Per universitari: guardate alla qualità o alla velocità?

**anghy85** · 19/09/2008, 14:06

Credo che tutti partano con l'idea di ottenere velocità e qualità assieme. Poi uno si deve sempre rimettere alle circostanze. Sono partito che credevo di poter spaccare il mondo, ma poi ho dovuto fare i conti con una realtà imprevista e sto chiudendo giusto adesso dopo aver sputato anche l'anima e aver perso ogni amore per lo studio. Non lo sto facendo per altro motivo che per il pezzo di carta, dato che ho perso ogni fiducia nel metodo formativo della scuola che frequento. E dire che mi considero ancora uno bravo, ma il mio modo di studiare e comprendere le cose fa a pugni con le assurdità che chiedono e le costrizioni che ti impongono al Politecnico di Milano.

Ah, riguardo alla mia carriera: sempre stato abbastanza veloce. Nonostante abbia perso un anno intero, alla fine del terzo anno mi mancavano solo 5 o 6 esami. Ho sempre speso molto e fatto molta fatica rispetto ai compagni. La media è bassina, ma ho raccolto molto meno di ciò che mi meritavo. Ho rifiutato solo un paio di voti, ma, nonostante li abbia migliorati, me ne sono pentito.
Poi i pochi esami che ho lasciato indietro mi sono rimasti sullo stomaco nel senso che ci provo e li studio in contnuazione, ma non li passo mai.

Prosecco DOC · 19/09/2008, 14:14

Originariamente Scritto da neeno

Quindi la quaNtità?

eh no...direi la qualità!

**sirio** · 19/09/2008, 14:58

velocità è qualità!
Se si sta a passo con le lezioni e gli esami si va alla grande, per lo meno a Geologia chi si laurea alla triennale in corso ha medie alte.
Io purtroppo mi sono arenato per via di un momento di "crisi" nello studio e mi sono trovato a seguire corsi di cui non potevo dare l'esame per via del famigerato e inutile "blocco esami" ed esami arretrati che sono diventati come dei "macigni", ho perso anche di motivazione!
Vuoi mettere seguire le lezioni e poi dare la settimana dopo l'esame piuttosto che riprendere vecchi appunti dopo mesi e mesi con un vuoto quasi totale su quello che era stato fatto?
Perderò un anno e anche la media è piuttosto compromessa, se mai farò la specialistica sarà tutt'altra cosa!

Zeus · 19/09/2008, 15:13

Originariamente Scritto da fabry72

Il problema michele.... e' che purtroppo moltissimi puntano a laurearsi e basta. non importa come.
Io sono un caso a parte, ovviamente non sono il classico studente e, pur non avendo alcun interesse al voto (visto che mi serve solo "il foglietto" per far carriera) ho una media intorno al 28. Ma e' triste vedere il pressapochismo di molti ventenni che non hanno un tubo da fare se non seguire due lezioni, come festeggino un 18 e come non glie ne freghi nulla di puntare ad imparare qualcosa.
E' triste!

E' per questo che bisogna porsi una domanda: perchè è così importante la velocità, se non SAI UN TUBO???? Un laureato chi è? Una persona competente in quel campo o un asino che detiene lo stesso record di velocità di Bolt??? Mah...

**anghy85** · 19/09/2008, 15:36

Originariamente Scritto da Zeus

E' per questo che bisogna porsi una domanda: perchè è così importante la velocità, se non SAI UN TUBO???? Un laureato chi è? Una persona competente in quel campo o un asino che detiene lo stesso record di velocità di Bolt??? Mah...

E' diverso. Mio padre, che gestisce una piccola azienda, dice che quando incominci a lavorare, l'apprendimento parte tutto da capo. L'università dovrebbe servire a dare un'orientamento alle tue conoscenze e a fornirti la forma mentis in funzione del lavoro. Il "saper fare il proprio lavoro" viene con l'esperienza fatta non sui libri, ma, appunto, lavorando.
Molto spesso la gente che esce con i voti più alti dall'università non è quella prediletta dai datori di lavoro, perchè troppo "inquadrata" e poco flessibile. Molto spesso questa gente è anche poco umile e disponibile ad adattarsi: nonostante siano gli utimi arrivati, vogliono primeggiare fin dall'inizio. Poi ci sono le debite eccezioni.

Quindi non è tanto importante cosa sai e quanto sai, ma aver maturato un modo di fare le cose e qualità umane che ti guideranno per tutto il resto della tua vita.

**daverose240573** · 19/09/2008, 15:40

Ex universitario a Ing Civile (Uinversità di PD).
Puntavo a velocità e qualità assieme: ho fatto mediocremente sia l'una (mi sono laureato in 7 anni) che l'altra (93/110), ma era il massimo che potevo fare.
Davide V

**fabry72** · 19/09/2008, 15:43

Anghi.. Il discorso di tuo padre poteva andar bene 30 anni fa... Adesso bisogna essere specializzati... Anche la laurea è poco, servono i master. Poi è ovvio che una volta che inizi a lavorare devi imparare ancora molto. Ma se non hai delle solide basi...

**anghy85** · 19/09/2008, 15:50

Originariamente Scritto da fabry72

Anghi.. Il discorso di tuo padre poteva andar bene 30 anni fa... Adesso bisogna essere specializzati... Anche la laurea è poco, servono i master. Poi è ovvio che una volta che inizi a lavorare devi imparare ancora molto. Ma se non hai delle solide basi...

E secondo te la forma mentis cos'è? Ci vogliono certo le basi, ma uno che esce con la lode dall'università ha probabilmente passato troppo tempo sui libri e non si è ancora misurato con la vita reale. E poi, rispondimi, quelli che non hanno il master non trovano forse lavoro? Mi sembra stia succedendo l'opposto. Qui siamo tutti laureati, ma la gente che fa i lavori di base inizia a scarseggiare! E senza di loro, i laureati con 25 corsi master chiudono baracca!