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Discussione: Un caso umano.

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  1. #1
    Vento forte L'avatar di Gdr
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    Predefinito Un caso umano.

    Ventun'anni, rampollo di una ricca e nota famiglia, genitori separati, vita nel lusso. Sci in elicottero, la casa più bella della località di montagna, feste con tantissimi amici a spese di papà, vacanze continue, studi terminati prematuramente, discoteche prenotate a suo nome, camerieri ed autista che lo accompagnano sempre. Ieri notte sull'autostrada verso casa alla guida di una Ferrari fa a gara con un'altra vettura e causa un grave incidente, lui ubriaco ed illeso, una donna alla guida di un'altro auto in fin di vita.

    I suoi coetanei lo definiscono "uno sfigato" perchè dicono che non ha amici veri ma solo gente che gli sta attorno per beneficiare dei suoi interminabili soldi. Alcool e cocaina, oltre a questo ci sono le leggende di feste e festini, ma in fin dei conti lo conoscono tutti perchè è ricco e isolato.

    Storia vera; speriamo che la donna esca bene sana e salva, ma ho discusso con mia moglie e non ne sono venuto a capo; è solo colpa sua oppure è stato allevato da genitori incapaci ed era inevitabile che diventasse così e dunque divide le colpe con i suoi pessimi tutori ?


  2. #2
    Uragano L'avatar di giorgio1940
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    Predefinito Re: Un caso umano.

    Alla tua ultima domanda, uno come, che ha iniziato a lavorare a 14 anni, che quei miseri due soldi guadagnati in nero li versava tutti a casa, per comperare il necessario per vivere, che il suo primo vestito è stato quello per sposarsi...
    Risponde che è colpa dei genitori.
    "all'epoca" pensavo che mio padre fosse troppo severo(quante cinghiate ho preso!), ora non finisco mai di ringraziarlo: mi ha insegnato a vivere!
    Amante della Natura:Monti,meteo,mare,una piccola margherita.....
    Non posso che dir grazie a tanto Artefice!

  3. #3
    Uragano L'avatar di burianfr
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    Predefinito Re: Un caso umano.

    Citazione Originariamente Scritto da giorgio1940 Visualizza Messaggio
    Alla tua ultima domanda, uno come, che ha iniziato a lavorare a 14 anni, che quei miseri due soldi guadagnati in nero li versava tutti a casa, per comperare il necessario per vivere, che il suo primo vestito è stato quello per sposarsi...
    Risponde che è colpa dei genitori.
    "all'epoca" pensavo che mio padre fosse troppo severo(quante cinghiate ho preso!), ora non finisco mai di ringraziarlo: mi ha insegnato a vivere!
    no no no, questo metodo lo disapprovo duramente, io ho due figlie una ventenne e una di sei anni, non le ho mai sfiorate neanche con il pensiero e sono fiero della loro educazione.
    P.S.: Con la violenza non si ottiene nulla
    Stazione meteo Davis e webcam online su: www.meteoferentino.it
    Febbraio 2012 Il Delirio:http://www.youtube.com/watch?v=jUtpC...GX7YlbQloszUAI

  4. #4
    Uragano L'avatar di giorgio1940
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    Predefinito Re: Un caso umano.

