto che tu sei iscritto all''Inps (o ente similare) credo da prima del 29 aprile 1993 puoi decidere se eventualmente destinare in una forma di previdenza complementare anche solo una parte del TFR maturando (dal 1/1/2007), non inferiore comunque al 50% !
La parte restante resta o accantonata presso il datore di lavoro oppure presso il FONDO DI TESORERIA INPS in caso di aziende con piu' di 50 dipendenti.
Le forme complementari di previdenza, possono essere collettive o individuali:
Collettive:
- Chiusi, previsti da accordi tra lavoratori e ditta, regolati da apposite Assemblea e gestiti da team designati (come i ns. fondi pensione delle Banche, ad esempio)
- Aperti ad adesione collettiva appunto, gestiti direttamente da banche/assicurazioni
- Preesistenti
Individuali:
- Fondi pensione aperti ad adesione individuale (anche qui gestiti da banche/assicurazioni)
- Polizze vita.
Ora, tu puoi dichiarare se destinare il TFR ad una forma pensionistica complementare o mantenerlo presso il datore di lavoro: in questo secondo caso pero', se l'azienda ha piu' di 50 dipendenti, l'intero TFR diciamo inoptato e' trasferito dall'azienda in un fondo gestito, x conto dello Stato, dal'Inps.
Se pero' non esprimi alcuna scelta, la tua azienda dovra' trasferire il TFR in alternativa:
- alla forma pensionistica collettiva pervista dal vs. CCNL
- alla forma pensionistica alla quale abbia aderito la maggior parte dei tuoi colleghi
- ad una apposita forma pensionistica istituita presso l'Inps-Fondinps (fondo residuale Inps)
Da tener prsente pero', nel caso di silenzio del lavoratore, che l'azienda dovra' comunicare entro 30 gg. prima della scadenza x effettuare la scelta (quindi entro fine maggio) dove trasferira' il TFR futuro !
Spero di non aver scritto qualche castroneria, al limite correggetemi !
Una domanda:
se la mia azienda ha meno di 50 dipendenti, e decido di lasciare il TFR al datore di lavoro, centra qualcosa lo stesso l'Inps ?
O meglio, in caso di pensionamento, chi mi rende il TFR il datore di lavoro o direttamente l'Inps?
Grazie per le eventuali risposte.
Scusate ma ci ho capito pochissimo anch'io
Miao
se non hai ben chiaro come funziona l'unico consiglio è di leggere tutti gli opuscoli che trovi (tipo giornali) oppure link ai vari siti del Ministero del lavoro.
dipende anche da quanti anni che lavori in azienda, io ad esempio ho preferito tenere il TFR presso l'azienda (e di conseguenza al fondo INPS) perchè non i sembrava tutto sto vantaggio a fine lavoro. La convenienza per me è avere il 100% del TFR alla fine del rapporto lavorativo, mentre con i fondi alla fine hai cash il 50% di quanto hai maturato ed il rimanente sotto forma di integrazione pensionistica.
l'azienda non vede di buon occhio questi fondi perchè è costretta a versare una percentuale anche lei. Se non dici nulla alla fine il TFR di prossimo accontonamento sarà destinato ai fondi ove la tua azienda avesse già degli accordi
comunque l'intervento di Fabio (Zione) è molto esplicativo
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