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  1. #51
    Vento forte L'avatar di Tarcii
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    Predefinito Re: Città più ventosa d'italia e la meno ventosa: avete qualche dato?

    Citazione Originariamente Scritto da DuffMc92 Visualizza Messaggio
    Secondo me il luogo comune legato alla mancanza di ventosità della PP è dovuto al fatto che nella climatologia storica, oltre alle solite stazioni su cui resta il mistero di cosa misurassero e all'impressione generale data da smog e nebbie, non si è mai dato peso - neanche teorico - alla quantità enorme di sbocchi di valli fluviali che escono proprio sulla nostra pianurona

    Tantissimi capoluoghi di provincia, sicuramente per motivi strategici, sono stati collocati proprio in prossimità di essi, perciò non si può affatto escludere a priori la loro ventosità.
    Questo perché la maggior parte delle valli implica un certo gradiente termico tra il proprio fondo, bello chiuso e freddo, e la pianura collocata all'uscita, aperta e mite, resa poi ancora più mite dalla brezza notturna (diretta dal fondovalle, sempre più freddo, all'uscita della valle, costantemente più calda) che si crea e spesso si rinforza proprio a causa di questa differenza termica.

    Dico ''la maggior parte'' delle valli perché dove esse sono laghi prealpini il gradiente è completamente annullato, non penso proprio che a Como arrivi aria forte da Lugano, perché avranno si è no gli stessi gradi 24/7, salvo puntuali differenze di eliofania fisiologicamente dovuta al fatto che ciascuna ha i propri rilievi intorno.

    Purtroppo però, siccome risentire delle brezze provenienti dalle valle fluviali implica una almeno moderata vicinanza ai rilievi, si è diffuso questo storico luogo comune che nelle zone pedecollinari/montane c'è ''aria dalle colline'' (o dalle montagne).
    Grande cavolata (SE naturalmente non si abita su un pendio), perché in prossimità di qualsiasi rilievo la ventosità crolla di brutto, specie durante le irruzioni.

    Tornando agli esempi padani e veneto-friulani di sbocchi vallivi che sventolano bene i contigui capoluoghi provinciali, ce ne sono per tutti i gusti!
    Da est a ovest:
    - su Gorizia ci sbuca l'Isonzo;
    - Verona ha un bel po' di vallecole N-S alle spalle (entro 1-3 km);
    - Brescia ha la valle del Mella che la attraversa, con le stesse conseguenze microclimatiche, al netto dell'isola di calore;
    - a Bergamo l'aria da NE della valle del Serio penso sia talmente forte da spettinare la gente; se non la spettina, di sicuro però è lei che tiene quella zona sopra lo zero per notti intere.

    Poi c'è un mega buco, perché Lecco, Como e Varese hanno i laghi che tappano ogni gradiente, perciò avranno solo brezzoline di monte e di valle circoscritte alla convezione.
    Bisogna saltare subito a Torino, la cui parte ovest è completamente in balia dell'uscita della Val di Susa, motivo per cui mi sembra di intuire che la zona di Rivoli non se la passi benissimo coi cali termici notturni. Poi non so se anche l'aeroporto di Caselle in qualche modo risenta di venticello debole dalla valle dello Stura di Lanzo, magari nell'estremità settentrionale dell'aeroporto.

    Restando sui capoluoghi, tocca volare subito in Emilia, in cui praticamente ogni capoluogo è puntato da una valle o anche due o tre.
    Bologna non si fa mancare nulla, avendo sia l'uscita del Reno che del Savena proprio a ridosso, mentre Parma è più lontana dalla linea delle colline ma ha tre valli che rompicchiano (Taro, Baganza, Parma).

    Per il resto, sempre da est a ovest, è pieno di cittadine importanti poste su sbocchi di valli di fiumi importanti o anche solo torrenti (Cividale del Friuli, Gemona del Friuli, Bassano del Grappa, Ivrea, Pinerolo, Sassuolo, Imola) o abbastanza vicino ad essi (Montebelluna, Thiene, Novi Ligure, Voghera).

