Contesto l'assioma che la Resistenza sia stata fatta solo dai comunisti.
La lotta per la Liberazione fu fatta anche da cattolici, azionisti (dal Partito d'Azione sarebbe nato poi il Partito Repubblicano), socialisti. Non a caso, pur in un contesto internazionale difficilissimo, nel primo dopoguerra dalle forze che avevano combattuto il nazi-fascismo sorse lo spirito Costituente.
Di conseguenza contesto anche il fatto che fosse una festa di parte, nè io l'ho mai vissuta come tale nella mia ormai non brevissima vita.
Sono invece d'accordo che, intorno alla Festa del 25 aprile, per troppi anni si sia fatta troppa retorica.
Ora, però, "qualcuno" esagera nel senso opposto. La festa è di tutti, certo, ma è alto il rischio, stante il fatto che di partigiani presto non ce ne saranno più, che sul suo vero significato cada l'oblio e questo non è giusto. I morti meritano tutti rispetto, ma non possiamo ignorare che quelli di Salò avevano sposato una causa sbagliata.
Quanto al fatto che il 25 aprile sia per molti solo un giorno di vacanza, come stupirsene? Ormai è così, per molti italiani, anche per Natale e Pasqua.
Giovanni
Avatar: la grande nevicata a Peio il 20 gennaio 2009
E chi lo ha detto che la resistenza fu fatta solo dai comunisti?Se leggi attentamente il mio intervento vedrai che parlo dei partigiani bianche ovverosia democristiani e liberali,solo che essi furono sempre sottomessi dalla parte rossa per la loro migliore organizzazione.![]()
In copertina il romanzo di mio figlio ventenne, consigliatissimo
"Due cose al mondo non ti abbandonano mai, l'occhio di Dio che sempre ti vede e il cuore della mamma che sempre ti segue"
io contesto solo una cosa...
Spesso si vedono celebrazioni sulle forze partigiane e stop.
Ok, ma non dimentichiamoci che anche tantissimi reparti delle forze armate decisero di dire NO al nazifascismo e si schierarono a favore della liberazione...
Negli ultimi anni mi è capitato spesso di vedere persone (i più giovani) che parlavano delle forze armate facendone di un'erba un fascio, cosa che mi da sinceramente fastidio.
"A montagna la e sempre a montagna..."
Giusto: Cefalonia su tutti.
Ma quei reparti si opposero solo l'8 settembre e i giorni successivi. Poi si sbandarono non avendo comandanti in capo.
In genere i militari (singolarmente e a gruppi) si unirono ai partigiani e andarono in montagna: emblematico il caso di Nuto Revelli, ufficiale alpino in Russia, monarchico, che divenne capo partigiano. Racconta (meravigliosamente) la sua storia nella "guerra dei poveri".
Maurizio
Rome, Italy
41:53:22N, 12:29:53E
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