Originariamente Scritto da
uraganovr
Riporto dal sito Gazzetta.it
ROMA, 11 febbraio 2009 - Il Coni è convinto che "Valv-Piti" è senza dubbio Alejandro Valverde. La prova inequivocabile arriverebbe da un controllo ematico effettuato nel luglio dello scorso anno, per la precisione nei giorni a cavallo del 23, quando la carovana del Tour de France
fece tappa a Prato Nevoso per la sedicesima frazione della Grande Boucle. Lo spagnolo, che era nono in classifica generale e aveva già vestito la maglia gialla dopo la prima tappa, venne controllato insieme ad altri atleti (tra i quali Frank Schleck e altri 5 della Csc).
CONVOCATO - Il deferimento al Tribunale nazionale antidoping scatterà automaticamente, come pure la segnalazione all'Uci e alla Wada, l'agenzia mondiale antidoping. Valverde rischia due anni di squalifica. Prima del Mondiale di Varese il Tas di Losanna respinse la richiesta di esclusione formulata dall'Uci, che si era opposta alla partecipazione del vincitore dell'ultima Liegi alla corsa iridata. Il Coni ha convocato lo spagnolo per lunedì 16 febbraio a Roma per contestargli "la violazione del combinato disposto degli articoli 2.2 del Codice WADA e 2.11 delle Norme Sportive Antidoping Italiane".
TUTTO NASCE NEL 2006 - L'Operacion Puerto risale al maggio 2006 e rappresenta il più grande scandalo del doping ematico con una cinquantina di corridori coinvolti. All'epoca non tutte le nazioni reagirono alla stessa maniera. L'Italia mise in un angolo Ivan Basso condannandolo a due anni di stop, come Michele Scarponi; in Germania smisero Jan Ullrich e Jorg Jaksche. Ma nelle 6000 pagine dell'Operacion Puerto sarebbero ancora molti i nomi, di varie discipline e non solo del ciclismo, che non sono ancora venuti allo scoperto.
Direi che sarebbe anche ora di dare
almeno 2 anni a Valverde!
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