    Quindi in conclusione direi che, tra i capoluoghi aperti e ventosi per dinamiche atmosferiche (irruzioni e compagnia) e quelli meno aperti ma perforati da brezze vallive, la ventosità Padana è un parametro tutt'altro che debole

    Chiaramente non raggiungerà mai le punte transalpine per ovvi motivi, ma è sicuramente meritevole di attenzione, anche perché in un contesto chiuso dove le leggi del clima le emana l'inerzia anche la più microscopica brezzina prende importanza
    Confermo, era letteralmente quello che capitava andando a scuola. La brezza dalle valli è proprio il motivo, tra l'altro, della mancanza di nebbie persistenti.
    Tu mi dici, "Ti guardi? Sbagli a paragonarti"

  2. #52
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    Predefinito Re: Città più ventosa d'italia e la meno ventosa: avete qualche dato?

    @DuffMc92 non mi torna il tuo discorso sui laghi prealpini. Al contrario, soprattutto in primavera/estate, non si dovrebbe generare un certo gradiente termico, dovuto all'inerzia termica dell'acqua?
    Certamente il vento ha un ruolo notevole nel determinare il microclima, ma ciò non toglie che la PP sia la zona meno ventosa d'Italia. Non è un caso se, passata la Linea Gotica, le centrali eoliche sono molto poche.
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  3. #53
    Vento forte L'avatar di DuffMc92
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    Predefinito Re: Città più ventosa d'italia e la meno ventosa: avete qualche dato?

    Citazione Originariamente Scritto da SsNo Visualizza Messaggio
    @DuffMc92 non mi torna il tuo discorso sui laghi prealpini. Al contrario, soprattutto in primavera/estate, non si dovrebbe generare un certo gradiente termico, dovuto all'inerzia termica dell'acqua?
    Certamente il vento ha un ruolo notevole nel determinare il microclima, ma ciò non toglie che la PP sia la zona meno ventosa d'Italia. Non è un caso se, passata la Linea Gotica, le centrali eoliche sono molto poche.
    Ah, mai messo in dubbio che la PP sia la zona meno ventosa d'Italia, è che appunto spesso (se non sempre) si pensa che sia priva di ventilazione, sbagliando in pieno Volevo sottolineare ciò.

    Riguardo ai laghi, il gradiente che intendevo io è un altro, non quello generato dall'acqua, bensì quello ''vallivo'', fatto cioè dalla differenza termica che intercorre tra due posti di cui un in fondovalle e uno fuori.

    Per esempio.
    Aosta è in un fondovalle e pure a quota altina, quindi fa freddissimo di notte.
    Appena fuori, dalla parte Piemontese, c'è Ivrea, in posizione aperta, più bassa, con i rilievi alle spalle e la pianura davanti, perciò una morfologia molto meno inversionale, da posto più mite.
    La differenza di temperatura tra le due località attiva una brezza che, nel tentativo di ''colmare'' il gap termico tra una estremità e l'altra, spira costantemente dal dal posto più freddo a quello più caldo attraverso la vallata: Aosta, di notte, continua a raffreddarsi finché può, mentre Ivrea non riesce perché, più Aosta si raffredda, più brezza le arriva, esacerbando la differenza termica.

    Poi non so se brezze del genere ci siano anche di giorno, probabilmente ce ne sono finché non si annulla del tutto la differenza termica tra una parte e l'altra, cioè probabilmente quando sia ad Ivrea che ad Aosta c'è il sole dritto, perpendicolare, che le scalda in maniera omogenea. In seguito, appena riprende l'ombreggiamento, la località più fredda, che è imbucata tra i monti, ricomincia a raffreddarsi prima e più velocemente di quella fuori, così si rigenera la brezza.

    La stessa cosa avviene tra il gelido fondovalle della Valsugana e Bassano del Grappa qui in Veneto, oppure tra Gardone Val Trompia, sicuramente più fredda di Brescia (che vi è collegata attraverso la valle del Mella) e lo stesso capoluogo.

