Io continuo a essere molto scettico su studi del genere, perchè la CdG è responsabile solo in parte del clima delle latitudini europee, mentre il grosso lo fa la disposizione dei continenti.
Non avremo mai un clima simil nord America, mai nemmeno nella peggiore delle glaciazioni, perchè in primis la geografia è completamente diversa, per non dire proprio opposta: 3500 km di oceano a ovest noi, 3500 km di continente a ovest da loro (con oltretutto una catena montuosa alta e perpendicolare al flusso delle correnti da ovest, che sbarra le correnti miti dal Pacifico).
Finchè rimarrà questa disposizione, la diversità dei climi rimarrà, con o senza glaciazione.
L'unica eccezione possibile e credibile è un evento catastrofico stile immissione di colossali quantità d'acqua dolce tipo 8,2 ka event, che non a caso è stato il picco più freddo dell'Olocene, ma non penso che un'immissione lenta e graduale di acqua dolce possa sconvolgere il meccanismo della CdG, che in ogni caso trasporta solo una parte del calore che rende mite l'Europa rispetto ad altre latitudini.
Poi, ovviamente i meccanismi climatici sono complessi e non pretendo di esaurirli in un post di un paio di righe, però quelli che ho citato sono elementi fissi e invarianti che o sono leggi fisiche o sono condizioni geografiche che rimarranno tali per almeno altre decine di milioni di anni, dunque non so che valenza posso attribuire a quello studio, onestamente
Ultima modifica di simo89; 15/02/2024 alle 21:58
La mia umile stazione meteo
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In effetti durante l'ultima glaciazione in America i ghiacci sono scesi ben più a sud che in Europa.
Global-extent-of-glaciation-during-the-Last-Glacial-Maximum-during-the-Late-Pleistocene.png
Il grosso lo fa la disposizione dei continenti a monte, perchè è questa stessa disposizione che consente l'esistenza della CdG e dell'AMOC.
Detto ciò, è anche vero che l'AMOC e la CdG che di essa fa parte ha un ruolo determinante nel clima europeo perchè banalmente le acque del nord Atlantico potrebbero essere altrimenti ben più fredde di come sono oggi, con tutte le conseguenze sulle masse d'aria che originano su di esso e che poi spirano sull'Europa.
Durante l'era glaciale, non a caso, i ghiacci si estendevano fino al canale della Manica, qualcosa di impressionante se si considera che oggi quelle regioni hanno un clima molto mite e i ghiacci sul lato eurasiatico si fermano alle Svalbaard. Addirittura nel massimo glaciale il clima estivo delle coste atlantiche francesi e spagnole era più freddo del loro attuale inverno!
Quindi sì, l'AMOC ha un ruolo vitale per il clima europeo delle nazioni atlantiche, meno determinante ma comunque molto influente sul resto dell'Europa che sarebbe certamente il continente a risentire maggiormente di un eventuale collasso del sistema.
Questo lo pensavo anch'io fino a qualche anno fa, infatti lo scrissi nel td della paleoclimatologia a chiare lettere commentando proprio il presunto collasso della diga glaciale che separava il lago Agassiz dall'oceano, cosa che sarebbe stata all'origine dell'evento di 8200 anni fa.L'unica eccezione possibile e credibile è un evento catastrofico stile immissione di colossali quantità d'acqua dolce tipo 8,2 ka event, che non a caso è stato il picco più freddo dell'Olocene, ma non penso che un'immissione lenta e graduale di acqua dolce possa sconvolgere il meccanismo della CdG, che in ogni caso trasporta solo una parte del calore che rende mite l'Europa rispetto ad altre latitudini.
Questi nuovi studi però sembrano ipotizzare via modelli climatici quest'altro potenziale meccanismo, e data la vasta considerazione che stanno avendo credo che non sia uno scenario quindi così remoto come invece fino a qualche anno fa pareva.
