Da una stupidissima battuta fatta in altro 3d, mi è venuta in mente la famosa leggenda legata all'eclettico scrittore e poeta
credo che un pò tutti ne abbiate sentito parlare, ma è vero o no?![]()
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E' lo scrittore che ho portato alla maturità..( comunque quello delle costole secondo me è solo uno dei tanti aneddoti che si raccontano sulla sua vita..
)
questa è una delle poesie che preferisco..
AlcyoneL'IPPOCAMPO
Vimine svelto,(Romena, 21 agosto 1902)
pieghevole Musa
furtivamente
fuggita del Coro
lasciando l'alloro
pel leandro crinale,
mutevole Aretusa
dal viso d'oro,
offri in ristoro
il tuo sal lucente
al mio cavallo Folo
dagli occhi d'elettro,
dal ventre di veltro,
ch'è solo l'eguale
del sangue di Medusa
ahi, ma senz'ale!
Offrigli il sale,
sonoro al dente,
o Aretusa,
nella palma dischiusa
e nuda, senza spavento
ché, per prendere il dono,
ha labbra più leggiere
delle sue gambe
di vento.
Appena ti lambe,
come per bere!
Del suo piacere
ti bagna; e la tua palma
appena sente, dietro
le labbra, il fresco
suo dente di puledro,
che brucar l'erba calma
può sì dolcemente
e rodere il ferro
difficile quando serro
la rapidità focace
pè solitarii
lidi io senza pace.
Come per te, furace
fauna dei pomarii,
un bugno
di miel rodolente
non vale
simiana acerba,
così per lui biada opima
non vale un pugno
di sale mordace.
Troppo gli piace,
Aretusa. Ingordo
n'è come capra sima.
Forse ha un ricordo
marino il sangue di Folo.
Egli è forse figliuolo
degli Ippocampi
dalla coda di squamme.
Ora è fiamme e lampi,
ma prima
era forse argentino
o cerulo o verdastro
come il flutto, gagliardo
come il flutto decumano.
E nel vespero tardo,
all'apparir dell'astro
che cresce,
al levar della brezza,
tutto acquoso e salmastro
venuto in su la proda,
mansuefatto,
battendo con la coda
di pesce l'arena
per la dolcezza,
sogguardando in atto
d'amore, gocciando bava,
prono la schiena,
mangiava piano
l'aliga nella mano
cava della Sirena.
DETESTO Gabriele d'Annunzio, la sua poesia mi è illegibile, la sua figura,
insopportabile.
C.
![]()
"S'è la notizia fossi confermata sarò zio."
So che Claudio avrà forti conati, ma adoro questa poesia. E' di una musicalità unica.
Taci. Su le soglie
del bosco non odo
parole che dici
umane; ma odo
parole più nuove
che parlano gocciole e foglie
lontane.
Ascolta. Piove
dalle nuvole sparse.
Piove su le tamerici
salmastre ed arse,
piove sui pini
scagliosi ed irti,
piove su i mirti
divini,
su le ginestre fulgenti
di fiori accolti,
su i ginepri folti
di coccole aulenti,
piove su i nostri volti
silvani,
piove su le nostre mani
ignude,
su i nostri vestimenti
leggeri,
su i freschi pensieri
che l'anima schiude
novella,
su la favola bella
che ieri
t'illuse, che oggi m'illude,
o Ermione.
Odi? La pioggia cade
su la solitaria
verdura
con un crepitio che dura
e varia nell'aria secondo le fronde
più rade, men rade.
Ascolta. Risponde
al pianto il canto
delle cicale
che il pianto australe
non impaura,
né il ciel cinerino.
E il pino
ha un suono, e il mirto
altro suono, e il ginepro
altro ancora, stromenti
diversi
sotto innumerevoli dita.
E immensi
noi siam nello spirito
silvestre,
d'arborea vita viventi;
e il tuo volto ebro
è molle di pioggia
come una foglia,
e le tue chiome
auliscono come
le chiare ginestre,
o creatura terrestre
che hai nome
Ermione.
Ascolta, Ascolta. L'accordo
delle aeree cicale
a poco a poco
più sordo
si fa sotto il pianto
che cresce;
ma un canto vi si mesce
più roco
che di laggiù sale,
dall'umida ombra remota.
Più sordo e più fioco
s'allenta, si spegne.
Sola una nota
ancor trema, si spegne,
risorge, trema, si spegne.
Non s'ode su tutta la fronda
crosciare
l'argentea pioggia
che monda,
il croscio che varia
secondo la fronda
più folta, men folta.
Ascolta.
La figlia dell'aria
è muta: ma la figlia
del limo lontana,
la rana,
canta nell'ombra più fonda,
chi sa dove, chi sa dove!
E piove su le tue ciglia,
Ermione.
Piove su le tue ciglia nere
sì che par tu pianga
ma di piacere; non bianca
ma quasi fatta virente,
par da scorza tu esca.
E tutta la vita è in noi fresca
aulente,
il cuor nel petto è come pesca
intatta,
tra le palpebre gli occhi
son come polle tra l'erbe,
i denti negli alveoli
son come mandorle acerbe.
E andiam di fratta in fratta,
or congiunti or disciolti
(e il verde vigor rude
ci allaccia i melleoli
c'intrica i ginocchi)
chi sa dove, chi sa dove!
E piove su i nostri volti
silvani,
piove su le nostre mani
ignude,
su i nostri vestimenti
leggeri,
su i freschi pensieri
che l'anima schiude
novella,
su la favola bella
che ieri
m'illuse, che oggi t'illude,
o Ermione.
stupenda quest'ultima,stupenda
...when the night has come
and the land is dark
and the moon is the only light we'll see...
D'Annunzio malgrado non avesse Internet di Bufale o Favole Metropolitane ne metteva in giro una a settimana....
bruno bournens,fraz san lorenzo,collalto sabino, rieti, lazio. 850 m s.l.m.* lat 42 09 45.0 N long 13 03 04.0 E * Foto Avatar: Zefirino, gatto Baropatico...che ora si chiama Tìtolo.
è uno dei poeti meno significativi del panorama letterario italiano, che ha avuto un' ingiusta fama grazie alle sue "uscite" scenografiche nel periodo fascista. La sua poesia è musicale e descrittiva, ma priva dello spessore artistico di tanti poeti italiani.
http://golfodigaeta.altervista.org/
Webcam Formia su http://www.meteoliri.it/#!prettyPhoto/10/
Stazione meteo http://www.wunderground.com/weathers...p?ID=ILAZIOFO2
A me è stato "sui cosidetti" quando frequentavo le medie.....
Ho dovuto imparare a memoria due delle sue poesie!
Il fatto della costola, l'ho sempre "sentito dire".....
![]()
Amante della Natura:Monti,meteo,mare,una piccola margherita.....
Non posso che dir grazie a tanto Artefice!
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