    Un gradiente di questo tipo, chiaramente, non si può formare tra località che - seppur collocate in parti opposte di una valle - hanno un lago al posto del fondovalle, perché la presenza dell'acqua uniforma il microclima, lo rende uguale da una parte e dell'altra.
    Sono accomunate dall'inerzia umida dello stesso lago (convidiso) e da una quota identica o simile, quindi se anche una località è più imbucata dell'altra (prendiamo Locarno, ben infossata, e Arona, più padana oppure Lugano vs Mendrisio), il gradiente è ''abbattuto'' da questi elementi.
    Se i laghi non ci fossero, si genererebbe invece un bel gradiente termico, perché i fondovalle con rilievi a 360° si raffredderebbero di più di quelli coi rilievi da una parte e la PP dall'altra.
    Questa cosa l'ho notata perché, a parte i capoluoghi in senso stretto (tipo Lecco e Como, dove l'influenza umidificante del lago non fa testo), le località vicinissime a queste, pur sempre disposte all'uscita della conca lacustre, non sembrano avere ventilazione notturna di rilievo e anzi, spesso sono veramente fredde in condizioni inversionali.
    Idem tra, che ne so, Locarno e Borgo Ticino.

    Riguardo al gradiente di cui parli, penso anch'io che si formi, però boh, credo che siano differenze meno accentuate con la pianura sottostante e circoscritte alle ore diurne; magari all'interno di queste conta anche il fatto che le zone lacustri sono più ombreggiate (a causa dei rilievi) rispetto alle vicine località pianuriane
    Su questo sono ignorante

  4. #54
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    Predefinito Re: Città più ventosa d'italia e la meno ventosa: avete qualche dato?

    Citazione Originariamente Scritto da DuffMc92 Visualizza Messaggio
    Secondo me il luogo comune legato alla mancanza di ventosità della PP è dovuto al fatto che nella climatologia storica, oltre alle solite stazioni su cui resta il mistero di cosa misurassero e all'impressione generale data da smog e nebbie, non si è mai dato peso - neanche teorico - alla quantità enorme di sbocchi di valli fluviali che escono proprio sulla nostra pianurona

    Tantissimi capoluoghi di provincia, sicuramente per motivi strategici, sono stati collocati proprio in prossimità di essi, perciò non si può affatto escludere a priori la loro ventosità.
    Questo perché la maggior parte delle valli implica un certo gradiente termico tra il proprio fondo, bello chiuso e freddo, e la pianura collocata all'uscita, aperta e mite, resa poi ancora più mite dalla brezza notturna (diretta dal fondovalle, sempre più freddo, all'uscita della valle, costantemente più calda) che si crea e spesso si rinforza proprio a causa di questa differenza termica.

    Dico ''la maggior parte'' delle valli perché dove esse sono laghi prealpini il gradiente è completamente annullato, non penso proprio che a Como arrivi aria forte da Lugano, perché avranno si è no gli stessi gradi 24/7, salvo puntuali differenze di eliofania fisiologicamente dovuta al fatto che ciascuna ha i propri rilievi intorno.

    Purtroppo però, siccome risentire delle brezze provenienti dalle valle fluviali implica una almeno moderata vicinanza ai rilievi, si è diffuso questo storico luogo comune che nelle zone pedecollinari/montane c'è ''aria dalle colline'' (o dalle montagne).
    Grande cavolata (SE naturalmente non si abita su un pendio), perché in prossimità di qualsiasi rilievo la ventosità crolla di brutto, specie durante le irruzioni.

    Tornando agli esempi padani e veneto-friulani di sbocchi vallivi che sventolano bene i contigui capoluoghi provinciali, ce ne sono per tutti i gusti!
    Da est a ovest:
    - su Gorizia ci sbuca l'Isonzo;
    - Verona ha un bel po' di vallecole N-S alle spalle (entro 1-3 km);
    - Brescia ha la valle del Mella che la attraversa, con le stesse conseguenze microclimatiche, al netto dell'isola di calore;
    - a Bergamo l'aria da NE della valle del Serio penso sia talmente forte da spettinare la gente; se non la spettina, di sicuro però è lei che tiene quella zona sopra lo zero per notti intere.

