Tra i tanti errori commessi nella nascita di questa Superlega (dalla comunicazione alle situazioni legali) non mi sento di dar torto ad Agnelli nell'essenza di quello che dice.
Che poi lui, Perez, Glazer e tutti gli altri abbiano fallito al momento pare una cosa scontata.
Senza andare a scomodare retorica sugli sceicchi e UEFA mi piacerebbe parlare un po' di questo calcio inclusivo che la Superlega avrebbe tolto.
Insomma, parliamo di business da più di 30 anni ormai e mi sembra veramente assurdo dover far notare l'ipocrisia degli addetti ai lavori.
Ma anche lì, lasciando stare la demagogia sul calcio del popolo e Perez e Agnelli che bucano il pallone ai bambini che giocano per strada... Ma che calcio state guardando fino ad oggi?
Un calcio inclusivo e meritocratico? Solidale? Equo?
A me sembra tutt'altro.
Non so come si possa considerare un calcio inclusivo e meritocratico quello per cui, in caso di pagamento di licenza, può farti ammettere in campionati a scelta.
O quello per cui, in caso di accesso alle coppe europee, vuole che tu giochi in uno stadio a 100km dal tuo paese.
Oppure è un calcio equo e solidale quello del sistema inglese, dove magnati europei, americani e asiatici arrivano a comprare società della National League inflazionando perfino il sistema delle serie semi-professionistiche che piano piano stanno cadendo (da poco tempo iniziamo a vedere anche società inglesi fallire).
Oppure è un calcio inclusivo e meritocratico quello per cui una società di una federazione minore, in caso di accesso alle competizioni europee, deve fare prestiti per avere licenze UEFA e veder dilapidate risorse magari raccolte in investimenti pluriennali per tre trasferte, affitti di stadi, licenze e quant'altro.
Oppure è un calcio equo e solidale quello per cui la squadra turca, italiana, polacca che non riesce a stare nei fair play finanziario viene esclusa dalle competizioni europee e vista bloccare il mercato mentre a quelle con più disponibilità si patteggia per una multa.
Oppure è un calcio inclusivo e meritocratico quello per cui alcune società preferiscono addirittura evitare gli ingressi in posti UEFA per evitare l'inevitabile crisi e possibile fallimento.
Parliamo di questo calcio inclusivo? Questo calcio solidale e meritocratico?
Quello per cui se vinci ma hai i soldi va bene. Ma se vinci e non ne hai molti è meglio che trovi chi ti presta i soldi o chi ti compra la società?
O quello per cui vittoria è sinonimo di costi in esponenziale incremento?
Chiedo questo non a voi ma agli addetti ai lavori a cui piace riempirsi la bocca di parole.
Perché la Superlega è esplicitamente esclusiva sotto tanti punti di vista.
Ma non spacciate questo sistema calcio europeo come inclusivo e dei tifosi.
Basta scemenze e retorica sui bambini che tifano il Crotone di turno.
Anzi, spiegate ai bambini come funziona la UEFA, o la federazione nazionale di turno.. dopo vediamo cosa fanno.
Spiegate ai bambini che se il Levadia Tallin vuole giocare la Champions deve prima far vedere la moneta alla UEFA.
O lo Skonto Riga che fallisce.
O mandatelo dai presidenti delle squadre minori a chiedere quanto sia bello sognare per poi vedersi tolti i risultati e la storia a causa di qualche penale o licenza.
Spiegate quello. Spiegate i sogni che la UEFA crea.
Spiegate al bambino del Benevento che la Fiorentina è stata portata dalla C2 alla B.
Spiegate al bambino che dei soggetti privati non si possono associare liberamente pena ritorsioni e minacce dagli organi istituzionali.
Bei sogni.
Fate i seri per una volta e ditelo: vogliamo il monopolio, non vogliamo perdere i soldi.
La Superlega non avrebbe creato giustizia.
Ma non c'è molta alternativa in giro.
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