Prendo spunto da un topic aperto sul forum MTG da Paolo Zamparutti (che scrive anche su MNW)
Come tutti ben sappiano, a fine luglio 1983 l'Italia fu invasa da un'ondata di calore di portata eccezionale. L'isoterma 25 era protesa oltre le Alpi e le massime raggiunsero valori fin sui 38-39-40 gradi al N Italia. In poche parole, un agosto 2003 ante litteram
Ma in questo contesto, si verificò un fenomeno strano a cui non riesco a trovare spiegazioni
Improvvisamente, su una ristretta area del Friuli, la T aumentò in pochi minuti da 30 a 34-35 gradi in piena notte...la fonte è l'articolo di giornale alla pagina 12 di questo documento
http://www.umfvg.org/public/articolo...20-%202004.pdf
Sostanzialmente ci fu una ventata rovente, di causa incerta. Zamparutti giura che non può essersi trattato di fohn caldo, incompatibile con la disposizione geografica di quell'area del Friuli
Una possibile spiegazione è contenuta qui
http://www.adv-sci-res.net/2/139/200...2-139-2008.pdf
ma, essendo in inglese, non capisco nulla
C'è qualcuno che mi può dare delucidazioni? Grazie
La causa secondo il paper è la discesa adiabatica di aria a 850 hPa dovuto
ad un flusso più caldo da NW che ha compresso l'aria stabile, tra l'altro è stato di breve durata ed è stato studiato secondo me
giusto perchè in quel periodo si sono registrate temperature record, chissà quante volte in Italia sarà successo avere certe
variazioni di temperature facilitate dall'orografia spesso senza rilevamento di tali temperature.
ma infatti non è che deve esserci fohn sull'arco alpino,
è una folata di vento da NW di tre ore su di una colonna atmosferica stabile, in particolare sul paper
viene scritto che la particolare orografia della ristretta zona ha favorito l'amplificazione della compressione.
Forse l' x-file più difficile da indagare è quello della presunta nevicata su Roma (per la precisione il colle Esquilino) nella notte tra il 4 ed il 5 agosto del 352 d.C. .
L'arte ha poi raffigurato quanto fedelmente tramandato del corso del tempo, producendo - forse - gli unici elementi veramente utili all'indagine. sono del parere che, semplicemente, veniva descritta come "neve" ciò che neve non era. In epoca recente si sono verificati episodi analoghi.
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Non credo. La grandine era un fenomeno largamente conosciuto, e frequente tanto quanto oggi. Le fonti non coeve non avrebbero avuto alcun problema a tramandare la verificazione di un episodio grandinigeno, a maggior ragione se rilevante. Ciò che emerge dalle opere d'arte è, invece, l'area estremamente ristretta interessata dalla presunta caduta di neve. All'infuori del perimetro all'interno del quale - poi - sarebbe sorta la futura basilica, infatti, non vi è traccia di deposito di neve (nemmeno sui monti). Tale aspetto risulta strano anche se si fosse trattato di grandine.
In epoca più recente, una cosa simile è accaduta a Firenze il 27 ottobre 1954 (giusto per rimanere in Italia), anche se vi sono altri episodi analoghi. Le analisi dimostrarono, poi, che cadde la cosiddetta "bambagia silicea" meglio nota, in passato, con il nome di "capelli d'angelo".
Concludendo, sono del parere che nessun evento meteorologico degno di nota si verificò nell'agosto del 352 d.C. .
Per bambagia silicea intendi lo "spider ballooning"?
Ballooning - Wikipedia
QUi tutti gli anni capita, specie nel periodo autunnale, che i ragni producano lunghi fili di ragnatela con cui poi vengono trasportati lontano dal vento.
Anche in questi giorni in giro ci sono ragnatele che volano e che si attaccano su vegetazioni, pali della luce, ringhiere ecc.
Una cosa è certa...sicuramente non si tratta di neve
Manco nell'ultima era glaciale nevicava in agosto a Roma, figuriamoci in periodo interglaciale
Certo, che confonderlo con una nevicata ce ne vuole
Nel caso di Firenze del 1954 (che interessò anche gran parte della Toscana e varie zone della penisola) tale sostanza fu analizzata e classificata come vetro boro-silicico. L'effetto fu paragonabile, in vaste aree, a quello di una nevicata (essenzialmente per via dell'abbondanza e della consistenza del deposito). Sono a conoscenza del fatto che alcune specie di ragni possono produrre qualcosa di simile (ciò accade regolarmente ogni anno) ma, in quel caso specifico, mi sento di non poter ricondurre il fenomeno all'attività degli aracnidi. Una partita fu sospesa, ed uno stadio intero si mise con il naso all'insù ben consapevole che non erano ragni quelli in cielo ... .
In ogni caso, ragni o non ragni, non posso che concordare con te sul fatto che nell'agosto del 352 d.C. non ci fu alcuna nevicata su Roma. Le nevicate erano certamente frequenti in inverno (anche se si stava uscendo da un periodo più freddo) e, in alcuni casi, gelavano pure i fiumi (Tevere incluso).
Per quel che mi riguarda, inoltre, tra il 4 ed il 5 agosto di quell'anno non cadde nemmeno un chicco di grandine.
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Ragni o non ragni? Questo è il problema ... .
Oltretutto come nel caso di Firenze, quelle nubi hanno una forma sospetta e vagamente riconducibile a degli oggetti volanti non identificati. Adesso però mi fermo, altrimenti si esce decisamente al di fuori dall'argomento della discussione.
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