a qui chiudo perche' non voglio prendere un ban su sta cosa.........
tra l'altro non sono ne juventino ne interista..
"We are all star people, from the dust we came and to the dust we shall return. So let's celebrate Love. Ciao Mamma.
Non so se lo fai apposta per provocare. E' quello che spero, perchè l'alternitiva è che tu non abbia capito l'intero senso di questo lunghissimo thread.
Di fatto qui si cerca di capire se ci sono state delle irregolarità sul come sono state svolte le indagini e di conseguenza di come è stato portato avanti il processo del 2006.
Il sospetto è che per l'Inter non ci sia stata condanna per qualche inspiegabile (o spiegabilissima) furbata di alcuni personaggi.
Stazione meteo: Davis Vantage Vue; Luogo: Molino del Piano, 12 km a NE di Firenze; Alt.: 120 m; Sito web: www.firenzemeteo.it
bhe quello che dici controcorrente se fosse vero e' gravissimo!!
se fosse accertato che e' così da un giudice faro' mea culpa.
il fatto che palazzi abbia sentenziato quello che ha scritto e che il reato per violazione perpetuata dellart.1 e 6 sia andato in prescrizione, di per se è una condanna...l'unica cosa è che non è applicabile perchè sono scaduti i termini. Insomma,parlando terra terra, la marachella è stata fatta, ma non si può può essere punita perchè è passato troppo tempo....adesso ti è chiaro?certo che non vedrai un giudice che condanna, perchè il caso è stato montato alla perfezione perchè l'inter non fosse punibile, anche se colpevole come altre
"Noi non sappiamo aver pazienza. Vogliamo l'uovo, il culo caldo e la gallina. Ma quella, appena ha fatto l'uovo se ne va, e il culo caldo non ce l'hai. So che è un pò volgare, ma è così...." 07-06-2011 G.Trapattoni
Che cupolaro 'sto Moggi, ragazzi!
Bastaerebbe solo questa nuova telefonata a smontare questa farsa pazzesca!!!!!
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Intercettazioni inedite
Da Calciopoli altre telefonate dimenticate
Meani a De Santis: «Non ammonire Nesta»
di LOTO (Libero 29-07-2011)
Nicola Penta, consulente sportivo della difesa Moggi, è l'uomo delle
telefonate, colui che cd alla mano (ogni utente controllato ne ha più di uno)
e cuffie in testa, da molti mesi sta spulciando le intercettazioni scartate
dal colonnello Auricchio e ignorate per motivi ancora da chiarire nella fase
istruttoria nei Processi relativi a Calciopoli, sia quello sportivo, sia
quello penale tuttora in corso a Napoli, sia quello in rito abbreviato dove è
stato condannato, fra gli altri, Antonio Giraudo. «Per me un processo da
annullare, i giudici erano al corrente solo di una piccolissima parte dei
contenuti», esclama Penta, «basta ragionare su alcuni numeri: delle 180mila
intercettazioni esistenti solo un centinaio, quelle che facevano comodo
all'accusa, sono state depositate. Finora, io e i miei collaboratori ne
abbiamo ascoltate 30mila ma non ci sarà tempo per sentirle tutte. Ci
vorrebbero due anni, e intanto il processo finirà».
Fra le telefonate registrate dai carabinieri, ce n'è una - inedita - che
riguarda Leonardo Meani, addetto all'arbitro del Milan, e il fischietto
Massimo De Santis. «È solo un esempio di quello che abbiamo trovato - dice
Penta - ma che chiarisce bene come l'intera faccenda sia stata mal gestita
dall'inizio. E se pensiamo che il pm Beatrice ha dichiarato che molte delle
telefonate da noi "ritrovate" non le ha mai sentite prima. . . ».
