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  1. #1
    Coordinatore tematico Puglia L'avatar di franko
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    Predefinito D'Annunzio e le sue costole

    Da una stupidissima battuta fatta in altro 3d, mi è venuta in mente la famosa leggenda legata all'eclettico scrittore e poeta
    credo che un pò tutti ne abbiate sentito parlare, ma è vero o no?

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  2. #2
    Thuban
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    Predefinito Re: D'Annunzio e le sue costole

    E' lo scrittore che ho portato alla maturità..( comunque quello delle costole secondo me è solo uno dei tanti aneddoti che si raccontano sulla sua vita..)questa è una delle poesie che preferisco..
    Alcyone
    L'IPPOCAMPO
    Vimine svelto,
    pieghevole Musa
    furtivamente
    fuggita del Coro
    lasciando l'alloro
    pel leandro crinale,
    mutevole Aretusa
    dal viso d'oro,
    offri in ristoro
    il tuo sal lucente
    al mio cavallo Folo
    dagli occhi d'elettro,
    dal ventre di veltro,
    ch'è solo l'eguale
    del sangue di Medusa
    ahi, ma senz'ale!
    Offrigli il sale,
    sonoro al dente,
    o Aretusa,
    nella palma dischiusa
    e nuda, senza spavento
    ché, per prendere il dono,
    ha labbra più leggiere
    delle sue gambe
    di vento.
    Appena ti lambe,
    come per bere!
    Del suo piacere
    ti bagna; e la tua palma
    appena sente, dietro
    le labbra, il fresco
    suo dente di puledro,
    che brucar l'erba calma
    può sì dolcemente
    e rodere il ferro
    difficile quando serro
    la rapidità focace
    pè solitarii
    lidi io senza pace.
    Come per te, furace
    fauna dei pomarii,
    un bugno
    di miel rodolente
    non vale
    simiana acerba,
    così per lui biada opima
    non vale un pugno
    di sale mordace.
    Troppo gli piace,
    Aretusa. Ingordo
    n'è come capra sima.
    Forse ha un ricordo
    marino il sangue di Folo.
    Egli è forse figliuolo
    degli Ippocampi
    dalla coda di squamme.
    Ora è fiamme e lampi,
    ma prima
    era forse argentino
    o cerulo o verdastro
    come il flutto, gagliardo
    come il flutto decumano.
    E nel vespero tardo,
    all'apparir dell'astro
    che cresce,
    al levar della brezza,
    tutto acquoso e salmastro
    venuto in su la proda,
    mansuefatto,
    battendo con la coda
    di pesce l'arena
    per la dolcezza,
    sogguardando in atto
    d'amore, gocciando bava,
    prono la schiena,
    mangiava piano
    l'aliga nella mano
    cava della Sirena.
    (Romena, 21 agosto 1902)

  3. #3
    Uragano L'avatar di C.R.
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    Predefinito Re: D'Annunzio e le sue costole

    DETESTO Gabriele d'Annunzio, la sua poesia mi è illegibile, la sua figura,
    insopportabile.

    C.
    "S'è la notizia fossi confermata sarò zio."

  4. #4
    Thuban
    Ospite

    Predefinito Re: D'Annunzio e le sue costole

    Citazione Originariamente Scritto da C.R. Visualizza Messaggio
    DETESTO Gabriele d'Annunzio, la sua poesia mi è illegibile, la sua figura,
    insopportabile.

    C.
    ...

  5. #5
    Burrasca L'avatar di Valeloco
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    Predefinito Re: D'Annunzio e le sue costole

    So che Claudio avrà forti conati , ma adoro questa poesia. E' di una musicalità unica.

    Taci. Su le soglie
    del bosco non odo
    parole che dici
    umane; ma odo
    parole più nuove
    che parlano gocciole e foglie
    lontane.
    Ascolta. Piove
    dalle nuvole sparse.
    Piove su le tamerici
    salmastre ed arse,
    piove sui pini
    scagliosi ed irti,
    piove su i mirti
    divini,
    su le ginestre fulgenti
    di fiori accolti,
    su i ginepri folti
    di coccole aulenti,
    piove su i nostri volti
    silvani,
    piove su le nostre mani
    ignude,
    su i nostri vestimenti
    leggeri,
    su i freschi pensieri
    che l'anima schiude
    novella,
    su la favola bella
    che ieri
    t'illuse, che oggi m'illude,
    o Ermione.

