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  1. #11
    Vento fresco L'avatar di Diego 14
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    Predefinito Re: Cos’è successo al nord

    Citazione Originariamente Scritto da MarcoT Visualizza Messaggio
    Ciao a tutti, una domanda che mi pongo da tanto tempo: cos’è successo al nord dopo il marzo 2013? Perché gli inverni decenti sono spariti? Perché uno spartiacque così ben definito e non una scomparsa graduale della stagione invernale? Coincidenze sfortunate o no?
    Provo a dare una spiegazione
    Dal 2013/2014 è emersa una forte anomalia positiva sul lato pacifico chiamata "Pacific warm blob".
    Il pacifico è una zona fondamentale dato che da li partono i vari treni d'onda.
    Questa anomalia è stata talmente potente da influenzare per mesi la circolazione su gran parte dell'emisfero nord causando una reiterazione dei pattern (quindi una circolazione identica per mesi..)
    Le ssta, su range piccoli, subiscono forti variazioni proprio dalla forzante atmosferica, quindi come conseguenza del blob pacifico è nato anche un blob atlantico, però di tipo freddo

    Questo studio conferma quanto detto
    https://www.annualreviews.org/doi/fu...-121916-063102

    Il blob pacifico è poi evoluto in PDO ++ grazie anche anche al forcing di El nino, causando un ulteriore rafforzamento della NAO (gia influenzata dal feedback del blob freddo atlantico).
    Quindi in questi 7 anni abbiamo avuto la nascita di due blob deleteri, un El Nino strong, PDO++, IOD++, AMO ancora positiva (ma con gradiente amplificato dal blob)...direi che peggio di cosi
    Vediamo se sta nina riesce a smuovere la situazione

  2. #12
    Vento forte L'avatar di DuffMc92
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    Predefinito Re: Cos’è successo al nord

    Citazione Originariamente Scritto da FilTur Visualizza Messaggio
    Non sono d'accordo. Gli inverni gelidi (media a Padova <2°C sui 3 mesi) sono già praticamente spariti dal 1965 in poi - tranne ovviamente singoli mesi/eventi - e dal 1988 in avanti c'è stato un ulteriore "peggioramento", solo temporaneamente recuperato in alcune stagioni successive. Ci si dimentica troppo facilmente, mi sembra, sia "in peggio" degli inverni fine anni '80, molti degli anni '90 e 2001, 2007 e 2008; sia "in meglio" del gennaio 2017 (al top del freddo degli ultimi 30 anni, come media mensile, per diverse zone) e dell'inverno 2018 che sia come inizio che come fine non fu affatto male (anzi).


    P.S. Per la precisione: non sto dicendo che la media invernale 2014-2020 (su 7 anni, non 3 o 5) non sia più alta che mai prima; dico però che (tolto l'inverno 2014, almeno per quanto "mi riguarda") abbiamo già avuto sia stagioni sia "sequenze" (benché più brevi) di stagioni simili in passato negli ultimi 33 anni. E aggiungo che, il mito degli inverni fino al 1987, va già ridimensionato rispetto ai dati storici.
    Mi tocca concordare, anche se il mio sconforto mi dà l'impressione di no (compreso l'amaro che ho per il 2017/18, che non riuscì a strapparmi la sufficienza piena).

    Sulla parte storica invece sono d'accordo senza alcun dubbio, perché noto da sempre quello stacco ''culturale'' tra gli inverni fino al 1987 e dal 1987, come se la fine degli ''eventoni'' e in generale delle copiose nevicate al nordovest, sulle prealpi e in certi fondovalle avesse decretato la fine degli inverni seri a nome del resto del Paese.

    Perciò stagioni come le prime 3 e le ultime 2 dei Novanta, siccome prevalentemente noiose, passano inosservate nonostante la tenacia e la resilienza assurde non solo rispetto a ora ma anche rispetto a tanti precedenti, perché va detto che dal 1981 al 1987 c'era quasi sempre un mese su tre che andava a signorine, ma la neve faceva dimenticare tutto (e prima del 1979 era già tanto se un mese su tre NON ci andasse).