L'infografica a fianco riporta l'intercettazione inedita. Il 1° maggio 2005 è
in programma Fiorentina-Milan: il giorno prima Meani chiama De Santis e gli
domanda di evitare il più possibile di ammonire Nesta che era diffidato (al
pari di Seedorf e Rui Costa) in modo che il difensore non salti Milan-Juve
della settimana dopo (vittoria bianconera 1-0 con gol di Trezeguet). Il Milan
vince 2 a 1 e nessun diffidato viene ammonito. Dopo questa gara la Juve entra
in silenzio stampa, imposto dal direttore generale Luciano Moggi, come
protesta contro l'arbitraggio dello stesso De Santis e il lunedì 2 maggio
Meani richiama lo stesso arbitro per commentare la decisione. Ecco di seguito
stralci di quella conversazione:
Meani: «Ahò, allora, solo io ormai ti voglio bene».
De Santis: «Ormai niente, hai visto? Ho fatto fa' il silenzio stampa alla Juve,
non c'era mai riuscito nessuno nella storia del calcio».
M:«Ci sei riuscito te... i corsi, i ricorsi, e poi mi dicono che sei
juventino...».
D: «Ma ti rendi conto?».
M: «Sì però è una forzatura che non ha significato».
D: «Ma che scherzi, oh?»
(…)
M: «Ma io, sai, comincio a pensare, lui.. . non voglio sapere tu avrai un
rapporto anche magari come ce l'hai con me, ma lui sta perdendo la testa, il
direttore, eh... non deve dire certe cose perché vuol dire che stai perdendo
il controllo... ho l'impressione che lui stia perdendo... è un po'come quello
che sta perdendo potere e si attacca un po' a tutto. . . ».
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Ultima modifica di Pisky; 30/07/2011 alle 10:14
"We are all star people, from the dust we came and to the dust we shall return. So let's celebrate Love. Ciao Mamma.
La posizione dell'Inter non e' così limpida.....anzi....
cosa udono le mie orecchie
Intercettazioni Inter Calciopoli: gli audio incriminati - Sport e Motori 2.0
CALCIOPOLI LA CONTROINCHIESTA
Perché nessuno vide i "baffi" di Spinelli?
Il patron del Livorno è un teste d'accusa importante
Ma pure le sue chiamate sono rilevanti per i Carabinieri
Non soltanto parlava con Bergamo, ma chiedeva anche garanzie sulle
designazioni: condotta passibile di illecito sportivo
di GUIDO VACIAGO (Tuttosport 29-07-2011)
TORINO. In principio c'era la «combriccola romana». L'inchiesta di Calciopoli
inizia anche da lì, da quel gruppo di arbitri della Capitale così battezzato
da Francesco Dal Cin, all'epoca amministratore delegato del Venezia,
all'interno di un'altra inchiesta (calcio*scommesse 2004). In quei giorni Dal
Cin spiega che il Messina «sia stato in diverse occasioni agevolato, era
arbitrato dai direttori di gara facenti parte della cosiddetta "combriccola
romana"», di cui sempre secondo Dal Cin «farebbero parte pure gli arbitri
Gabriele e De Santis, a loro volta legati alla società "G. E. A. ",
riconducibile alla famiglia Moggi ». Quando inizia l'inchiesta di Calciopoli,
quella che sfocerà nei processi sportivi del 2006 e in quello penale
attualmente in corso a Napoli, la teoria della combriccola romana è un pezzo
importante per condurre le indagini sul presunto rapporto fra gli arbitri e
Luciano Moggi. E Aldo Spinelli, presidente del Livorno è uno dei testimoni che
confermano agli inquirenti l'esistenza della combriccola e della funzione di
questa nell'agevolare le squadre "legate" in qualche modo alla Gea. Spinelli,
insomma, è quello che si potrebbe definire un testimone importante per
l'accusa.
RUOLI Spinelli, però, potrebbe anche avere un altro ruolo nell'inchiesta ed è
quello di indagato e successivamente di imputato. Sennonché chi ha selezionato
le telefonate, ha ignorato quelle in cui il presidente del Livorno
chiacchierava con il designatore arbitrale Paolo Bergamo (pure lui livornese).
