il prezzo del carbone è formulato in modo diverso da quello del petrolio, esistendo decine e decine di tipo
ma per fare un esempio
il Central Appalachia, il più caro, è passato da 30 a 100 dollari in 4 anni e la progressione appare inarrestabile
whatever it takes
Ieri il prezzo dei noli marittimi ha raggiunto un massimo storico mai visto al mondo da quando esiste la navigazione commerciale e non previsto dagli analisti del settore. Mi riferisco al prezzo che il proprietario del carico paga al proprietario della nave per portare il carico da un porto ad un altro. Vi faccio solo un esempio: una nave del tipo Panamax, sono quelle che hanno le dimensioni massime per passare attraverso il canale di Panama. Nel 2003 il nolo per, ad esempio, un carico di carbone costava $ 15.000 al giorno. Cioè il proprietario del carico pagava al proprietario della nave quella cifra al giorno per disporre della nave per portare il proprio carico di carbone o grano o minerale di bauxite da un porto a quello di destino. Ieri avrebbe pagato $ 260.000. Nessuno sa spiegarsi perchè, nessuno azzarda previsioni, si parla di pazzia ed imprevedibilità totale del mercato, gli indici non aiutano, si pensa di conoscere tutte le variabili del settore ma evidentemente ci sono elementi che non sono misurabili e prevedibili. Questi elementi sono da molti indicati come la Cina e l'India.
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ecco la "bomba", la notizia che girava nel "sottobosco" aspo:
l'I.E.A., l'agenzia internazione per l'energia, assolutamente non picchista, lo è diventata.
quando verrà ufficializzato ,sarà uno sconquasso, prevedibile un vertiginoso aumento del petrolio (o forse il mercato ha già assimilato la notizia)
http://qualenergia.it/view.php?id=41...uto=Editoriale
whatever it takes
[CENTER]--> Marco <--
***...Always Looking At The Sky...***
""[URL="http://dailymotion.alice.it/video/x3ov8b_peak-oil-how-will-you-ride-the-slid_tech"]How Will You Ride The Slide[/URL]""
[B] Don't panic. But if you panic, be the first.
[/B]
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whatever it takes
Notizia già semi ufficiale:
http://www.ilsole24ore.com/art/SoleO...lesView=Libero
Mentre la corsa dei prezzi del petrolio appare sempre più inarrestabile - oggi il barile ha oltrepassato i 135 dollari - sale l'allarme per le forniture globali degli anni a venire, che rischiano di non aumentare come finora previsto. Per questo l'Agenzia internazionale per l'energia (Aie) ha avviato la sua prima indagine globale approfondita sulla situazione dei giacimenti in tutto il mondo. L'ente parigino, che fa capo ai paesi consumatori dell'Ocse, potrebbe procedere a drastiche revisioni al ribasso sulle sue previsioni per la produzione.
Ma i risultati dell'indagine saranno rivelati solo a novembre. Finora la Aie prevedeva che la produzione mondiale di oro nero avrebbe raggiunto il suo picco attorno al 2030, toccando i 116 milioni di barili al giorno rispetto ai circa 87 milioni attuali. Ma ora teme che il deterioramento dei giacimenti esistenti, combinato all'insufficienza degli investimenti possa rendere difficile anche il semplice superamento della soglia dei 100 milioni di al barili.
Indiscrezioni che non possono che accentuare le già forti tensioni dei mercati, dove da giorni il petrolio non fa che bruciare un record dietro l'altro. Oggi, circostanza insolita, sia il petrolio West Texas Intermediate, quello scambiato a New York, sia il Brent del Mare del Nord, scambiato a Londra, hanno messo a segno il medesimo primato storico: 135,09 dollari.
A determinare gli ultimi balzi si sono sommati diversi fattori.
Nei giorni scorsi sono giunte indicazioni di una forte domanda di gasolio da parte della Cina, nella necessità di accumulare scorte per le Olimpiadi di Pechino. Nel frattempo l'euro ha segnato nuovi apprezzamenti sul dollaro, e ogni calo del biglietto verde viene da mesi seguito da un aumento del prezzo del petrolio.
