«Così mi rovinate». Lo ripete più volte agli agenti che gli ritirano la patente. Piange, si dispera. «Faccio l’autista, perderò il mio lavoro». E’ notte, e lui ha bevuto. Non tanto da essere ubriaco, abbastanza per non passare l’esame dell’etilometro, il più temuto dagli automobilisti del sabato sera, quelli che tornano dalle discoteche, dalle cene con gli amici, dal divertimento non necessariamente eccessivo. Gabriele Aimar è terrorizzato: ha paura di essere licenziato, di perdere il posto da autista di furgoni alla Mondialpol. Su quella strada, davanti a quegli agenti, si vede perduto. Appena tornato a casa, nel suo paesello in alta Val Maira, prende la pistola da guardia giurata e si spara un colpo in testa. Muore così, per una multa. A ventinove anni.
Adesso gli uomini della stradale non dice quanto avesse bevuto Gabriele. Oltre i limiti stabiliti dalla legge, e tanto basta. Raccontano solo delle sue lacrime davanti allo strumento che segnava la sua colpa. Quando chiama il padre è ancora sconvolto: «Mi hanno ritirato la patente - singhiozza -. Venite a prendermi...».
Sono le cinque del mattino. Gabriele aspetta i genitori lungo la strada, senza smettere di pensare al futuro. Poi si siede sulla sua «Alfa 156» al posto del passeggero. Dietro la mamma e l’amico ingegnere con cui ha passato la serata. Al volante, il papà. Con lui, Gabriele si sfoga: «Senza patente perdo il lavoro. E anche se trovassi un altro posto, a Cuneo come ci vado?». Parla di continuo, fino all’arrivo a casa, a Cartignano, neanche cinque chilometri dal punto dove era stato fermato. Scende e sale in camera di corsa. I genitori hanno appena il tempo di portare la macchina in garage e di sentire un colpo. Il primo a entrare è il padre: prende in braccio Gabriele. Urla, riprende l’auto e vola all’ospedale di Cuneo. Tutto inutile, poche ore dopo e il suo ragazzo muore.
L’ultima notte di Gabriele era stata tranquilla: era andato a cena, poi una tappa al pub lungo la strada fra Dronero e Cartignano. Da queste parti la «movida» comincia e finisce nel giro di una decina di chilometri: in tutta la valle non ci sono discoteche. «Era un ragazzo per bene, solare, socievole - dicono i vicini di casa - non aveva problemi. Se beveva? In modo occasionale, nelle serate tra amici, niente di più. Parlava spesso del suo lavoro: fare la guardia giurata gli piaceva. Era innamorato di quella divisa».
Ok, personalmente ritengo sta legge esagerata o per lo meno sbagliati i metodi di rilevazione. Però santo cielo doveva essere ben esaurito sto poveraccio.
Più che vittima dell'etilometro, questo ragazzo è vittima di sè stesso.
Ovvio il cordoglio che si deve a ogni morto, ma non ritengo la legge esagerata. E se guidando ubriaco (o comunque oltre i limiti stabiliti) fosse andato contro una famiglia tranquillamente in marcia?
La legge è financo benevola.
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Cit. dal film Wanted:"... Voi che cazz0 avete fatto ultimamente?"
Cit. da Colorado: "La neve scende a fiocchi perchè se scendesse a nodi non si scioglierebbe."
viva la φγα
Decisione piu' che giusta. Almeno non stiam qui a commentare che un ubriaco al volante ha travolto quattro ragazzini e poi e' diventato un divo.
Le regole ci sono e mi sembrano abbastanza chiare.
Certo che rimane un grosso amaro in bocca pensando a come ha reagito questa persona e non si puo' che provare un immenso dispiacere.
Come se fosse antani...
always looking at the sky
''E' nei ritagli ormai del tempo che penso a quando tu eri qui''
Vasco.
come se uno facesse il Pesto con l'Edera...
(Claudioricci, lunedi' 8 gennaio 2007)
Più che altro, uno che di lavoro fa l'autista, dovrebbe stare molto più attento degli altri su ste cose...
always looking at the sky
Ciao Tub!
Boh, se riuscissero ad effettuare dei test sui riflessi invece che con un rilevatore mi sembrerebbe più giusto.
Poi c'è il rischio che ritirino la patente a degli anziani sobri forse (e sarebbe giusto così)
Premesso che se facessi l'autista forse non berrei manco l'acqua ogni volta
che esco, e chiederei a chi mi da una fetta di torta se c'è un minimo di
Alchermes nell'impasto.......
...primo segnale di una legge esagerata , all'insegna del tipico atteggiamento
italiota (prima siamo quelli che se ne fottono delle regole, poi quelli che
invocano le "tolleranze zero" e i forcaiolismi giustizialisti... ).
Quantomeno, più che fissare un limite arbitrario troppo basso (0,5 è RIDICOLO...)
si dovrebbe cercare di verificare se la persona che ha un tasso troppo alto
è in grado di guidare oppure no.
C.
"S'è la notizia fossi confermata sarò zio."
Secondo me,è anche vero che molte persone sono talmente in simbiosi con l'auto,che non è tanto magari la perdita del lavoro che li abbatte,quanto proprio il non poter guidare e spostarsi con i mezzi....fare i conti insomma con le tante limirazioni del proprio corpo,compreso il fatto che se vai a piedi,tempo per pensare alle tue tristezze ne hai molto più che andando in macchina,e risolver tutto con un colpo di gas....
domanda collaterale: ma ad uno così fragile avevano dato in dotazione una pistola?
e quanti ce ne saranno in giro come lui?
(in ogni caso,una storia triste davvero....)
bruno bournens,fraz san lorenzo,collalto sabino, rieti, lazio. 850 m s.l.m.* lat 42 09 45.0 N long 13 03 04.0 E * Foto Avatar: Zefirino, gatto Baropatico...che ora si chiama Tìtolo.
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