Premesso che quando si parla di cdg divento un po’ scettico perché è da quando seguo la meteo che ne sento parlare, ma semmai dovesse fermarsi (o ripiegare a sud) con forte raffreddamento dell’oceano alle alte latitudini, mi aspetterei, stante la variante gw, un’estremizzazione/continentalizzazione del clima, più che un abbassamento delle temperature medie, per lo meno alle nostre latitudini. Un clima in cui gli scambi meridiani sono più preponderanti, e se l’oceano davvero dovesse raffreddarsi fino a ghiacciare alle latitudini scandinave/scozzesi (ma dubito onestamente) a quel punto andremmo incontro a contrasti e fenomeni più violenti. Per via delle masse d’aria più fredde che ne deriverebbero.
Se guardiamo da questo punto di vista le avvisaglie ci sono eccome, con lunghe parentesi di nulla interrotte da fenomeni sempre più estremizzati e dati spesso da scambi meridiani, anche se questa estremizzazione al momento è tutta a carico dell’eccesso di calore dato dalle masse provenienti da sud.
prospetticamente le carte mostrano una potenziale tendenza verso alte potenzialità di prospettiva....
Dipende dalla stima degli effetti finali degli AGHG. C'è ancora molta incertezza su questo. In ogni caso, se continuiamo solo a contrastare i cambiamenti climatici con le chiacchiere e senza salvaguardare in ogni direzione l'ambiente, allora potrebbe essere vero quello che dici, ma magari per altri effetti non legati direttamente alla CO2 prodotta. Semplicemente devastando la biosfera in vari modi si fa collassare il sistema che tiene finora bassine le temperature del pianeta, questo a prescindere dalla CO2 dovuta alle emissioni industriali e agricole. Auguriamoci che ciò non avvenga perchè sarebbe lo scenario peggiore.
Detto questo, mi riferisco naturalmente a un innesco di condizioni in cui il calore estivo non riesce a far sciogliere i ghiacci e le nevi nella zona del settore artico-laurenziano-scandinavo. A quel punto interviene l'effetto domino dovuto all'albedo che fa incrementare ulteriormente le superfici ghiacciate. Poi nulla esclude che una glaciazione possa essere anche "asimmetrica" interessando esclusivamente uno dei 2 emisferi. Se pensiamo all'effetto CO2 questo potrebbe essere compreso tra 1 e 3 gradi. Se fosse tra 1 e 2 gradi non so se potrebbe farcela da sola.
Come dici tu però non credo questo possa avvenire in tempi brevi, il che farebbe escludere una diminuzione delle temperature così drastica.
L'aumento della popolazione della terra si tira dietro tutti gli altri problemi.
Lo so' che eticamente è quello che è ma è il problema principale che genera la richiesta di tutto il resto
Se i giovani sapessero, se i vecchi potessero!!!
Beh oddio, dipende da che prospettiva lo guardi. Non dico che la sovrappopolazione non esista, ma se produciamo cibo per 12 miliardi di persone, ma 2 miliardi consumano più di tutti gli altri messi assieme, 5 miliardi vivacchiano e 1 miliardo muore di fame, non sono sicuro che il problema sia il numero degli individui totale tout court
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Solo per precisare, ma sicuramente se c'è un campo dove l'umanità sta facendo progressi (a parte purtroppo l'africa subsahariana) è proprio quello
E si, il fatto che una fascia sempre più ampia della popolazione ha accesso a un maggiore livello di consumi di beni e servizi è strettamente collegato all'aumento delle emissioni di gas serra....non a caso questi ultimi sono cresciuti in modo ben più veloce dagli anni '80 in avanti (assieme con la temperatura globale), cioè da quando la globalizzazione ha permesso di ridurre la povertà mondiale e di ampliare l'accesso ai beni di prima necessità.
«L'Italia va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l'Italia sono i furbi, che non fanno nulla, spendono e se la godono» (Giuseppe Prezzolini, 1921)
Ok, penso di aver capito.
La metafora più sensata che mi viene in mente è essere al buio in camera da letto e dover accendere l'abat jour per leggere: che io abbia la mano a 1 metro dall'interruttore, a 50 cm o addirittura il dito sopra di esso non cambia assolutamente nulla finché non lo premo, in quanto la stanza resta buia.
Molto interessante, e anzi, quasi comico che dopo un bel po' di punti di non ritorno fissati verso l'alto ne compare uno non solo verso il basso ma anche intrinseco ad un fenomeno naturale.
Potrebbe essere un po' visto come il rovescio della mazza da hockey.
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