Non mi sembra una questione così grossa come sembra ora dopo Barcellona.
Nel senso che sono 5 anni che rincorriamo questa freccia d'argento e nel farlo ogni tanto ci tiriamo la zappa sui piedi (vedi 2016) cercando soluzioni innovative che potrebbero portarti finalmente a vincere come potrebbero portarti nella M.
Nel 2017 si fecero scelte progettuali azzardate che pagarono.
Non fu sufficiente per vincere il titolo perché nel 2016 eravamo indietrissimo, però fu un bel colpo di reni altroché.
Nel 2019 probabilmente questo effetto outwash troppo pronunciato ci toglie carico verticale sull'anteriore.
E purtroppo con questi ali nuove si può fare poco.
Si potrebbe tornare forse ad una filosofia di ali come negli anni passati, ma probabilmente ciò porterebbe ad un forte aumento della resistenza aerodinamica facendoci perdere, se possibile, altri decimi sul giro.
Non fu sufficiente per vincere il titolo perchè nei circuiti davvero veloci c'era differenza a favore dei rivali.
Il 2016 non c'entra una mazza, visto che delle vetture 2016 non rimase neppure una vite...
Se il problema fosse solo l'ala sarebbe un attimo: si cambia e se ne mette una a più alto carico.
Il problema è che l'ala influenza i flussi e, in teoria, tutta la parte anteriore delle fiancate è studiata per lavorare in sinergia con l'ala: cambiare l'ala significa rivedere tutta l'aerodinamica delle pance. Per questo non era una battuta quando Wolff parlava di "mesi".
Non è un problema di resistenza: la resistenza indotta dall'ala anteriore è poco rilevante; anzi... A volte un aumento di incidenza potrebbe persino favorire una resistenza dinamica ridotta.
Comunque alla fine il succo è sempre lo stesso: bisogna generare carico con il corpo vettura; se ne generi più degli avversari vinci; se hai solo efficienza (anche se è tanta come nel caso Ferrari), ma hai meno carico o ce l'hai distribuito male (io al momento voto per un 80-20...) sul giro pigli dei decimi a manciate.
Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
Binotto ha detto: siamo molto lenti nelle curve a bassa velocità dove soffriamo di molto sottosterzo.
Mi chiedo, ma questo sottosterzo nei test non l'avevano? Considerando che a febbraio le temperature era anche molto più basse dell'ultimo gp a Barcellona, casomai allora sarebbero dovuti emergere, a maggior ragione, problemi di quel tipo.
Possibile che su una macchina possano sorgere così d'improvviso problemi di guida tanto importanti?
Credo che, sbilanciandosi così tanto allora, quando Vettel parlò di quasi-perfezione, non mi capacito del fatto che ora si ritrovino con una macchina sottosterzante e poco competitiva nelle curve lente. O sono matti o non ci hanno capito niente. A meno che non abbiano cannato la direzione dello sviluppo successivo. In ogni caso è grave.
Dicembre 1996: la perfezione
Febbraio 2012: l'apoteosi
Febbraio 2018: la sorpresa
Mi chiedevo quando sarebbero arrivate queste voci...
Rumour: Kubica to be replaced by Latifi at Williams | GPblog
Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
Nei test quest'anno le condizioni sono state spesso ideali come temperatura dell'aria e dell'asfalto.
Di sicuro da entrambi i punti di vista migliori di quelle del weekend di gara, dove siamo andati anche oltre i 40° (pensavo peggio, ma le T ambientali sono state un po' più basse di quel che mi aspettavo).
Ma indipendentemente da cosa sia meglio o peggio:
1. Non è detto che se sei in finestra ideale con 30° tu riesca a starci anche con 40°; l'uso non ottimale delle gomme può impattare eccome su questo tipo di comportamento.
Da questo punto di vista non trovare particolari problemi nei test è pure peggio visto che se ti sembra tutto ok puoi anche non indovinare le mosse successive...
2. Nei test, pur spingendo, non sei mai alla morte come sei costretto ad essere nei weekend di gara; se hai una vettura un po' critica può essere che i problemi nascano proprio "negli ultimi decimi"
Può essere tutto.
Può essere che alcuni sviluppi siano andati nella direzione sbagliata.
Può essere quanto sopra, ovvero che le sfighe le trovi solo nel momento di spinta massima.
Può essere che la "mezza Mercedes" del primo test abbia fatto pensare che in fondo già quello che c'era era sufficientemente buono per giocarsela.
Può essere, come ha detto Binotto, che il concetto aerodinamico non sia quello giusto.
Le risposte le avremo solo col tempo.
L'unica cosa certa è che finora dove è servita qualche forma di compromesso dovuta al circuito la Ferrari è stata più in difficoltà, il che confermerebbe l'ipotesi di aerodinamica critica. Dove le curve son praticamente tutte uguali, come in Bahrain è andata bene.
Anche se devo ammettere che il dubbio sul "è la Ferrari che è andata meglio di come è assieme alla Mercedes che è andata peggio di come è" comincio ad averlo.
Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
Intanto è ufficiale il ritorno della F1 a Zandvoort, quasi sicuramente al posto del gp di Spagna... Sinceramente non ho idea di come possa essere quel circuito per le attuali vetture di F1...
Per la vecchia configurazione mi sa che dovrebbero spendere come per evitare l'ingresso del mare del nord nell'entroterra...
La nuova invece fa letteralmente cagare.
Circuito di Zandvoort - Wikipedia
Spero che per la F1 si inventino qualche modifica...
Intanto ho appena letto la lista dei GPV: è vero che il margine dei 2 della Mercedes è esagerato visto che favorito dall'aver potuto montare gomme S a pochi giri dalla fine (al contrario dei rivali su M nuove) però...
LH 1'18"4, VB 1'18"7, MV 1'19"77, SV 1'19"82
Bisogna che la Ferrari capisca tutto in fretta o che almeno a Montreal dia qualche segnale di vita... Montreal che sarà il 7° GP quindi probabilmente debutterà la PU #2 di casa Mercedes: son curioso di vedere se insisteranno sulla strada della massima efficienza o se, dato che hanno un po' di margine in tal senso, cercheranno di spremere qualche CV in più.
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