Telefonate regolarmente intercettate dai Carabinieri di via Inselci a Roma e
altrettanto regolarmente classificate secondo il metodo che Tuttosport ha
svelato con lo scoop di mercoledì. Ovvero i "baffi" che indicavano la
rilevanza delle intercettazioni per l'inchiesta. Un baffo verde: poco
rilevante, due baffi gialli: rilevante, tre baffi rossi: rilevantissima.
TRIPLO ROSSO E alcune delle telefonate di Spinelli (le riportiamo a lato) sono
classificate proprio con il doppio giallo o il triplo rosso. Insomma, chi le
ha ascoltate per primo, ovvero uno dei dodici marescialli coordinati dal
maggiore Auricchio, le aveva valutate importanti. Un po' come ha fatto
successivamente, seppure con grave ritardo, il procuratore federale Stefano
Palazzi, che nel suo ormai famoso documento con cui ha archiviato le
telefonate di Calciopoli emerse nel processo di Napoli ha valutato le
violazioni di Spinelli passibili dell'articolo 6, ovvero dell'illecito
sportivo.
ARTICOLO 6 Per Palazzi la condotta di Spinelli «appare presentare notevoli e
molteplici profili di rilievo disciplinare ». Questo per la «sussistenza di
frequenti e confidenziali contatti tra il presidente della società Aldo
Spinelli e il designatore arbitrale Paolo Bergamo, nel corso dei quali il
primo non si limita a esprimere giudizi positivi o negativi nei confronti del
direttore di gara che ha diretto la partita del Livorno, ma pretende garanzie
con riferimento alla designazione dell'arbitro per le partite successive».
Garanzie che riceve dallo stesso Bergamo che rassicura in almeno due occasioni
Spinelli, dicendogli che sta provvedendo a «preparare bene la gara».
PERCHE'? Siamo, insomma, in presenza di comportamenti accomunabili a quelli
che sono costati molto cari a Moggi e alla Juventus. Eppure non costano nulla
a Spinelli e al Livorno, perché quelle telefonate emergono solo dopo, nel 2010,
per merito del pool difensivo di Luciano Moggi che le scova nelle 180mila
intercettazioni agli atti. Perché nessuno vide quei baffi rossi o li ignorò?
Perché, insomma, Spinelli è uno degli accusatori di Calciopoli e non uno degli
indagati? Per la cronaca la teoria della "combriccola romana", una delle
scintille che fece scoppiare Calciopoli, viene smontata dallo stesso Auricchio
in aula a Napoli («Una combriccola… un gruppo di arbitri… che non favorisce la
Juventus… un gruppo di arbitri che stanno, diciamo, che sono amici tra di
loro…»). Ma questa è un'altra storia.
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LE INTERCETTAZIONI
Bergamo rassicura «La prepariamo...»
Ecco il sunto delle intercettazioni più importanti che riguardano il
Livorno, così come viene riportato nel documento di archiviazioni del
procuratore federale Stefano Palazzi che ha giudicato i comportamenti del
presidente amaranto passibili dell'articolo 6.
___
TI PENSO SEMPRE
Telefonata prog. n. 14804 del 3. 1. 2005 ore 16. 32 (due baffi gialli)
Bergamo chiama SpineIli esordendo con i complimenti per la sua apparizione in
una trasmissione televisiva. Quindi i due interlocutori parlano di altri
argomenti. Bergamo, poi, chiede a Spinelli se è interessato a distribuire allo
stadio una pubblicazione che egli ha fatto in occasione di un memorial Picchi.
Quindi Spinelli invita Bergamo ad andare a vedere il Livorno e Bergamo
risponde che non sa se andrà, anche per evitare che si pensi che è tifoso del
Livorno, ma che comunque è sempre vicino con il pensiero.
___
CHE BRAVO FARINA!