    Poi c'è un mega buco, perché Lecco, Como e Varese hanno i laghi che tappano ogni gradiente, perciò avranno solo brezzoline di monte e di valle circoscritte alla convezione.
    Bisogna saltare subito a Torino, la cui parte ovest è completamente in balia dell'uscita della Val di Susa, motivo per cui mi sembra di intuire che la zona di Rivoli non se la passi benissimo coi cali termici notturni. Poi non so se anche l'aeroporto di Caselle in qualche modo risenta di venticello debole dalla valle dello Stura di Lanzo, magari nell'estremità settentrionale dell'aeroporto.

    Restando sui capoluoghi, tocca volare subito in Emilia, in cui praticamente ogni capoluogo è puntato da una valle o anche due o tre.
    Bologna non si fa mancare nulla, avendo sia l'uscita del Reno che del Savena proprio a ridosso, mentre Parma è più lontana dalla linea delle colline ma ha tre valli che rompicchiano (Taro, Baganza, Parma).

    Per il resto, sempre da est a ovest, è pieno di cittadine importanti poste su sbocchi di valli di fiumi importanti o anche solo torrenti (Cividale del Friuli, Gemona del Friuli, Bassano del Grappa, Ivrea, Pinerolo, Sassuolo, Imola) o abbastanza vicino ad essi (Montebelluna, Thiene, Novi Ligure, Voghera).

    Quindi in conclusione direi che, tra i capoluoghi aperti e ventosi per dinamiche atmosferiche (irruzioni e compagnia) e quelli meno aperti ma perforati da brezze vallive, la ventosità Padana è un parametro tutt'altro che debole

    Chiaramente non raggiungerà mai le punte transalpine per ovvi motivi, ma è sicuramente meritevole di attenzione, anche perché in un contesto chiuso dove le leggi del clima le emana l'inerzia anche la più microscopica brezzina prende importanza
    Attenzione a Thiene (cittadina qua nella mia zona).
    Hai fatto bene a specificare che é abbastanza vicino ad uno sbocco vallivo, perché effettivamente non é molto distante (stiamo parlando dello sbocco della Val d'Astico).
    Ma in realtá questa valle non ha alcuna influenza su Thiene (o se ce l'ha é minima), perché lo sbocco della Val d'Astico ha direzione owest--->est e l'Astico poi non sfocia diretto in pianura, ma raggira le colline delle Bregonze e sbuca in pianura fra i Comuni di Fara Vicentino, Sarcedo e Breganze, a sudest di Thiene.
    A Bassano invece lo sbocco é quello "classico" nord--->sud e infatti a Bassano il vento proveniente dalla Valsugana é presente quasi ogni giorno, influenzandone pesantemente il clima.
    A Thiene questo fenomeno non avviene.

  5. #55
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    Predefinito Re: Città più ventosa d'italia e la meno ventosa: avete qualche dato?

    Citazione Originariamente Scritto da DuffMc92 Visualizza Messaggio
    Ah, mai messo in dubbio che la PP sia la zona meno ventosa d'Italia, è che appunto spesso (se non sempre) si pensa che sia priva di ventilazione, sbagliando in pieno Volevo sottolineare ciò.

    Riguardo ai laghi, il gradiente che intendevo io è un altro, non quello generato dall'acqua, bensì quello ''vallivo'', fatto cioè dalla differenza termica che intercorre tra due posti di cui un in fondovalle e uno fuori.

    Per esempio.
    Aosta è in un fondovalle e pure a quota altina, quindi fa freddissimo di notte.
    Appena fuori, dalla parte Piemontese, c'è Ivrea, in posizione aperta, più bassa, con i rilievi alle spalle e la pianura davanti, perciò una morfologia molto meno inversionale, da posto più mite.
    La differenza di temperatura tra le due località attiva una brezza che, nel tentativo di ''colmare'' il gap termico tra una estremità e l'altra, spira costantemente dal dal posto più freddo a quello più caldo attraverso la vallata: Aosta, di notte, continua a raffreddarsi finché può, mentre Ivrea non riesce perché, più Aosta si raffredda, più brezza le arriva, esacerbando la differenza termica.