    Poi chiaro che ognuno è influenzato dalle caratteristiche microclimatiche della propria zona di residenza e/o domicilio, perciò se da una parte a casa mia classifico gennaio 2017 come BRUTALE, d'altro canto capisco perfettamente lo scoramento di chi abita in valle dell'Adige o in qualsiasi località di pianura tra Milano e Torino e si è visto dimezzare la media nivometrica.
    Solo, non tollero la sovrapposizione tra l'esito nivo- e quello termometrico di una stagione, in cui comunque la noia è farcita di caratteristiche peculiari dell'inverno che al di fuori di esso non si trovano e possono risultare assai gradevoli (non so come la si pensi in giro, ma per quanto mi riguarda preferisco un ipotetico tour della Valbelluna con la galaverna di gennaio 1989 piuttosto che con i 50 cm di neve pesantissima e brodosa del 2012/13).

  3. #13
    Uragano L'avatar di Friedrich 91
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    Predefinito Re: Cos’è successo al nord

    Citazione Originariamente Scritto da DuffMc92 Visualizza Messaggio
    Mi tocca concordare, anche se il mio sconforto mi dà l'impressione di no (compreso l'amaro che ho per il 2017/18, che non riuscì a strapparmi la sufficienza piena).

    Sulla parte storica invece sono d'accordo senza alcun dubbio, perché noto da sempre quello stacco ''culturale'' tra gli inverni fino al 1987 e dal 1987, come se la fine degli ''eventoni'' e in generale delle copiose nevicate al nordovest, sulle prealpi e in certi fondovalle avesse decretato la fine degli inverni seri a nome del resto del Paese.

    Perciò stagioni come le prime 3 e le ultime 2 dei Novanta, siccome prevalentemente noiose, passano inosservate nonostante la tenacia e la resilienza assurde non solo rispetto a ora ma anche rispetto a tanti precedenti, perché va detto che dal 1981 al 1987 c'era quasi sempre un mese su tre che andava a signorine, ma la neve faceva dimenticare tutto (e prima del 1979 era già tanto se un mese su tre NON ci andasse).

    Poi chiaro che ognuno è influenzato dalle caratteristiche microclimatiche della propria zona di residenza e/o domicilio, perciò se da una parte a casa mia classifico gennaio 2017 come BRUTALE, d'altro canto capisco perfettamente lo scoramento di chi abita in valle dell'Adige o in qualsiasi località di pianura tra Milano e Torino e si è visto dimezzare la media nivometrica.
    Solo, non tollero la sovrapposizione tra l'esito nivo- e quello termometrico di una stagione, in cui comunque la noia è farcita di caratteristiche peculiari dell'inverno che al di fuori di esso non si trovano e possono risultare assai gradevoli (non so come la si pensi in giro, ma per quanto mi riguarda preferisco un ipotetico tour della Valbelluna con la galaverna di gennaio 1989 piuttosto che con i 50 cm di neve pesantissima e brodosa del 2012/13).
    Sinceramente non concordo con questa visione.

    Secondo me gli inverni del periodo diciamo dal 1961 fino al 1987 (ad eccezione del quinquennio 1972-77), erano di un'altra marcia rispetto a quelli successivi. E non parlo di nevicate ma anche di medie termiche.

    Ora purtroppo non ho molto tempo perchè devo scappare ma qua tra gli inverni del decennio 1977-87 e quelli del successivo decennio 1987-97 c'è un vero e proprio solco non soltanto in termini nivometrici, ma anche in termini di temperature.

    La differenza è sensibile soprattutto per quanto riguarda Gennaio e Febbraio, molto meno per Dicembre.

    Per farla breve, poi posto i dati di Ferrara che magari chiarificano questa cosa in modo migliore, secondo me esistono due parti del nord. Da una parte c'è il NE senso stretto, ovvero le zone poste a nord-est dell'Adige, le quali vanno sotto media senza alcun problema in caso di irruzioni fredde dalla porta della Bora e anzi, rendono divinamente.

