Due miliardi di foto su Flickr
LUCA CASTELLI Si vede un albero o quella che sembra una scultura a forma di albero, ripresa dal basso, con il cielo sullo sfondo. La foto è stata scattata nel quartiere cinese di Sydney da Yukesmooks, nickname dietro cui si cela una ragazza di Brisbane di origini giapponesi. E' un’immagine come molte altre, non fosse per una curiosa prerogativa: è esattamente la duemiliardesima fotografia caricata su Flickr, il più famoso servizio di photo hosting su Internet.

La rivoluzione delle immagini è ormai entrata nel vivo. Come i dischi, come le telefonate, come le notizie, anche loro sono evase dalla prigione della scarsità che le aveva tenute imprigionate nei primi due secoli di storia della fotografia. Una volta c’erano i rullini da 12, 24 e 36 scatti. C’era lo sviluppo. C’erano un sacco di costi economici e ostacoli fisici che impedivano la proliferazione incontrollata delle foto, tenendole confinate negli album conservati nei cassetti del salotto, nei libri degli artisti, sulle pagine dei giornali.

Con l’avvento del digitale ogni limite è stato abbattuto. Le macchine fotografiche sono ovunque, anche nascoste nei telefonini, ti permettono di scattare tutte le volte e tutto ciò che vuoi. A costo zero e senza doverti preoccupare di un errore (il cestino digitale è sempre a portata di mano). Inoltre, ogni singolo scatto occupa uno spazio di memoria talmente piccolo che un computer può contenere le immagini della vita di una persona e Internet quelle dell’intera umanità.

Se oggi Flickr è una galleria da due miliardi di foto, l’intero Web probabilmente ne conserva ed esibisce dieci, forse anche cento volte tante. Molte rispetto a ieri, pochissime rispetto a domani. La liberalizzazione dell’immagine implica problemi di privacy, di copyright, di esibizionismo, di confusione (nonostante l’aiuto dei tag, è dura esplorare un sito da due miliardi di foto). Tutte incognite che sembrano pietruzze di fronte al torrenziale entusiasmo del fotografo che è in noi, che può finalmente condividere con gli altri la sua visione del mondo.

Flickr non è solo una vetrina. E’ una comunità, rispecchia lo spirito dei tempi digitali, mette in contatto i suoi utenti, creando associazioni emotive, culturali e mentali condotte sul filo del proprio gusto estetico e visivo. E’ uno dei tanti paradisi “social” che fanno da traino all’Internet di ultima generazione. Da due anni proprietà di Yahoo, non è il solo dedicato alla fotografia e non lo sarà in futuro: proprio in questi giorni si parla di un progetto concorrenziale in fase di elaborazione per conto di Microsoft. Altri ne nasceranno, probabilmente sempre più integrati ai facebook, agli youtube, ai blog. Due miliardi sono tanti, ma sono solo l'inizio.