    Citazione Originariamente Scritto da burianfr Visualizza Messaggio
    no no no, questo metodo lo disapprovo duramente, io ho due figlie una ventenne e una di sei anni, non le ho mai sfiorate neanche con il pensiero e sono fiero della loro educazione.
    P.S.: Con la violenza non si ottiene nulla
    *****
    Quando si facevano "birichinate" era normale prenderle.....
    sia che fossero scappaccioni, cinghiate, ...
    Non erano certo considerate violenze!
    Il contesto era ben diverso da quello di oggi...
    I genitori facevano sacrifici per amore della famiglia e dei figli, e quei "castighi", pur subendoli, non li consideravamo certo violenze.
    Io non ringrazierò mai abbastanza di essere stato educato in un contesto "severo" e "raddrizzante". Alla mia generazione, nel contesto rurale in cui è cresciuta, do atto che ha un approccio alla vita alle cose diverso e migliore di quella di oggi: ora tutto è dovuto, tutto permesso, tutto da raggiungere a qualsiasi costo.
    Ora frustrazione e depressione è di casa, molte volte per la nausea di avere tutto e di più.
    Ricordo ancora la gioia, la soddisfazione di addentare una fetta di pane casareccio condito con un po d'olio, sale e pepe.... che festa!
    Amante della Natura:Monti,meteo,mare,una piccola margherita.....
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  5. #5
    Moderatore "Al Bar dello sport" L'avatar di Tubular
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    Predefinito Re: Un caso umano.

    Citazione Originariamente Scritto da giorgio1940 Visualizza Messaggio
    *****
    Quando si facevano "birichinate" era normale prenderle.....
    sia che fossero scappaccioni, cinghiate, ...
    Non erano certo considerate violenze!
    Il contesto era ben diverso da quello di oggi...
    I genitori facevano sacrifici per amore della famiglia e dei figli, e quei "castighi", pur subendoli, non li consideravamo certo violenze.
    Io non ringrazierò mai abbastanza di essere stato educato in un contesto "severo" e "raddrizzante". Alla mia generazione, nel contesto rurale in cui è cresciuta, do atto che ha un approccio alla vita alle cose diverso e migliore di quella di oggi: ora tutto è dovuto, tutto permesso, tutto da raggiungere a qualsiasi costo.
    Ora frustrazione e depressione è di casa, molte volte per la nausea di avere tutto e di più.
    Ricordo ancora la gioia, la soddisfazione di addentare una fetta di pane casareccio condito con un po d'olio, sale e pepe.... che festa!
    Potrei essere tuo figlio, ma non posso che quotarti.
    Come se fosse antani...


    always looking at the sky

    ''E' nei ritagli ormai del tempo che penso a quando tu eri qui''
    Vasco.

    come se uno facesse il Pesto con l'Edera...
    (Claudioricci, lunedi' 8 gennaio 2007)

  6. #6
    TT-chaser L'avatar di alby65
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    Predefinito Re: Un caso umano.

    Citazione Originariamente Scritto da Tubular Visualizza Messaggio
    Potrei essere tuo figlio, ma non posso che quotarti.
    Per fortuna no!(penserà Giorgio)

    Lipomo(CO) alture 400 m. slm

  7. #7
    Uragano L'avatar di giorgio1940
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    Predefinito Re: Un caso umano.