    Dall'altra c'è la zona che include la Valpadana in senso stretto, cioè il NW, l'Emilia-Romagna e le basse pianure tra ferrarese e polesine.
    In questa seconda parte, nella quale vivo e quindi la conosco molto bene, piaccia o non piaccia l'aspetto nivometrico e quello termico sono quasi inscindibili, perchè per avere davvero freddo in queste zone occorre nella maggior parte dei casi due cose su tutte: 1) neve al suolo 2) inversioni termiche.

    Se mancano queste due cose (e negli ultimi anni la loro assenza è cronica, soprattutto per quanto riguarda la neve), si fa molta fatica ad avere freddo degno di nota. Puoi anche avere una bellissima -12 da NE come il 7 Gennaio 2017, ma qua quel giorno (e pure quelli successivi !) ha fatto molto meno freddo ad esempio del 5 Gennaio 2009, quando avevamo una poco significativa -2 accompagnata però da 5 cm di neve al suolo e da inversioni termiche.

    Fino a poco fa abitavo a Pavia. Ebbene, a Pavia il Gennaio 2009 stra-batte il 2017 e tutti gli altri quanto a freddo, eppure mica si sono viste -12 varie da angoli remoti del mondo: no, semplicemente 50 cm di neve caduti e poi un bell'hp sopra con inversioni a tutto andare.

    E allo stesso modo non è un caso se Gennaio 2017 da queste parti è risultato meno freddo ad esempio del 2010. La ragione è quella: no neve al suolo = 9 volte su 10 no party. Solo quando l'aria è prettamente siberiana qua riesce a fare molto freddo anche senza la neve al suolo e le inversioni termiche. Altrimenti non c'è verso.

    Ecco perchè ti sembra che molti utenti, compreso il sottoscritto, enfatizzino troppo l'aspetto nivometrico. Perchè da noi semplicemente quello termico è imprescindibilmente legato. Il freddo spesso ce lo si auto-produce se si ha la neve al suolo.
    «L'Italia va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l'Italia sono i furbi, che non fanno nulla, spendono e se la godono» (Giuseppe Prezzolini, 1921)

  4. #14
    Uragano L'avatar di Friedrich 91
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    Predefinito Re: Cos’è successo al nord

    Ecco un bell'esempietto.

    Che isoterme abbiamo? Una banale -7 da Nord, cosa vuoi che sia.




    Però il giorno prima caddero 7 cm di neve, rimasti tutti al suolo e alle 15 il cielo si schiarì completamente, ponendo le basi per una nottata serena e senza vento.

    Morale della favola? Estremi -6,4/+1,9 con sole pieno quel giorno, insomma estremi più bassi di qualunque giorno del blasonatissimo Gennaio 2017, che qua ha visto una minima assoluta di -6,0...e oltretutto a inizio Febbraio, non inizio Gennaio come allora.

    Eeeeehhh, che schifo la neve al suolo
    «L'Italia va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l'Italia sono i furbi, che non fanno nulla, spendono e se la godono» (Giuseppe Prezzolini, 1921)

  5. #15
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    Predefinito Re: Cos’è successo al nord

    Citazione Originariamente Scritto da Friedrich 91 Visualizza Messaggio
    Sinceramente non concordo con questa visione.

    Secondo me gli inverni del periodo diciamo dal 1961 fino al 1987 (ad eccezione del quinquennio 1972-77), erano di un'altra marcia rispetto a quelli successivi. E non parlo di nevicate ma anche di medie termiche.

    Ora purtroppo non ho molto tempo perchè devo scappare ma qua tra gli inverni del decennio 1977-87 e quelli del successivo decennio 1987-97 c'è un vero e proprio solco non soltanto in termini nivometrici, ma anche in termini di temperature.

    La differenza è sensibile soprattutto per quanto riguarda Gennaio e Febbraio, molto meno per Dicembre.