Telefonata prog. n. 22098 del 24. 1. 2005 ore 21. 48 (due baffi gialli)
Bergamo chiama Spinelli per chiedergli se è contento di come è andata la
partita Livorno-Milan (terminata 1-0 ed arbitrata da Farina) della sera
precedente ed in risposta Spinelli dice che è contentissimo, soprattutto di
Farina che è stato molto bravo e chiede a Bergamo di ringraziarlo
(«Contentissimo, guardi, contentissimo, ringrazi anche Farina, perché è stato
bravo»). Bergamo, poi, chiede a Spinelli quando arriva a Livorno per poterlo
andare a salutare.
___
BRESCIA-LIVORNO "BEN PREPARATA"
Telefonata prog. n. 33566 del 8. 3. 2005 ore 12. 21 (tre baffi rossi)
Bergamo chiama Spinelli per riprendere la telefonata precedente di circa due
ore prima ("Sì, dottore, sono di nuovo io, mi scusi per stamattina, ma ... ");
i due interlocutori parlano, prima, dell'arbitraggio di Racalbuto in
Roma-Juventus; poi, di Tombolini che ha arbitrato l'ultima gara del Livorno
con il Palermo (del 6 marzo 2005, terminata 2-2).
Spinelli dice al suo interlocutore che si sarebbero visti la settimana
successiva («Beh, ci vediamo allora la prossima settimana, eh»).
Bergamo, infine, rassicura Spinelli che stavano preparando bene la gara
successiva del 13 marzo 2005 con il Brescia («Noi stiamo preparando bene per
Brescia». «Bene, ecco, mi raccomando»). La gara Brescia-Livorno, arbitrata da
Nicola Ayroldi, è, poi, terminata 2-3.
____
COMPLIMENTI E AFFARI
Telefonata prog. n. 34879 del 15.3.2005 ore 10.39 (due baffi gialli)
Bergamo chiama Spinelli per congratularsi per la sonante vittoria del Livorno
(Brescia-Livorno 2-3 disputata il 31 marzo 2005, arbitrata da Ayroldi).
SpineIli replica dicendo che hanno vinto nonostante l'arbitro gli abbia negato
tre rigori. Quindi Bergamo chiede un appuntamento, ma, siccome è assente,
Spinelli gli dice di rivolgersi a Perotti («Sì, c'è Perotti, oggi c'è Perotti
giù, sì, volentieri ..... Gli dico di venire da lei, semmai con Signorelli,
con tutt'e due, eh») e Bergamo dice che possono vedersi presso la sua agenzia
(«Eh, gli dica che io l'aspetterei nella mia agenzia») alle quattro o alle
cinque («Alle quattro ... O alle cinque, basta che loro . . . »), ricevendo
l'assenso dei Spinelli sull'orario («Okay, okay»). In particolare, Bergamo
intendeva fare da tramite con il Penarol (società uruguaiana) che voleva far
vedere al Livorno dei suoi giocatori per un torneo da disputare a Livorno
(«siccome mi stanno cercando dall'Uruguay per fare un torneo a Livorno, il
"Penarol" vuol farvi vedere dei giocatori»).
___
LIVORNO-SIENA
Telefonata prog. 44144 del 5. 5. 2005 ore 17. 15 (tre baffi rossi)
Bergamo chiama Spinelli il discorso si incentra sul prossimo impegno di
campionato del Livorno con il Siena (terminata 3-6 ed arbitrata da De Santis);
Spinelli sottolinea l'importanza dello stesso e riceve rassicurazioni da
Bergamo sul fatto che «la stanno preparando bene». Infine Bergamo chiede a
Spinelli di fare allenare con la prima squadra un giovane di nome Fiorotto;
Spinelli dice che si ricorderà di questo giocatore e che la domenica
successiva lui e Bergamo si sarebbero incontrati («... poi domenica ci vediamo
tanto, no?»), ricevendo l'assenso di Bergamo («Va bene»).
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"We are all star people, from the dust we came and to the dust we shall return. So let's celebrate Love. Ciao Mamma.
