TRIBUNALI E POLEMICHE. Daki: «Grazie alla giustizia italiana». Per due resta la condanna per associazione a delinquere
Terrorismo, assolti i tre islamici
Confermato il verdetto di primo grado. Il gup Forleo esulta: vittoria dello Stato di diritto
La decisione riaccende lo scontro Dambruoso: diversa la veritÃ* storica Bondi: sono sconcertato e preoccupato
Milano. Sono stati assolti dall’accusa di terrorismo internazionale anche in secondo grado i tre islamici che lo scorso gennaio il gup Clementina Forleo assolse, tra mille polemiche, dalla stessa accusa, definendoli «guerriglieri» e non «terroristi» e condannò solo per reati minori.
Dopo più di sei ore di camera di consiglio, la sentenza è stata pronunciata ieri dai giudici della terza Corte d’Assise d’Appello di Milano, davanti ai quali, su richiesta della Procura, è stato celebrato il processo con rito abbreviato per il marocchino Mohammed Daki e per i due tunisini Maher Bouyahia e Ali Ben Sassi Toumi.
La Corte ha assolto Daki addirittura da tutte le accuse contestate, anche da quelle per cui era stato condannato a gennaio, mentre ha condannato gli altri imputati a tre anni di carcere dopo aver derubricato il 270 bis (terrorismo internazionale) in associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Il pg Laura Bertolè Viale aveva chiesto di condannare i tre imputati per terrorismo internazionale a pene che andavano dai 6 ai 10 anni di reclusione.
La decisione di ieri ricalca, e per quanto riguarda Daki, supera quella presa meno di un anno fa dal gup Forleo.
«Allah è grande», «Viva l’Italia», hanno gridato i tre in aula subito dopo la lettura del dispositivo. E Daki, l’unico uscito dal carcere ma con l’obbligo di firma e dimora a Reggio Emilia, davanti a taccuini e telecamerè ha detto: «Sono contento. Grazie alla giustizia italiana».
L’avvocato Gabriele Leccisi, difensore di Ali Ben Sassi Toumi, ha definito la sentenza «storica perchè ha vinto la tesi Forleo». Al palazzo di Giustizia di Milano c’erano anche i due fratelli di Toumi, che si sono dichiarati «felici» per la decisione dei giudici.
Per il gup Clementina Forleo, quella di ieri è «un’importante sentenza, una vittoria dello Stato di diritto e del principio dell’uguaglianza di tutti di fronte alla legge».
Sentenza importante, ha aggiunto a caldo il magistrato, «soprattutto alla luce dei vergognosi attacchi alla mia persona e alla mia sentenza,».
Daki, poco prima della sentenza, parlando con i giornalisti ha ribadito una sua denuncia: «Il 6 e 7 ottobre 2003 sono stato preso dal carcere, portato qui a Milano al sesto piano nella stanza del dottor Dambruoso, e interrogato da gente americana. Ho chiesto il mio avvocato - ha affermato Daki - e hanno detto che non ce n’era bisogno». Daki ha spiegato che le domande riguardavano le persone che conosceva e ha aggiunto di essere anche stato minacciato («ti portiamo a Guantanamo»).
«Il primo giorno - ha continuato - erano presenti sei americani, e il secondo solo due uomini . Uno mi mostrò un tesserino dell’Fbi».
Interpellato su queste denunce circa interrogatori fatti dai servizi segreti americani nel su ex ufficio, Stefano Dambruoso, raggiunto al telefono ha replicato: «Chiunque è libero di dire ciò che vuole pur rispettando i limiti e senza, quindi, far scattare gli estremi del reato di calunnia».
Sempre Dambruso, commentando il verdetto, ha sostenuto: «Si tratta di una sentenza che va rispettata ed eventualmente impugnata». Il magistrato ha sottolineato che decisioni come queste ripropongono un problema: «La dimostrazione in sede processuale di fatti storici non contestabili: e cioè che queste erano persone che reclutavano soggetti da inviare in Iraq, raccoglievano documenti falsi e diffondevano gli ordini di un leader, il mullah Fouad, che dalla Siria ordinava le azioni».
Sandro Bondi Coordinatorte nazionale di Forza Italia commenta: «La sentenza del Tribunale di Milano desta sconcerto e preoccupazione».
Infine il ministro per le Riforme Roberto Calderoli ha dichiarato: «Il rito ambrosiano ha colpito ancora, non c’è che da attendere, purtroppo, il ricorso in Cassazione.
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Quelli di Forza Italia manco avevano finito de fa' i Sboroni...
"Avemo arrestato 200 Teroristi!!!!!!!!!!!!!!"
Seeeee...DUEMILA!!!!! E' come coi posti di Lavoro! Forza siore e siori, si
diano i numeri!!! 100, 200, 2000, 69000 terroristi abbiamo arrestato!!!!
Che comiche....
cl.
"S'è la notizia fossi confermata sarò zio."
Come tu la pensi lo sappiamo benissimo. Solo una cosa vorrei chiedere a Dambruoso e a tutti quelli che si scandalizzano:
Quando 20 anni fa succedevano ESATTAMENTE le stesse cose, solo che i guerriglieri partivano per andare a combattere i sovietici in Afghanistan, perché si parlava di eroi? Perché era lecito.Originariamente Scritto da verza81
Delle due l'una: o è vietato reclutare gente per andare a combattere altrove, o non lo è. Se non lo è per l'Afghanistan non può esserlo nemmeno ora.
Per finire due cose:
1) Terrorismo: cosa hanno organizzato questi signori in Italia? Il fatto che organizzino gente per andare a combattere a 3.000 Km NON è terrorismo.
2) Se solo la storia del FBI è minimamente vera, questo sì sarebbe un fatto di gravitÃ* epocale.
Maurizio
Rome, Italy
41:53:22N, 12:29:53E
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