    Poi non so se brezze del genere ci siano anche di giorno, probabilmente ce ne sono finché non si annulla del tutto la differenza termica tra una parte e l'altra, cioè probabilmente quando sia ad Ivrea che ad Aosta c'è il sole dritto, perpendicolare, che le scalda in maniera omogenea. In seguito, appena riprende l'ombreggiamento, la località più fredda, che è imbucata tra i monti, ricomincia a raffreddarsi prima e più velocemente di quella fuori, così si rigenera la brezza.

    La stessa cosa avviene tra il gelido fondovalle della Valsugana e Bassano del Grappa qui in Veneto, oppure tra Gardone Val Trompia, sicuramente più fredda di Brescia (che vi è collegata attraverso la valle del Mella) e lo stesso capoluogo.

    Un gradiente di questo tipo, chiaramente, non si può formare tra località che - seppur collocate in parti opposte di una valle - hanno un lago al posto del fondovalle, perché la presenza dell'acqua uniforma il microclima, lo rende uguale da una parte e dell'altra.
    Sono accomunate dall'inerzia umida dello stesso lago (convidiso) e da una quota identica o simile, quindi se anche una località è più imbucata dell'altra (prendiamo Locarno, ben infossata, e Arona, più padana oppure Lugano vs Mendrisio), il gradiente è ''abbattuto'' da questi elementi.
    Se i laghi non ci fossero, si genererebbe invece un bel gradiente termico, perché i fondovalle con rilievi a 360° si raffredderebbero di più di quelli coi rilievi da una parte e la PP dall'altra.
    Questa cosa l'ho notata perché, a parte i capoluoghi in senso stretto (tipo Lecco e Como, dove l'influenza umidificante del lago non fa testo), le località vicinissime a queste, pur sempre disposte all'uscita della conca lacustre, non sembrano avere ventilazione notturna di rilievo e anzi, spesso sono veramente fredde in condizioni inversionali.
    Idem tra, che ne so, Locarno e Borgo Ticino.

    Riguardo al gradiente di cui parli, penso anch'io che si formi, però boh, credo che siano differenze meno accentuate con la pianura sottostante e circoscritte alle ore diurne; magari all'interno di queste conta anche il fatto che le zone lacustri sono più ombreggiate (a causa dei rilievi) rispetto alle vicine località pianuriane
    Su questo sono ignorante
    Ottimi interventi Duff, molto istruttivi su un tema che noto complesso in quanto dipende dall'orografia su microscala.

  6. #56
    Vento forte L'avatar di DuffMc92
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    Predefinito Re: Città più ventosa d'italia e la meno ventosa: avete qualche dato?

    Citazione Originariamente Scritto da Belumat Visualizza Messaggio
    Attenzione a Thiene (cittadina qua nella mia zona).
    Hai fatto bene a specificare che é abbastanza vicino ad uno sbocco vallivo, perché effettivamente non é molto distante (stiamo parlando dello sbocco della Val d'Astico).
    Ma in realtá questa valle non ha alcuna influenza su Thiene (o se ce l'ha é minima), perché lo sbocco della Val d'Astico ha direzione owest--->est e l'Astico poi non sfocia diretto in pianura, ma raggira le colline delle Bregonze e sbuca in pianura fra i Comuni di Fara Vicentino, Sarcedo e Breganze, a sudest di Thiene.
    A Bassano invece lo sbocco é quello "classico" nord--->sud e infatti a Bassano il vento proveniente dalla Valsugana é presente quasi ogni giorno, influenzandone pesantemente il clima.
    A Thiene questo fenomeno non avviene.
    Molto bene, grazie per la conferma!
    A me veniva da sospettarlo per via delle temperature minime della zona, che non mi sono mai sembrate competitive, anche se appunto guardando la posizione della valle dell'Astico si nota bene che Thiene è prevalentemente tagliata fuori.
    Per caso la valle del Leogra gli butta aria?