CALCIOPOLI LA CONTROINCHIESTA
Cellino, testimone con i baffi
Era tra gli accusatori, ignorate le sue telefonate: rilevantissime
Il presidente del Cagliari conosceva il nome degli arbitri in
anticipo e chiedeva a Bergamo di essere inserito in prima fascia
di GUIDO VACIAGO (Tuttosport 30-09-2011)
TORINO. Pure Cellino aveva i baffi. Pure Cellino era un testimone dell’accusa.
Pure Cellino è stato ignorato nella selezione delle telefonate. Come è
accaduto per Aldo Spinelli, presidente del Livorno, anche il numero uno del
Cagliari poteva varcare il confine che separa i testimoni dagli indagati se
solo le sue telefonate, alcune delle quali segnalate dai marescialli dei
Carabinieri come rilevantissime, fossero state inserite nelle informative
finali. Ma a un certo punto qualcuno ha sforbiciato i “baffi rossi”, quelli
con cui i marescialli che ascoltavano le intercettazioni dell’inchiesta di
Calciopoli classificavano le telefonate più importanti ai fini delle indagini.
A partire da quelle che sono costate care a Luciano Moggi, ma includendo anche
quelle di altri dirigenti.
TRIPLO ROSSO D’altra parte, Cellino in comune con Moggi potrebbe avere un capo
d’imputazione. Anche lui, infatti, conosce in anticipo il nome dell’arbitro
designato per il suo Cagliari. Di solito l’informatore è Francesco Ghirelli,
segretario della Figc e amico di Cellino. E’ lui, per esempio, che gli
comunica il nome di Rosetti il 10 dicembre 2004 alle ore 11, 33. Cellino
impreca e il carabiniere in ascolto contrassegna la telefonata con il triplo
baffo rosso e non per la parolaccia del presidente sardo, quanto perché
applica la stessa logica che veniva applicata a Moggi: conoscere in anticipo,
anche di pochi minuti, l’esito del sorteggio è una violazione.
TI APPOGGIO Ma Cellino parlava, e anche molto spesso, con i designatori. Tante
le telefonate con Pairetto, con il quale Cellino aveva un rapporto più diretto,
ma ci sono anche colloqui con Bergamo. Uno dei quali si guadagna ancora il
triplo baffo rosso. E’ una lunga telefonata politica, del febbraio 2005, nella
quale Cellino analizza a beneficio di Bergamo la situazione in Federazione e
in Lega. Nella sostanza il presidente del Cagliari cerca di rassicurare il
designatore, spiegandogli che lui è favorevole alla sua conferma e a quella di
Pairetto nel ruolo di designatori e contrario, per esempio, all’ipotesi
Collina che sembrava poter essere l’alternativa per la stagione successiva. E’
una telefonata molto istruttiva per inquadrare alcuni comportamenti dei
designatori in quella famigerata stagione. In bilico e in cerca di una
conferma, con candidature alternative molto forti, Bergamo e Pairetto cercano
appoggi politici in più presidenti e dirigenti di Serie A possibili
(trovandolo, per esempio, in Cellino). Altro che «rapporto di esclusività »
con Moggi!
UNO BUONO Tant’è che anche Cellino, come molti altri presidenti e dirigenti,
si raccomanda a Bergamo, chiede di essere inserito in prima fascia (un baffo
verde secondo i Carabinieri, ovvero: poco rilevante, ma comunque da segnalare)
in occasione della partita con il Messina che si annuncia “ calda”. In altre
occasioni chiede un arbitro «buono», in altre ancora si lamenta di qualche
arbitraggio e Bergamo lo rassicura garantendogli, per esempio, che Farina sarà
“punito” con un turno di stop: « lo tengo fermo, perché domenica ha arbitrato
male, anche per rispetto a lei che insomma si è sempre comportato bene con noi,
quindi...». Ricordiamo che tra i poteri che l’accusa attribuisce al Moggi e
alla sua cupola c’è proprio quello di fermare gli arbitri che “sgarravano”.
