E' come gli americani vedono il mondo. Di americani ne ho conosciuti diversi; alcuni credo siano proprio così, a giudicare dalle domande che mi hanno fatto sull'Italia.
Per quanto riguarda l'Africa e tutti i belligeranti del pianeta, è un po' come Arabi e Israeliani, si massacrano di botte da cinquant'anni ed io cosa dovrei fare ? Andare con un fazzoletto bianco tra i due e urlare "smettetela, fate l'amore non la guerra" ? Se va bene mi prendo degli schiaffi, mi ridono in faccia e se non mi uccidono continuano a darsele di santa ragione. In africa si massacrano per questioni che non riesco neppure a comprendere perchè sono questioni animali, bestiali, tribali. Noi occidentali forse abbiamo acceso le polveri e comunque abbiamo contribuito in maniera importante alle loro lotte, sia fornendo armi che importando denaro sporco ed ingiustizie, ma loro ci mettono tutta la buona volontà e non credo la comunità internazionale possa fare molto in termini positivi.
So di essere cinico e so che i miei argomenti sono sostenuti da molti menefreghisti e superficiali osservatori come posso essere io, ma non saprei davvero da dove cominciare; se gli dai dei soldi finiscono nelle tasche sbagliate o ci comprano armi, se fai una manifestazione sprechi il tuo tempo perchè nessuno ti ascolta, la comunità internazionale è presa nella recessione economica, ammesso che sia tale, mi sa che gli unici che davvero cercano di fare qualcosa siano gli sparuti volontari di matrice religiosa o professionale come Medici senza frontiere ed altre associazioni che vanno in loco e rischiano la vita per allievare una parte infinitesimale di coloro che sofforno le conseguenze delle guerre.
Quoto e straquoto. L'Occidente può fare ben poco per l'Africa. L'interventismo è sempre un disastro: sia che si tratti di guerra e vendita d'armi, sia che si tratti di esportazione di valori politici. L'Africa deve seguire una linea di sviluppo tutta sua, che non per forza deve passare attraverso il capitalismo, la democrazia, il rispetto dei diritti civili. Ma noi continuiamo a picchiare la testa contro il muro nella nostra visione eurocentrica del mondo. Abbiamo fatto in modo di imporre i nostri valori (economici, sociali, politici) al resto del mondo, senza che il resto del mondo condividesse le nostre specificità storiche e culturali e adesso se ne vedono le conseguenze. Innesti fallimentari ovunque. A partire dai diritti fondamentali dell'uomo e arrivando ai complessi sistemi politici sviluppati abbiamo creduto che certe acquisizioni (partorite in Francia o negli USA o in Germania, etc) dovessero essere universali. A noi fa ribrezzo che la donna sia ritenuta inferiore all'uomo; ma ad altre culture? A noi fa ribrezzo che un omosessuale venga discriminato; ma ad altre culture? A noi fa ribrezzo che un minore lavori anziché studiare, ma ad altre culture? A noi fa ribrezzo che il più foerte decida; ma ad altre culture? A noi fa ribrezzo che il potere spirituale si impasti di potere temporale; ma ad altre culture? E così all'infinito. E' inutile, bisogna astenersi dalle contaminazioni forzate rivolte agli altri Paesi. Gli unici rapporti che concepisco io sono economici e ovviamente incentrati sulla disparità di forza esistente e legati a una sorta di darwinismo economico da cui non si può prescindere.
Non si spaccia per media storica quel che ci piace.
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