Risultati da 1 a 7 di 7
  1. #1
    Bava di vento L'avatar di Neve d'Abruzzo
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    Predefinito Zero termico e temperatura 850hPa

    Ciao a tutti!
    Osservando i modelli di questi giorni sono previste termiche anche di 10°C a 850hPa...eppure la quota dello zero termico rimane estremamente alta, oltre i 4000 metri (in particolare mi riferisco all'Abruzzo dove domani 07/07/20 sono previsti anche 8°C a 850hPa per qualche ora eppure lo zero termico rimane oltre i 4000m anche con l'ingresso di aria più fredda).
    Mi sono spiegato il fenomeno osservando che le termiche a 500hPa, a differenza di quelle a 850hPa, non si raffreddano.

    Come è possibile che un così deciso raffreddamento non abbia ripercussioni più su in quota? Qualcuno riuscirebbe a spiegarmi meglio la correlazione tra questi tre parametri (zero termico, temperatura a 850hPa e temperatura a 500hPa)?
    Grazie!

  2. #2
    Uragano L'avatar di burian br
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    Predefinito Re: Zero termico e temperatura 850hPa

    Citazione Originariamente Scritto da Neve d'Abruzzo Visualizza Messaggio
    Ciao a tutti!
    Osservando i modelli di questi giorni sono previste termiche anche di 10°C a 850hPa...eppure la quota dello zero termico rimane estremamente alta, oltre i 4000 metri (in particolare mi riferisco all'Abruzzo dove domani 07/07/20 sono previsti anche 8°C a 850hPa per qualche ora eppure lo zero termico rimane oltre i 4000m anche con l'ingresso di aria più fredda).
    Mi sono spiegato il fenomeno osservando che le termiche a 500hPa, a differenza di quelle a 850hPa, non si raffreddano.

    Come è possibile che un così deciso raffreddamento non abbia ripercussioni più su in quota? Qualcuno riuscirebbe a spiegarmi meglio la correlazione tra questi tre parametri (zero termico, temperatura a 850hPa e temperatura a 500hPa)?
    Grazie!
    Capita spesso

    L'atmosfera devi immaginarla non come un unico strato in cui tutto si modifica univocamente, ma come più strati di fluido sovrapposti. Ogni strato d'aria ha diverse caratteristiche di densità e temperature, e a seconda di queste hai diversi movimenti di ciascuno strato.

    Nel caso in questione, evidentemente, l'avvezione fredda riguarderà specialmente le basse quote, sotto i 700 hPa, mentre le alte quote ne saranno interessate marginalmente o per nulla.

    Questo disaccoppiamento è frequentissimo. Osservando i dati dei radiosondaggi locali è presente nella maggioranza dei mesi, a volte davvero significativo.

  3. #3
    Bava di vento L'avatar di Neve d'Abruzzo
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    Predefinito Re: Zero termico e temperatura 850hPa

    Grazie per la risposta burian br! Quindi l'effetto concreto sarebbe un minor gradiente termico lungo la verticale, magari con una più accentuata variazione di umidità? Oppure ci possono essere casi in cui faccia addirittura più freddo a una quota inferiore, in assenza di altri fenomeni locali?

  4. #4
    Vento teso L'avatar di damiano23
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    Predefinito Re: Zero termico e temperatura 850hPa

    Citazione Originariamente Scritto da Neve d'Abruzzo Visualizza Messaggio
    Ciao a tutti!
    Osservando i modelli di questi giorni sono previste termiche anche di 10°C a 850hPa...eppure la quota dello zero termico rimane estremamente alta, oltre i 4000 metri (in particolare mi riferisco all'Abruzzo dove domani 07/07/20 sono previsti anche 8°C a 850hPa per qualche ora eppure lo zero termico rimane oltre i 4000m anche con l'ingresso di aria più fredda).
    Mi sono spiegato il fenomeno osservando che le termiche a 500hPa, a differenza di quelle a 850hPa, non si raffreddano.

    Come è possibile che un così deciso raffreddamento non abbia ripercussioni più su in quota? Qualcuno riuscirebbe a spiegarmi meglio la correlazione tra questi tre parametri (zero termico, temperatura a 850hPa e temperatura a 500hPa)?
    Grazie!
    E, forse intendi dire isoterme?
    Perché ti faccio notare che fra isoterme e termiche c'è una sostanziale differenza.
    L'isoterma è una linea che congiunge dei punti che hanno la stessa temperatura.
    La termica è un fenomeno ascensionale dell'aria che sale una volta che essa si riscalda quando la radiazione solare colpisce una superficie.
    Un classico effetto riconducibile quando in lontananza si vede la superficie della strada o della sabbia un po' sfocata.
    Per quanto la varaizione dello zero termico, esso oltre ad essere legato dalle dinamiche atmosferiche (avvezioni di aria calda/fredda) è condizionato anche dalle condizioni del cielo (copertura nuvolosa/radiazione), questo perché a quota 3000/4000 mt., laddove non vi sono catene montuose così elevate, siamo in libera atmosfera, e quindi non c'è un un'influrnza del suolo, con escursione quasi nulla fra il dì e la notte, per questo lo si indica come un unico valore medio, al massimo ci sono moti convettivi dell'aria fra quote basse e quote più alte.