    Odi? La pioggia cade
    su la solitaria
    verdura
    con un crepitio che dura
    e varia nell'aria secondo le fronde
    più rade, men rade.
    Ascolta. Risponde
    al pianto il canto
    delle cicale
    che il pianto australe
    non impaura,
    né il ciel cinerino.
    E il pino
    ha un suono, e il mirto
    altro suono, e il ginepro
    altro ancora, stromenti
    diversi
    sotto innumerevoli dita.
    E immensi
    noi siam nello spirito
    silvestre,
    d'arborea vita viventi;
    e il tuo volto ebro
    è molle di pioggia
    come una foglia,
    e le tue chiome
    auliscono come
    le chiare ginestre,
    o creatura terrestre
    che hai nome
    Ermione.

    Ascolta, Ascolta. L'accordo
    delle aeree cicale
    a poco a poco
    più sordo
    si fa sotto il pianto
    che cresce;
    ma un canto vi si mesce
    più roco
    che di laggiù sale,
    dall'umida ombra remota.
    Più sordo e più fioco
    s'allenta, si spegne.
    Sola una nota
    ancor trema, si spegne,
    risorge, trema, si spegne.
    Non s'ode su tutta la fronda
    crosciare
    l'argentea pioggia
    che monda,
    il croscio che varia
    secondo la fronda
    più folta, men folta.
    Ascolta.
    La figlia dell'aria
    è muta: ma la figlia
    del limo lontana,
    la rana,
    canta nell'ombra più fonda,
    chi sa dove, chi sa dove!
    E piove su le tue ciglia,
    Ermione.

    Piove su le tue ciglia nere
    sì che par tu pianga
    ma di piacere; non bianca
    ma quasi fatta virente,
    par da scorza tu esca.
    E tutta la vita è in noi fresca
    aulente,
    il cuor nel petto è come pesca
    intatta,
    tra le palpebre gli occhi
    son come polle tra l'erbe,
    i denti negli alveoli
    son come mandorle acerbe.
    E andiam di fratta in fratta,
    or congiunti or disciolti
    (e il verde vigor rude
    ci allaccia i melleoli
    c'intrica i ginocchi)
    chi sa dove, chi sa dove!
    E piove su i nostri volti
    silvani,
    piove su le nostre mani

    ignude,
    su i nostri vestimenti
    leggeri,
    su i freschi pensieri
    che l'anima schiude
    novella,
    su la favola bella
    che ieri
    m'illuse, che oggi t'illude,
    o Ermione.
    Visitate il portale meteo della Valle d'Itria
    www.meteovalleditria.it

  6. #6
    Tempesta violenta L'avatar di Tex
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    Predefinito Re: D'Annunzio e le sue costole

    stupenda quest'ultima,stupenda
    ...when the night has come
    and the land is dark
    and the moon is the only light we'll see...

  7. #7
    Vento forte L'avatar di Romagna72
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    Predefinito Re: D'Annunzio e le sue costole

    Citazione Originariamente Scritto da Valeloco Visualizza Messaggio
    So che Claudio avrà forti conati , ma adoro questa poesia. E' di una musicalità unica.

    Taci. Su le soglie
    del bosco non odo
    parole che dici
    umane; ma odo
    parole più nuove
    che parlano gocciole e foglie
    lontane.
    Ascolta. Piove
    dalle nuvole sparse.
    Piove su le tamerici
    salmastre ed arse,
    piove sui pini
    scagliosi ed irti,
    piove su i mirti
    divini,
    su le ginestre fulgenti
    di fiori accolti,
    su i ginepri folti
    di coccole aulenti,
    piove su i nostri volti
    silvani,
    piove su le nostre mani
    ignude,
    su i nostri vestimenti
    leggeri,
    su i freschi pensieri
    che l'anima schiude
    novella,
    su la favola bella
    che ieri
    t'illuse, che oggi m'illude,
    o Ermione.