    Per farla breve, poi posto i dati di Ferrara che magari chiarificano questa cosa in modo migliore, secondo me esistono due parti del nord. Da una parte c'è il NE senso stretto, ovvero le zone poste a nord-est dell'Adige, le quali vanno sotto media senza alcun problema in caso di irruzioni fredde dalla porta della Bora e anzi, rendono divinamente.

    Dall'altra c'è la zona che include la Valpadana in senso stretto, cioè il NW, l'Emilia-Romagna e le basse pianure tra ferrarese e polesine.
    In questa seconda parte, nella quale vivo e quindi la conosco molto bene, piaccia o non piaccia l'aspetto nivometrico e quello termico sono quasi inscindibili, perchè per avere davvero freddo in queste zone occorre nella maggior parte dei casi due cose su tutte: 1) neve al suolo 2) inversioni termiche.

    Se mancano queste due cose (e negli ultimi anni la loro assenza è cronica, soprattutto per quanto riguarda la neve), si fa molta fatica ad avere freddo degno di nota. Puoi anche avere una bellissima -12 da NE come il 7 Gennaio 2017, ma qua quel giorno (e pure quelli successivi !) ha fatto molto meno freddo ad esempio del 5 Gennaio 2009, quando avevamo una poco significativa -2 accompagnata però da 5 cm di neve al suolo e da inversioni termiche.

    Fino a poco fa abitavo a Pavia. Ebbene, a Pavia il Gennaio 2009 stra-batte il 2017 e tutti gli altri quanto a freddo, eppure mica si sono viste -12 varie da angoli remoti del mondo: no, semplicemente 50 cm di neve caduti e poi un bell'hp sopra con inversioni a tutto andare.

    E allo stesso modo non è un caso se Gennaio 2017 da queste parti è risultato meno freddo ad esempio del 2010. La ragione è quella: no neve al suolo = 9 volte su 10 no party. Solo quando l'aria è prettamente siberiana qua riesce a fare molto freddo anche senza la neve al suolo e le inversioni termiche. Altrimenti non c'è verso.

    Ecco perchè ti sembra che molti utenti, compreso il sottoscritto, enfatizzino troppo l'aspetto nivometrico. Perchè da noi semplicemente quello termico è imprescindibilmente legato. Il freddo spesso ce lo si auto-produce se si ha la neve al suolo.
    Pensa te, avevo sempre visto Ferrara come nordest a tutti gli effetti, considerando il comportamento delle stazioni del Polesine.
    Dunque ok, poniamo il nordest ''purosangue'' tranquillamente dall'Adige verso NE

  6. #16
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    Predefinito Re: Cos’è successo al nord

    Citazione Originariamente Scritto da Friedrich 91 Visualizza Messaggio
    Eeeeehhh, che schifo la neve al suolo
    Non mi fraintendere eh, io la adoro la neve al suolo! Ma solo quella che mi si deposita e ci resta: abito in una zona che fa da misurino di ''serietà'' della neve, ossia la vedo quasi solo con gocce proficue (capodanno 2009), blizzard (dicembre 2001, gennaio 2002) oppure importanti contributi continentali (febbraio 2005, dicembre 2009), altrimenti nada.
    Perciò posso dire che l'unica neve che cade qui è quella produttrice di albedo, quindi se si deposita è automatico che è di qualità e mi aiuta a rendere gelidi i mesi, vien da sè che non posso fare altro che amarla.

    Le nevi che invece non vedo sono quelle che NON fanno albedo (7-31 gennaio 2009, inizio febbraio 2010, inverno 2012/13) ma che creano il classico cuscino inerziale, con le tipiche giornate -3/2 (nel 2012/13 mi sa più che altro 0/4) da isoterme niente di che ma che alla fine creano freddo lo stesso e garantiscono mesi sotto la media. Sarebbero le tipiche nevi padane da cui, appunto, tendevo a discostare Ferrara (me le immaginavo più da posti ben più a ovest, almeno Cremona tanto per dire).