    Risultato avrai variazioni blande dello zero termico, anche se avverrà un raffreddamento delle basse quote.. fra l'altro l'isoterma 0°C difficilmente scende sotto quota 2000 metri sotto l'Arco Alpino, perché l'Europa nordoccidentale e l'Italia settentrionale è grografocamente più esposta alle masse d'aria nordatlantiche con mantengono l'origine oceanica, e per natura queste masse d'aria conservano una quota zero più bassa delle zone circostanti.

    Invece è più facile che lo ZT sia più alto del normale in estate, complice la radiazione massima, a causa anche dei geopotenziali, che garantiscono sollevamenti dell'aria verso l'alto, oltre in 5500 metri, quindi moti ascensionali, e lì si manifesterà una avvezione di aria mite in quota.

    Lo stesso discorso della variazione dello zero termico è sovrapponibile l'isoterma 500 hPa, 5500 metri, dunque libera atmosfera, non vi è un influenza del suolo, e quindi l'oscillazione delle temperature è legata principalmente a moti convettivi e radiazione solare, oltre che alle masse d'aria in transito.

    Piccolo segreto: minore sarà la differenza altimetrica fra il suolo e l'isoterma 850 hPa, e più accentuati saranno gli spaghi a questa quota, i quali saranno caratterizzati da escursioni maggiori fra il giorno e la notte, poiché ci troviamo molto più vicini al suolo.

    Infatti se osservi le isoterme a 850 hPa di una città al livello del mare, noterai normalmente un quasi stabilità delle ens a 850 hPa e alle quote superiori, mentre le isoterme 850 hPa di una zona collinare fluttuano maggiormente durante il giorno, subiscono una maggiore escursione, perché l'isoipsa è più vicina all'isobara 850 hPa.
    Io sono già stato quello che voi siete, ma non so se voi sarete, e dico a tutti, quello che io sono.

  5. #5
    Bava di vento L'avatar di Neve d'Abruzzo
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    Predefinito Re: Zero termico e temperatura 850hPa

    Citazione Originariamente Scritto da damiano23 Visualizza Messaggio
    E, forse intendi dire isoterme?
    Piccolo segreto: minore sarà la differenza altimetrica fra il suolo e l'isoterma 850 hPa, e più accentuati saranno gli spaghi a questa quota, i quali saranno caratterizzati da escursioni maggiori fra il giorno e la notte, poiché ci troviamo molto più vicini al suolo.
    Grazie per la risposta damiano23! Si, errore mio...intendevo dire isoterme. Grazie per la spiegazione e anche per il segreto sull'escursione termica giorno-notte!!! Non avevo mai capito perchè le isoterme ad esempio della mia località (città di mare) siano stabili mentre quelle delle località di montagna no

  6. #6
    Vento forte L'avatar di Tarcii
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    Predefinito Re: Zero termico e temperatura 850hPa

    Citazione Originariamente Scritto da Neve d'Abruzzo Visualizza Messaggio
    Grazie per la risposta burian br! Quindi l'effetto concreto sarebbe un minor gradiente termico lungo la verticale, magari con una più accentuata variazione di umidità? Oppure ci possono essere casi in cui faccia addirittura più freddo a una quota inferiore, in assenza di altri fenomeni locali?
    Può capitare che faccia più freddo ad una quota inferiore rispetto ad una più elevata, anche in un'intera regione. Per esempio in pianura padana, alla fine di alcune nevicate con venti di libeccio, la temperatura può essere sottozero tra il suolo ed una certa quota, magari con temperature persino negative ad 850 hPa, mentre oltre i 1700 - 2000 metri l'aria più calda, sopra agli 0°C, non ha ostacoli montuosi e può tranquillamente muoversi normalmente grazie ai venti della perturbazione, mentre lo zero termico è a quote superiori ai 2000 metri con gelicidio, invece che neve, su pianura e bassa montagna. Questo è un esempio vicino ma capita anche in altre zone del mondo, non necessariamente in pianure chiuse...
    Tu mi dici, "Ti guardi? Sbagli a paragonarti"

  7. #7
    Uragano L'avatar di burian br
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    Predefinito Re: Zero termico e temperatura 850hPa

    Citazione Originariamente Scritto da Neve d'Abruzzo Visualizza Messaggio
    Grazie per la risposta burian br! Quindi l'effetto concreto sarebbe un minor gradiente termico lungo la verticale, magari con una più accentuata variazione di umidità? Oppure ci possono essere casi in cui faccia addirittura più freddo a una quota inferiore, in assenza di altri fenomeni locali?
    E' possibile che faccia anche più freddo a una quota inferiore, nel qual caso si parla di strato d'inversione.
    Capitano spesso durante notti serene e con forte irraggiamento, quando le quote comprese tra 10 m dal suolo e i 300 m (talvolta anche i 1000 m!) sono più calde che il suolo (anche perchè lo strato caldo prossimo al suolo viene "sollevato" di quota letteralmente).
    Ci sono anche casi in cui ci sono inversioni in quota: la temperatura improvvisamente aumenta in uno strato (anzichè diminuire) e poi torna a riscendere dopo centinaia di metri. E può accadere a 1000 m, come a 2000 o 3000 o 4000 o 5000.

    Ciò che varia più spesso, comunque, è il gradiente con cui diminuisce la temperatura salendo di quota, che nel caso da te descritto si manifesta appunto con un minor gradiente termico lungo la verticale

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