    Citazione Originariamente Scritto da Tubular Visualizza Messaggio
    Potrei essere tuo figlio, ma non posso che quotarti.
    ****
    Questa forse l'ho già postata altre volte....
    ma visto che è "nel contesto del discorso".....:
    ***************
    Che tempi gli anni 40’!!!
    Sono di un altra "era"! anche se mi farebbe "comodo" intrupparmici!;-)))
    Sono nato moooooooolto prima!
    Sembra un film, un sogno, rivivere la mia infanzia!
    Fino a 14 anni dalle mie parti i maschi portavano i calzoni corti! in inverno!,ma corti,corti! sopra la metà coscia!
    E che inverni! Che gambe viola dal freddo!
    L'acqua del bicchiere sul comodino gelata, al mattino!
    I piedi intirizziti "sparati" nel forno della stufa a legna, al ritorno dalle elementari!
    Il mattone scaldato sulla medesima stufa e tenuto sotto i piedi mentre si mangiava.
    Il "gabinetto" fuori casa fatto con quattro asce di legno, con spifferi da vero "buran" che ti ibernavano il "pistolino"!;-)))
    Il bagno del sabato nella tinozza di legno con l'acqua scaldata sulla stufa.
    Io quì ero il più fortunato!: essendo il più piccolo dei fratelli ero il primo ad usare la stessa acqua che poi avrebbero usato i mei fratelli!
    Furibonde battaglie a palle di neve, senza guanti, con frequanti intervalli per recuperare dolorosamente la sensibilità agli arti superiori, infilando le mani lì frà la gambe, dove è sempre caldo!;-)))
    Le slittate(da incoscienti, pericolosissime) a piè pari sulle superfici gelate di laghetti o stagni.
    La goduria delle discese sulle nevi(allora frequenti) della collina Riminese, il Covignano!.
    Si usavano scale a pioli, a gradini alternati il nostro sedile, e giù.....
    Ma quando la scala s'"impuntava" i "bobbisti" venivano catapultati in avanti a formare una pittoresca ed urlante valanga umana.
    Chi riusciva a "rimediare" qualche paraurti di auto per sistemare come appoggio "slittante" ad una vecchia sedia(coricata) era guardato con immensa invidia da noi "poveri cristi"!
    Altra ambita soluzione era quella di "fregare" delle meravigliose "conchiglie" metalliche(rosse del diametro di circa 60 cm), fuori dai bar della pubblicità della Coca Cola.....era il Top!!!
    Per non parlare delle nostre "leccornie"!
    Il pane si prendeva al forno una volta alla settimana, su consistenti fette si strofinava dell'aglio, un pò di pepe e del sale(chi poteva un goccio d'olio!)!
    Prosciutto? non si conosceva l'esistenza! Il lardo, tagliato a fettine sottili era il massimo!
    E la buona fragrante mortadella(che costava 50 lire all'etto) era l'affettato dei "ricchi".
    I tortellini in brodo( nel Riminese chiamati "cappelletti") si mangiavano solo a Natale e Pasqua. Che abbuffate!!! con i miei fratelli era gara a chi ne mangiava di più, si contavano e gustavano uno ad uno!
    Colombe, panettoni, pandori, pasticcini vari.....sconosciuti!
    Le mamme e le nonne per Pasqua si recavano al forno più vicino(qualche km) con farina, zucchero, uova, lievito, e lì impastavano la ciambella ed avevano anche l'uso del forno per la cottura, con soli pochi spiccioli.
    La festa per noi bambini era il "piccioncino" che consisteva nella raschiatura del taliere dove veniva prima impastata la ciambella(ogni famiglia ne faceva una dozzina di "filoni" che "resistevano" sempre molto ambiti per una decina di giorni.), questa "raschiatura" veniva manipolata a mano fino a farne un lungo "serpente", spezzato in 2 o tre tronconi, si annodava a forma di piccione e veniva messo in forno. Era il "dolce" dei bambini!
    I giochi: semplici e divertenti...
    dal "nascondino", le "piastre", alla pista disegnata con il gesso sull'asfalto della "statale di S.Marino" con i tappi metallici delle bibite.
    Si giocava per ore e capitava di spostarsi per far passare le rarissime auto solo 2 o 3 volte......
    Sulla stessa Statale, ora ne transitano fino a 1000 all'ora!
    Le tecniche messe a punto per "far razzia" di frutta nei campi vicini: ci si divideva in due bande, una facendo casino, faceva bella mostra di se, vicino agli alberi di pesche o susine, attirando l'attenzione del contadino, l'altra(dalla parte opposta del campo) libera da "vincoli" si "appropriava" di qualche succulento melone o cocomero.
    La volta sucessiva......l'inverso!
    Quella volta sul ciliegio mi andò bene!
    Io e Mario quel pomeriggio avevamo addocchiato un bellissimo ciliegio carico fino all'inverosimile di frutti.
    Bello alto, circondato dal grano in maturazione.
    I primi rami erano alti almeno due metri e mezzo, dopo molti tentativi siamo sopra.
    Pancia mia fatti cappanna!
    Sul più bello secchi schiocchi di frusta sibilavano ai nostri piedi.
    Il nostro "amico" contadino era sotto di noi e faceva sibilare il suddetto arnese.
    Ne aveva ben donde per essere arrabbiato: avevamo, con il ns precedente calpestio, schiacciato a terra il grano circostante.
    Dico a Mario: uno salta da una parte, e l'altro dall'altra....uno dei due si "salverà" !
    Arrivai a casa con una corsa da centrometrista, con ancora nelle orecchie le grida di Mario sotto le frustate!
    Questa la devo confessare:
    Ero invidioso dei mie compagni di avventure, per questo motivo: i loro padri(allora tutti molto severi) lavoravano fuori casa(chi muratore, chi falegname.....), ed erano fuori per buona parte della giornata. Loro erano molto "liberi"!!!
    Io al contrario, figlio di un sarto di campagna con laboratorio a casa, ero sempre sotto controllo! Sarà per questo che ne ho buscate tante, tante in più di loro!
    Giorgio
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  8. #8
    Uragano L'avatar di burianfr
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    Predefinito Re: Un caso umano.