  7. #17
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    Predefinito Re: Cos’è successo al nord

    Non sono d'accordo però sugli anni 1971-78 e a dire il vero, aggiungo ora, gli inverni anni '50 furono estremamente episodici, alternando mesi da PEG (febbraio 1956) a mesi da anni 2014-20 (dicembre 1955, gennaio 1956, febbraio 1957).
    Il grosso della potenza fu nei '40 e nei '60, prima dei '40 non so invece.

  8. #18
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    Predefinito Re: Cos’è successo al nord

    Citazione Originariamente Scritto da DuffMc92 Visualizza Messaggio
    .........................................
    d'altro canto capisco perfettamente lo scoramento di chi abita in valle dell'Adige o in qualsiasi località di pianura tra Milano e Torino e si è visto dimezzare la media nivometrica.
    Solo, non tollero la sovrapposizione tra l'esito nivo- e quello termometrico di una stagione, in cui comunque la noia è farcita di caratteristiche peculiari dell'inverno che al di fuori di esso non si trovano e possono risultare assai gradevoli (non so come la si pensi in giro, ma per quanto mi riguarda preferisco un ipotetico tour della Valbelluna con la galaverna di gennaio 1989 piuttosto che con i 50 cm di neve pesantissima e brodosa del 2012/13).
    Dillo a me...

    Orticellisticamente parlando, perché mi rendo conto che probabilmente per gran parte delle pianure (credo soprattutto del NE) fu un altro discorso, devo rivalutare alcuni anni del quinquennio 1972-1977: almeno sotto l'aspetto nevoso se è vero che alcuni di quegli inverni fecero obiettivamente schifo, tipo il 1973-74 e il 1974-75 (che in ogni caso qui non furono peggiori di parecchi degli ultimi post 2013) è anche vero che alcuni singoli anni di quel periodo regalarono delle splendide nevicate: nel '72 o '73 (purtroppo son fuori casa e vado a memoria) ci fu una delle nevicate di febbraio più abbondanti di sempre quassù (NB: in queste lande febbraio è nettamente il mese più avaro di neve dell'intero trimestre invernale), mentre nel 1977 a gennaio ci fu una delle più belle nevicate che io ricordi con una 40ina di cm caduti in relativamente poche ore a cavallo fra il pomeriggio del 14 e il mattino del 15, mentre da novembre iniziò l'inverno in assoluto più nevoso dal 1970 ad oggi, l'unico finora in grado di superare i 2 metri di accumulo annuale in città.

    E dal punto di vista termico al di là dei dati che ora non ho sottomano ricordo solo, come ho già fatto altre volte, che fino ai primi anni '90 qui a Trento si pattinava su ghiaccio naturale in diversi campi da calcio cittadini, opportunamente annaffiati durante la notte, più o meno da metà dicembre a metà febbraio; questo soprattutto negli anni '70 e '80, poi dopo il famigerato 1987 la finestra temporale cominciò a ridursi a poco più di un mese, in prevalenza gennaio, per poi ridursi ulteriormente dopo metà anni '90 fino a rendere di fatto inutile il lavoro dei volontari.

    In questo ultimo decennio l'unico mese in cui forse si sarebbe potuto tentare qualcosa di simile direi possa essere il gennaio 2017 (peccato però che il seguente febbraio risultò poi uno dei più caldi) perché quassù neppure il febbraio 2012 sarebbe andato bene a causa dei continui assalti favonici, ma in ogni caso la continuità del freddo necessaria per mantenere costantemente il ghiaccio al suolo per almeno un paio di mesi è ormai un lontano ricordo, tornando ai tempi del famoso <freddo autoprodotto> di konradiana memoria, per chi lo ricorda.

    Sempre a memoria direi che l'unico inverno in questo nuovo secolo a mantenere una certa costanza del freddo nell'intero trimestre è stato il 2005-2006 (non a caso l'ultimo in cui qua in Trentino ghiacciarono quasi tutti i laghi, Garda escluso), seguito dal 2001-2002 in cui però mancò febbraio; 2 inverni su 20, decisamente troppo pochi direi!

