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  1. #1
    Vento forte L'avatar di verza81
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    Predefinito Addio Gaul, scalatore da sogno

    E' morto, vittima di un'embolia polmonare a due giorni dal 73° compleanno, il fuoriclasse lussemburghese che vinse 2 Giri d'Italia e un Tour de France
    Charly Gaul al Giro d'Italia 1959. ArchivioLUSSEMBURGO, 6 dicembre 2005- Charly Gaul è morto martedì mattina, a causa di un'embolia polmonare, nell'ospedale del Lussembrugo dove era ricoverato da una decina di giorni a causa di una caduta nella sua casa di Itzig. Nato a Pfaffenthal l'8 dicembre 1932, venne ribattezzato "L'Angelo della Montagna" per la sua naturale facilitÃ* nell'affrontare ogni tipo di salita usando spesso rapporti molto leggeri. Fu il primo atleta non italiano a conquistare per due volte il Giro d'Italia, imponendosi nel 1956 davanti a Fiorenzo Magni e nel 1959 davanti a Jacques Anquetil e in entrambe le occasioni conquistò anche la maglia verde del Gran Premio della Montagna. Nella Corsa Rosa finì sul podio anche nel 1956, dietro Bahamontes e Del Rio e nel 1960 alle spalle di Anquetil e Nencini.
    Al Tour de France, di cui vinse 10 tappe in carriera, si impose nel 1958, davanti all'italiano Vito Favero, oltre a collezionare due terzi posti nel 1955 e 1961. Terzo fu anche al Mondiale su strada del 1954, vinto da Bobet. La grande peculiaritÃ* di Gaul fu quella di essere stato capace di abbinare alle doti da scalatore anche una spiccata predisposizione per le gare a cronometro, che lo vide vincere tutte le gare contro il tempo nella Grande Boucle 1958. Proprio in quel Tour riuscì a compiere la sua impresa più clamorosa: vinse la 21ª tappa (Briançon-Aix les Bains, 219 km) con 7'50 su Favero, risalì dal sesto al terzo posto della classifica generale e poi conquistò la maglia gialla nella crono di Digione.
    Il suo limite maggiore era la scarsa sopportazione del caldo che più volte lo mandò in crisi anche nelle frazioni a lui più congeniali. Si racconta che fece il salumiere prima di passare professionista nel 1953; in carriera ottenne 52 vittorie (11 tappe al Giro d'Italia) su strada, oltre a diverse gare di ciclocross e su pista, tra il 1953 e il 1962, si ritirò nel 1965. Finita la carriera ebbe, ironia della sorte come quel Marco Pantani che quasi 40 anni dopo ne ripropose le imprese in salita, diversi problemi personali. Gestì una birreria con pessimi risultati, cadde nel vortice dell'alcool da cui però fu capace di uscire e divenne poi dipendente del Museo dello sport lussemburghese

    dalla gazzetta

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  2. #2
    Tempesta violenta L'avatar di Tex
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    Predefinito Re: Addio Gaul, scalatore da sogno

    Mitica fu l'impresa della tappa con il Bondone!
    Era maggio, i corridori furono colti da bufere di neve sulle varie cime
    che scalarono....in molti si ritirarono e Gaul fece una delle imprese più
    belle del ciclismo di tutti i tempi, se non la più epica.
    E' tutto raccontato su un numero di BS:EPICO!
    Mio padre,quando sente parlare di scalatori,come primo puro ed eccitante
    protagonista della strada in salita,cita sempre il corridore belga.
    Un grande,grandissimo poeta della bicicletta!!!
    ...when the night has come
    and the land is dark
    and the moon is the only light we'll see...

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