Infine, ieri il dipartimento per l'energia degli Usa ha riferito di un calo sulle riserve strategiche di greggio.
E comunque non si parla ancora di picco. Nel senso che avevo letto uno degli ultimi report della IEA e avevo notato un tono preoccupatissimo. Ma non era tanto determinato dal picco, quanto dal fatto che non sono in programma investimenti per aumentare la capacità produttiva. (L'Arabia ieri o ier l'altro ha ancora smentito di voler investire prima del 2020). A queste condizioni, diceva la IEA, data la domanda in aumento, si rischia di trovare una ristrettezza di offerta.
Questa anticipazione del 24Ore sembra seguire la stessa strada. Si parla (qui, in quest'articolo: poi vedremo a novembre) di produzione entro i 100 milioni di barili, che vorrebbe pur sempre dire un +20% rispetto ad oggi. Sembrerebbe (condizionale), insomma, che stiamo avvicinandoci, ma non ci siamo ancora: c'è ancora un 20% di margine.
Maurizio
Rome, Italy
41:53:22N, 12:29:53E
Per autore intendi Silvestrini? Quello da te quotato?
Se è così, nell'articolo "tuo" si parla di riserve. Qui si parla, invece, di produzione. Io non so se la IEA parlerà di ridimensionamento delle riserve o ridimensionamento (come dice l'articolo "mio") di livelli produttivi.
Se fosse vero il secondo aspetto: e cioè che mutano i livelli produttivi attesi e non si modificano le riserve stimante, potrebbe succedere che la data del picco si potrebbe allontanare di un bel po'. Se l'avevano previsto nel 2030 a 116 milbar/giorno e invece non si riesce ad estrarne più di 100, il picco potrebbe traslare al 2040...
(i prezzi, in ogni caso, schizzerebbero. Ma questo è un altro discorso).
Maurizio
Rome, Italy
41:53:22N, 12:29:53E
nono, cosa ha detto il capo dell'iea
a proposito dei nuovi giacimenti petrolioferi, che puntualmente vengono annunciati.
Aspo dice che le nuove scoperte saranno per giacimenti sempre più:
- piccoli
- di scarsa qualità
- di difficile estrazione
teniamo in mente lo schema Kashagan, che vale per tutte le scoperte.
kashagan è stato ufficialmente scoperto negli anni '90
se andaste a rivedere i giornali dell'epoca trovereste notizie del genere: sensazionale scoperta in kazakistan, giacimenti per 250 GB (8 anni al consumo attuale, in pratica la più grande scoperta dalla fine degli anni '60) si prevede l'inizio produzione per il 1995
metà anni '90: si annuncia gara internazionale per l'appalto di 100 GB dei giacimenti di kashagan
anno 2000: l'ENI si aggiudica l'appalto per l'estrazione del petrolio da kashagan, con i giacimenti più ricchi, circa 50GB, scoperti da "N" anni a questa parte. inizio estrazione per il 2005
anno 2005. L'eni chiede il rinvio al 2010 per l'inizio estrazione a kashagan, causa i grandi problemi tecnici per l'estrazione di petrolio dalla zona, per il giacimento da 20 GB di kashagam.
tardo 2007. Scaroni, ENI assieme a prodi vola in kasakistan per trattare lo spostamento dell'inizio dell'estrazione del giacimento di 15 GB di kashagan al tardo 2011. I kazaki impongono sanzioni pesantissime.
una o due settimane fa: viene chesto lo spostamento dell'estrazione per il petrolio del gaicimento di 9/13 GB di kashagan al 2013.
perchè?
è pieno di acido s.... (non ricordo il nome) tanto che nemmeno l'acciaio da garanzie, serve il titanio..... costi folli, il prezzo attuale nn è conveniente
whatever it takes
Io scommetto sui 200 per Luglio.![]()
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CIAO TUB!
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