
Originariamente Scritto da
gabri-cn
A prescindere da come andrà a finire la 50km, esprimo una mia breve considerazione sul risultato delle Olimpiadi.
Nel complesso si tratta di un'edizione fallimentare per l'Italia. Non è pensabile nè accettabile che un paese alpino ed appenninico di 58 milioni di persone chiuda al 15°posto con appena 5 medaglie all'attivo, di cui 1 solamente d'oro. In particolare direi che da queste olimpiadi emergono alcuni settori in crisi profonda:
- pattinaggio di velocità. Dopo l'exploit di Torino avremmo dovuto lavorare molto di più, cosa che non è stata fatta. La stessa preparazione è risultata ridicola, con Fabris ai minimi annui proprio in concomitanza dell'appuntamento più importante.
- slittino. Sebbene non si possa rimproverare nulla ad un atleta come Armin (se non ringraziarlo per quanto ci ha dato), il movimento non presenta ad ora alcun ricambio generazionale. Ho paura che per qualche anno e probabilmente qualche Olimpiade vivremmo anni di magra in questa competizione.
- fondo maschile. Un argento di Cottrer non basta sicuramente per salvare il movimento nordico italiano, che ci ha abituato a ben altri livelli. Ci siamo affidati a grandi campioni, ma troppo vecchi alla loro terza o quarta olimpiade. E purtroppo non vedo in campo maschile alcun ricambio generazionale: di talenti in crescita attualmente non ce ne sono e si rischia di arrivare a Sochi con una squadretta veramente ridicola se paragonata agli squadroni del 1994 o del 2006.
- fondo femminile. Nessuna medaglia dopo molte olimpiadi, fallimento anche in questo caso. Troppo vecchia la Valbusa e non in condizione per venire convocata; completamente sbagliata la preparazione per la Follis, anche lei giunta alle Olimpiadi nel periodo di minor brillantezza fisica. L'unica nota positiva risponde al nome di Silvia Rupil, 24enne che ha fatto vedere grandissime cose in tutte le gare che ha disputato, se si pensa che è alla sua prima avventura olimpica.
- sci alpino femminile. Fallimento totale, senza se e senza ma.
- sci alpino maschile. Fallimento parziale, attenuato da un giovane talento emiliano che ha dimostrato di avere grandi doti tecniche e mentali. Bisognerà verificare se ha semplicemente azzeccato la gara dela vita o se riuscirà a confermarsi nei prossimi anni. Le potenzialità ci sono. Da qui a considerarlo un campione ancora ce ne passa, ma potrebbe rappresentare il punto di partenza per la rinascita dell'intero movimento. Sugli altri poco da dire: mediocri sempre e comunque. Non solo di testa, ma anche fisicamente. Ingiustificatamente montati dai media.
- pattinaggio di figura. Carolina Kostner campionessa, sì ma solo mediatica. In campo, pattinatrice assolutamente nella media e ben inferiore a molte altre.
- altro. Continuo a ritenere inaccettabile che una nazione come l'Italia non investa negli sport meno tradizionali, quali ski cross, border cross, half pipe, curling, hockey, biathlon


Uniche note positive: Fontana e Pittin, prime medaglie della storia in questi sport. Vedremo anche in questo caso se saranno state fortunate (non ho seguito la Fontana. Pittin è qualche periodo invece che si esprime a livelli medio-alti) o se i loro talenti saranno affrontati dalla federazione nella maniera giusta. La polemica della Fontana onestamente non mi fa ben sperare e non vorrei che si ripetesse la figura di Fabris e c.

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