IL PROCURATORE Anche il procuratore della Figc Stefano Palazzi ha ritenuto i
comportamenti e le telefonate di Cellino rilevanti dal punto di vista della
Giustizia Sportiva, nella sua ormai celebre relazione sulle telefonate
ignorate nel 2006 e prescritte ora: « Ha conversato con il designatore Bergamo
sulla composizione delle griglie, in un’occasione sollecitando una particolare
attenzione in favore della sua squadra, in considerazione delle particolari
condizioni ambientali che avrebbero connotato la prossima trasferta. Inoltre,
quando i due interlocutori dialogavano sulla situazione generale del
campionato, affrontavano temi di politica federale e tali conversazioni, alla
luce di quanto rilevato nella decisione C.A. F. riportata al capitolo III,
erano idonee ad alterare i valori di indipendenza della categoria arbitrale
per i motivi precisati in motivazione».
LA TEORIA Cellino che oggi siede in Consiglio Federale, però, rimane fuori
dalla Calciopoli sportiva e in quella penale mette piede come testimone
d’accusa. Un testimone importante perché in fase di indagine permette agli
inquirenti di aggrapparsi alla teoria della combriccola romana e del fatto che
De Santis potesse essere un arbitro legato in qualche modo a Moggi e alla Gea.
Un passaggio chiave per l’indagine perché senza un arbitro coinvolto questa si
sarebbe fermata e la teoria della cupola si sarebbe sgretolata in partenza. E
non con anni di distanza.
"We are all star people, from the dust we came and to the dust we shall return. So let's celebrate Love. Ciao Mamma.
HAI ROSETTI
telefonata del 10.12. 2004, ore 11.33, prog. n. 13140 (tre baffi rossi)
Francesco Ghirelli chiama Massimo Cellino alle 11. 33 e gli comunica in
anticipo rispetto all’ufficializzazione il nome dell’arbitro della partita del
Cagliari: «Massimo, sono Francesco hai Rosetti». Cellino non è contento e
impreca «Putt.... è un casalingo allucinante e io sono fuori casa. Sono
morto».Per i Carabinieri è rilevantissima. D’altra parte il conoscere gli
arbitri designati prima del comunicato ufficiale è uno dei capi d’imputazione
a Moggi, sia in sede sportiva che in sede penale.
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APPOGGIO POLITICO
telefonata del 22.2.2005 prog. n. 28541 (tre baffi rossi)
Cellino chiama Bergamo e parla lungamente con lui della situazione politica in
Lega e in Federazione, facendogli capire che lui sarebbe favorevole alla
conferma della coppia di designatori Bergamo-Pairetto («State tranquilli che i
giochi non sono ancora fatti») e contrario all’ipotesi Collina («Può andarsene
in inghilterra per me...»).
___
PER RISPETTO
Telefonata del 4.5.2005 ore 14.03 prog. n. 43742 (non rilevante)
«Facciamo una fascia così, e le altre cerchiamo di blindare bene le vostre
partite in maniera che più o meno sulla carta possiate star tranquilli, Farina
lo tengo fermo, perché domenica ha arbitrato male, anche per rispetto a lei
che insomma si è sempre comportato bene con noi, quindi quando. . . ».
___
PRIMA FASCIA
telefonata del 12.5.2005 ore 12.46 prog. n. 45615 (un baffo verde)
C: «....mi sono permesso di chiamarla, se è lecito sempre...».
B: «E ci mancherebbe altro». C: «No perchè questi signori del Messina
stanno... io vado a giocare a Messina domenica...».
B: «Sì sì lo so».
C: «Stanno facendo proclami, premio triplo quadruplo, a me mi hanno trattato
male a Cagliari, perciò... niente, di aver un arbitro.. . sarà una partita
calda sicuramente lì. Io non ci vado neppure perchè mi hanno minacciato,
perciò non ci vado».
B: «Addirittura?..... No no, vi metto in prima fascia allora . . . così. . .
internazionali...».
"We are all star people, from the dust we came and to the dust we shall return. So let's celebrate Love. Ciao Mamma.
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