Lo so che la definizione del WMO è quella: la nebbia è semplicemente una nube con la base poggiata al suolo.
Io ho specificato "nel linguaggio dei METAR", che sono quei messaggi meteo emessi dagli aeroporti. Nei METAR, evidentemente qualunque riduzione di visibilità sotto il chilometro è considerato nebbia, visto che non ho MAI trovato un esempio contrario. Suppongo che sia così perché, dal punto di vista di un aereo, quello che conta è quanto ci si vede: che poi dipenda dalla neve, dal fumo o dalla nebbia vera e propria, cambia poco.
Per essere precisi, a volte, con visibilità inferiore a 1000 metri, ho anche letto "banchi di nebbia", anziché "nebbia": comunque, la nebbia è sempre menzionata.
Grazie della segnalazione. Come vedi la teoria dei manuali è una cosa poi ogni stato cifra un pò quello che vuole. LFYR è una stazione che effettua un bollettino AUTO con la visibilità penso desunta da uno strumento il visibilimetro che è alquanto impreciso e limitato. In Ialia ad esempio non si possono emettere bollettini AUTO e anche se si emettessero in futuro ci sarebbero solo i dati strumentali vento, temperatura, pressione.
ciao ragazzi. ho una domanda : perche ad esempio in pianura padana, se la nebbia da avvezione parte da un territorio piu basso a livello di altezza slm, per arrivare sulle alte pianure questa si deve per forza alzare anche sulle basse pianure? cioè perche il limite superiore deve essere sempre lo stesso e non seguire il territorio?
Ciao!
Parlando in termini di “meteorologia aeronautica”, quindi di METAR, la riduzione della visibilità può essere causata da “idrometeore” (umide), quali la “nebbia” (FG, con visibilità sotto ai 1000 m) o la “foschia” (BR, tra 5000 e 1000 m) oppure da “litometeore” (secche), quali “caligine” (HZ), “fumo” (FU) o altre, con visibilità necessariamente inferiore a 5 km e, quindi, con possibilità che scenda pure sotto al kilometro. In questo caso la differenza la fa l’umidità dell’aria.
La differenza tra la nebbia FG e la nebbia parziale PRFG o in banchi BCFG, consiste nella sua estensione: con FG si descrive un fenomeno che coinvolge anche l’osservatore aeroportuale, che si trova incluso nella nebbia e non ne può quindi giudicare l’estensione, con riferimento all’area aeroportuale. Con BCFG si indica presenza di banchi, che coprono irregolarmente l’aeroporto, mentre con PRFG si indica che una parte significativa dell’aeroporto è coperta da nebbia, mentre il resto ne è libero. In entrambi questi ultimi casi, l’osservatore è fuori dalla nebbia e, pur potendo vedere che una parte dell’aeroporto è coperta dalla nebbia, può comunque stimare anche visibilità superiori al chilometro.
Quindi ricapitolando, in un METAR:
- 0800 FG significa: sono nella nebbia e ho una visibilità di 800 metri;
- 0800 BCFG: ci sono banchi di nebbia sparsi sull’aeroporto e il più vicino è a 800 metri; io sono fuori dalla nebbia;
- 0800 PRFG: una buona parte dell’aeroporto è coperta dalla nebbia. Io ne sono fuori, ma le sue propaggini arrivano a 800 metri da me.
Non necessariamente essere sotto al chilometro è imputabile a nebbia (o altra idrometeora o litometeora), può essere anche dovuto a precipitazioni.
Se le precipitazioni sono da nubi stratiformi, allora le nubi possono essere così basse da causare riduzione della visibilità, come se ci fosse nebbia. In questo caso, il METAR cifrerà per prime le precipitazioni, poi il riduttore della visibilità. Trattandosi di precipitazioni da strati, mi aspetterò una precipitazione debole RA (pioggia) o DZ (pioviggine), oppure gli stessi con il meno “-“ davanti, a indicare fenomeno “debole”. –RA o – DZ.
Invece le precipitazioni da nubi a sviluppo verticale, come temporale con pioggia (TSRA) o rovescio di pioggia (SHRA), sono tendenzialmente accompagnato da visibilità superiore al chilometro (le nubi cumuliformi non si avvicinano al terreno come gli strati), a meno che le precipitazioni non siano così forti da provocare esse stesse una riduzione della visibilità. Avremo quindi, per esempio 0800 +TSRA.
Però credo di non aver mai visto codificare TSRA insieme a FG, perché le condizioni di instabilità tipiche di una nube ad alto sviluppo verticale male si associano alla stabilità necessaria alla nebbia.
La definizione di “giorno di nebbia” semplicemente in meteorologia aeronautica non esiste.
Scrivo di getto andando a memoria, spero di esserti stato utile.
Ciao
Maft
Ciao!
I bollettini AUTO riportano questa dizione proprio per avvisare gli utenti della diversa valenza delle osservazioni contenute.
Mentre con le osservazioni umane la visibilità viene valutata su tutto l'orizzonte aeroportuale, con le osservazioni AUTO non si può che avere una valutazione "di punto", relativa la sito di installazione del visibilimetro. Anche nel caso in cui di visibilimetri ce ne fosse più di uno, il dato di "visibilità prevalente" riportato nell'AUTO (perchè in realtà, la visibilità del METAR è la "visibilità prevalente") o il dato di "visibilità minima" presente quando le condizioni lo richiedono, non deriva altro che da un semplice confronto tra i due o più valori, cioè da due o più misure di punto, non certo da un'integrazione spaziale che il cervello umano è in grado di compiere e la macchina no.
I paesi che utilizzano l'AUTO, nei loro AIP (la pubblicazione aeronautica ufficiale) danno conto proprio di queste differenze. In Italia, per esempio, la prassi AUTO è già utilizzata dall'Aeroporto di Aosta LIMW, secondo una modalità accettata dal nostro ente regolatore (ENAC) e descritta proprio nel nostro AIP Italia. I dati riportati nel METAR AUTO LIMW sono tutti quelli previsti, con la sola mancata capacità di riconoscere automaticamente la presenza di CB o TCU (per quello sarebbe necessario accoppiare il sistema meteo aeroportuale AWOS con un radar meteo, come fanno in Francia).
Ciao
Maft
ciao! puoi spiegarmi anche il perche di quello che ho chiesto sopra? ovvero perche se la nebbia sale di quota dalla bassa pianura all'alta pianura, nella bassa questa si ispessisce, cioè il limite superiore della nebbia deve essere alla stessa altezza.
nebbia.png
Ultima modifica di ale54; 28/10/2015 alle 10:02
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