    Odi? La pioggia cade
    su la solitaria
    verdura
    con un crepitio che dura
    e varia nell'aria secondo le fronde
    più rade, men rade.
    Ascolta. Risponde
    al pianto il canto
    delle cicale
    che il pianto australe
    non impaura,
    né il ciel cinerino.
    E il pino
    ha un suono, e il mirto
    altro suono, e il ginepro
    altro ancora, stromenti
    diversi
    sotto innumerevoli dita.
    E immensi
    noi siam nello spirito
    silvestre,
    d'arborea vita viventi;
    e il tuo volto ebro
    è molle di pioggia
    come una foglia,
    e le tue chiome
    auliscono come
    le chiare ginestre,
    o creatura terrestre
    che hai nome
    Ermione.

    Ascolta, Ascolta. L'accordo
    delle aeree cicale
    a poco a poco
    più sordo
    si fa sotto il pianto
    che cresce;
    ma un canto vi si mesce
    più roco
    che di laggiù sale,
    dall'umida ombra remota.
    Più sordo e più fioco
    s'allenta, si spegne.
    Sola una nota
    ancor trema, si spegne,
    risorge, trema, si spegne.
    Non s'ode su tutta la fronda
    crosciare
    l'argentea pioggia
    che monda,
    il croscio che varia
    secondo la fronda
    più folta, men folta.
    Ascolta.
    La figlia dell'aria
    è muta: ma la figlia
    del limo lontana,
    la rana,
    canta nell'ombra più fonda,
    chi sa dove, chi sa dove!
    E piove su le tue ciglia,
    Ermione.

    Piove su le tue ciglia nere
    sì che par tu pianga
    ma di piacere; non bianca
    ma quasi fatta virente,
    par da scorza tu esca.
    E tutta la vita è in noi fresca
    aulente,
    il cuor nel petto è come pesca
    intatta,
    tra le palpebre gli occhi
    son come polle tra l'erbe,
    i denti negli alveoli
    son come mandorle acerbe.
    E andiam di fratta in fratta,
    or congiunti or disciolti
    (e il verde vigor rude
    ci allaccia i melleoli
    c'intrica i ginocchi)
    chi sa dove, chi sa dove!
    E piove su i nostri volti
    silvani,
    piove su le nostre mani

    ignude,
    su i nostri vestimenti
    leggeri,
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    novella,
    su la favola bella
    che ieri
    m'illuse, che oggi t'illude,
    o Ermione.
    straquoto..

  8. #8
    Vento fresco L'avatar di ibibi
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    Predefinito Re: D'Annunzio e le sue costole

    D'Annunzio malgrado non avesse Internet di Bufale o Favole Metropolitane ne metteva in giro una a settimana....
    bruno bournens,fraz san lorenzo,collalto sabino, rieti, lazio. 850 m s.l.m.* lat 42 09 45.0 N long 13 03 04.0 E * Foto Avatar: Zefirino, gatto Baropatico...che ora si chiama Tìtolo.

  9. #9
    Uragano L'avatar di Marco.Iannucci
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    Predefinito Re: D'Annunzio e le sue costole

    è uno dei poeti meno significativi del panorama letterario italiano, che ha avuto un' ingiusta fama grazie alle sue "uscite" scenografiche nel periodo fascista. La sua poesia è musicale e descrittiva, ma priva dello spessore artistico di tanti poeti italiani.

  10. #10
    Uragano L'avatar di giorgio1940
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    Predefinito Re: D'Annunzio e le sue costole

    A me è stato "sui cosidetti" quando frequentavo le medie.....
    Ho dovuto imparare a memoria due delle sue poesie!
    Il fatto della costola, l'ho sempre "sentito dire".....
    Amante della Natura:Monti,meteo,mare,una piccola margherita.....
    Non posso che dir grazie a tanto Artefice!

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