Originariamente Scritto da
DuffMc92
Siccome ho scritto tutto in maniera un po' incasinata e pure con un piccolo errore concettuale, riassumo qui le cose salienti sperando di fare un favore anche a chi legge rapidamente.
Dall'ultima simulazione (Van Westen, 9 febbraio 2024) sono usciti due grafici, nei quali il tipping point si materializza quando:
1) sul 26°N passano
10 sverdrup d'acqua diretti verso nord;
2) la differenza di calore trasportato verso nord raggiunge i
-0.75 petawatt con lo stato pre-tipping.
Dalla comprensione delle osservazioni condotte da Simons sulle ORAS5 di
ECMWF, lo stato attuale delle cose è il seguente:
1) sul 26°N
già transita un volume d'acqua compreso nell'intervallo
9-12 sverdrup contenente i 10 che ci servono;
2) la differenza di calore trasportato verso nord tra il 2023 e il 1996 è
già entrata nell'intervallo
-0.5/-1.0 petawatt contenente i -0.75 che ci servono.
Quindi il succo è il seguente:
1) siamo
già in area di rigore, in quanto abbiamo
già acciuffato il range del tipping point per entrambi i parametri;
2) siamo
ancora in area di rigore, in quanto i valori
assoluti del calore trasportato sono ancora da interruttore non premuto (pre-tipping).
Perciò verosimilmente ci troviamo in una situazione in cui quei 9-12 sverdrup sono in realtà ancora
11-12 e quei -0.5/-1.0 petawatt sono in realtà ancora
-0.5/-0.7.
Quando avremo perso, rispettivamente, altri 1-2 sverdrup e altri 0.05/0.1/0.2 petawatt, ci sarà il tipping point.
Tempistiche? Abbracciando il ritmo di crollo degli ultimi decenni - e soprattutto anni - la mia sensazione è che manchi... un lustro?
E finalmente ho capito come mai Simons è preoccupatissimo.
PS: fate finta che abbia messo il condizionale su tutte le considerazioni conclusive, dato che pur sempre di
UNO studio si tratta (peraltro fondato, come i suoi simili in tema AMOC, su misure mai perfette).
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