    Citazione Originariamente Scritto da giorgio1940 Visualizza Messaggio
    *****
    Quando si facevano "birichinate" era normale prenderle.....
    sia che fossero scappaccioni, cinghiate, ...
    Non erano certo considerate violenze!
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    Io non ringrazierò mai abbastanza di essere stato educato in un contesto "severo" e "raddrizzante". Alla mia generazione, nel contesto rurale in cui è cresciuta, do atto che ha un approccio alla vita alle cose diverso e migliore di quella di oggi: ora tutto è dovuto, tutto permesso, tutto da raggiungere a qualsiasi costo.
    Ora frustrazione e depressione è di casa, molte volte per la nausea di avere tutto e di più.
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    Scappaccioni forse no ma... sulle cinghiate avrei qualche piccolissimo dubbio....
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  9. #9
    Burrasca L'avatar di Beppe
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    Predefinito Re: Un caso umano.

    Sempre la solita storia.
    Pensi di avere tutto, e purtoppo non possiedi nulla(nemmeno un crostino di pane).
    Di chi è la colpa?
    Non saprei , anche se un'ideuzza l'avrei, ma spero tanto che mamma e papà gli vogliano un mare di bene.

    aveva un maglione da comunista con le tarme che cantavano bandiera rossa!
    se tu hai una mela e io ho una mela, e ce le scambiamo, allora tu ed io abbiamo sempre una mela per uno.ma se tu hai un'idea, ed io ho un'idea,
    e ce le scambiamo allora abbiamo entrambi due idee.(g.b.shaw)
    Apro posito,ai riaprito laeroporto che son tutti incazzati come dei bepponi alla festa dell'unità? (Alby)

  10. #10
    Uragano L'avatar di giorgio1940
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    Predefinito Re: Un caso umano.

    Citazione Originariamente Scritto da burianfr Visualizza Messaggio
    Scappaccioni forse no ma... sulle cinghiate avrei qualche piccolissimo dubbio....
    ****
    Nel mio "enturage" i genitori usavano questi metodi tradizionali, quando le birichinate erano "robuste":
    La "roscia" (pronunciata come la "cia" di ciabatta) che non era altro che un rametto di un arbusto ancora verde dello spessore di 4/5 mm e lungo un metro circa.
    Sulle gambe due tre volte, ti lasciava le "teghe" (i segni) ben visibili.
    La cinghia dei pantaloni: quando faceva l'atto di sfilarla, i più lesti scappavano a gambe levate... anche quella qualche livido lo lasciava.
    Questa è bella... mi vien ancora da sorridere a ricordarla: "allunga le mani!" era l'ordine perentorio del babbo..
    e noi "tapini" le allungavamo e..... due belle potenti sberle sul dorso ti lasciavano impresse le "ditate" paterne.
    Non rara era la privazione della cena come castigo.
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