  7. #57
    Brezza tesa L'avatar di Fdg
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    Predefinito Re: Città più ventosa d'italia e la meno ventosa: avete qualche dato?

    Citazione Originariamente Scritto da Belumat Visualizza Messaggio
    Attenzione a Thiene (cittadina qua nella mia zona).
    Hai fatto bene a specificare che é abbastanza vicino ad uno sbocco vallivo, perché effettivamente non é molto distante (stiamo parlando dello sbocco della Val d'Astico).
    Ma in realtá questa valle non ha alcuna influenza su Thiene (o se ce l'ha é minima), perché lo sbocco della Val d'Astico ha direzione owest--->est e l'Astico poi non sfocia diretto in pianura, ma raggira le colline delle Bregonze e sbuca in pianura fra i Comuni di Fara Vicentino, Sarcedo e Breganze, a sudest di Thiene.
    A Bassano invece lo sbocco é quello "classico" nord--->sud e infatti a Bassano il vento proveniente dalla Valsugana é presente quasi ogni giorno, influenzandone pesantemente il clima.
    A Thiene questo fenomeno non avviene.
    Confermo...io venendo da Treviso e abitando ora a Bassano...sopratutto in estate sono veramente rimasto stupito dalla ventosità notturna e mattutina. Ovviamente in estate è una manna dal cielo, in pratica non c'è reale bisogno del condizionatore.
    Solofilo - freddofilo e seccofilo in inverno, caldofilo e variabilofolo in primavera, caldofilo e seccofilo in estate, tiepidofilo e variabilofilo in autunno - mi piacciono 6 ore di sole dopo 1 ora di temporale, o le giornate secche ed anticicloniche invernali dopo 1 giorno di neve fitta

  8. #58
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    Predefinito Re: Città più ventosa d'italia e la meno ventosa: avete qualche dato?

    Citazione Originariamente Scritto da DuffMc92 Visualizza Messaggio
    Molto bene, grazie per la conferma!
    A me veniva da sospettarlo per via delle temperature minime della zona, che non mi sono mai sembrate competitive, anche se appunto guardando la posizione della valle dell'Astico si nota bene che Thiene è prevalentemente tagliata fuori.
    Per caso la valle del Leogra gli butta aria?
    No anche la Val Leogra ha un andamento owest--->est e sbuca sulla pianura a Torrebelvicino, vicino a Schio.
    Thiene si trova ben piú a sudest, praticamente al centro dell'alta pianura vicentina

  9. #59
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    Predefinito Re: Città più ventosa d'italia e la meno ventosa: avete qualche dato?

    Citazione Originariamente Scritto da Fdg Visualizza Messaggio
    Confermo...io venendo da Treviso e abitando ora a Bassano...sopratutto in estate sono veramente rimasto stupito dalla ventosità notturna e mattutina. Ovviamente in estate è una manna dal cielo, in pratica non c'è reale bisogno del condizionatore.
    Bassano ha veramente un clima particolararissimo, la sua ventosità così accentuata é una cosa veramente particolarare specie nel contesto padano.
    É tralaltro questa ventilazione costante che rende il suo clima piú mite rispetto a zone circostanti dal clima decisamente piú continentale.

  10. #60
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    Predefinito Re: Città più ventosa d'italia e la meno ventosa: avete qualche dato?

    Citazione Originariamente Scritto da Belumat Visualizza Messaggio
    No anche la Val Leogra ha un andamento owest--->est e sbuca sulla pianura a Torrebelvicino, vicino a Schio.
    Thiene si trova ben piú a sudest, praticamente al centro dell'alta pianura vicentina
    Considerando che tra Schio e Thiene sono 8-9 km di distanza (non pochissimi) e che quella valle pare moderatamente pendente (non il solito fondovalle piano e freddo), mi fido!
    Fatto sta che voglio osservare un po' meglio quella zona in condizioni inversionali

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