    Allego qualche foto esplicativa, la prima del gennaio 1986 riguarda il campo da calcio/pattinaggio sotto casa (ai tempi), le altre sono del febbraio 2006 sul lago di Caldonazzo posto attorno ai 450 m sul livello del mare.

    01-1986 DSCN1880.JPG02-2006 (Nikon) 003.jpg02-2006 (Nikon) 015.jpgFEB-2006 (Nikon) 007.jpg

    Vedendo queste foto e confrontandole con gli ultimi non inverni mi prende lo sconforto...
    Saluti a tutti, Flavio

  9. #19
    Vento forte L'avatar di DuffMc92
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    Predefinito Re: Cos’è successo al nord

    La Val d'Adige vinceva facile nei '70, poco da fare

    Quel che comunque volevo sottolineare sin da inizio questione ma probabilmente sono stato troppo criptico è che: ok, dall'87, come tutti sappiamo, le ''associazioni'' neve+gelo si sono rarefatte; ma il problema è che quando il gelo arriva da solo non viene mai ricordato o addirittura il mese che lo contiene viene archiviato come mite.
    Persino un gennaio 2000 (sottomedia un bel po' da Udine ad Alessandria) non ce lo si ricorda o rientra con estrema sciallezza nella pila degli inverni scialbi novantiani; ma anche dicembre 1988 e il suo gemello 1989, così come i corrispettivi mesi di 10 anni dopo, furono freddi e noiosi, quindi perfettamente risibili di fronte a fetecchie totali o parziali come dicembre 2000 e 2008, che però fecero battere il cuore proprio durante le feste e permisero di non far ''ammosciare'' le medie nivometriche.

    Insomma, esistono delle unanimi ciofeche che vengono preferite a unanimi mesi anche buoni snobbati perché avari di precipitazioni (anche piovose, come se fosse chissà che roba in inverno), per questo ritengo esagerata la concezione che si ha (e che viene indotta) degli inverni post-1987. Una marcia in meno ok, scialbi se ne può parlare.

  10. #20
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    Predefinito Re: Cos’è successo al nord

    Citazione Originariamente Scritto da Friedrich 91 Visualizza Messaggio
    Ecco un bell'esempietto.

    Che isoterme abbiamo? Una banale -7 da Nord, cosa vuoi che sia.

    Immagine



    Però il giorno prima caddero 7 cm di neve, rimasti tutti al suolo e alle 15 il cielo si schiarì completamente, ponendo le basi per una nottata serena e senza vento.

    Morale della favola? Estremi -6,4/+1,9 con sole pieno quel giorno, insomma estremi più bassi di qualunque giorno del blasonatissimo Gennaio 2017, che qua ha visto una minima assoluta di -6,0...e oltretutto a inizio Febbraio, non inizio Gennaio come allora.

    Eeeeehhh, che schifo la neve al suolo
    Io queste cose qua non le vedo più da un decennio. Nell'archivio degli inverni dal 2003 ho tutta una serie di mesi invernali che facevano picchi di -8°C in scioltezza con o senza neve al suolo e in quota non entrava nulla di che, ma almeno tutto rendeva al meglio, l'inversione termica avveniva al momento giusto, magari anche ti nevicava e c'era una base al suolo, ma non avevi nuvolaglia notturna o sfonazzamenti vari a rompere le scatole nell'andamento proprio termico della giornata. Il freddo anche era capace di stazionare a lungo, e poi naturalmente tutto è inerziale.

    Ora vedo che dal 2013 in inverno è uno scempio dietro l'altro... a parte la riduzione generale delle dinamiche favorevoli a noi (si dice che paghiamo la NAO+ invernale perenne ad esempio), quelle poche volte che arrivano cose decenti come gennaio 2017, febbraio 2018 o l'assurdità locale di gennaio 2019 trovano sempre il modo di fare il meno possibile in ottica freddofila e farsi puren odiare: arriva nuvolaglia notturna non si sa bene come, metà dinamica la butti in föhn e ora che ha finito è già pronta una rimonta anticiclonica mite che non permette nessuna costruzione fredda duratura.

    Il risultato è che per registrare delle minime (la mia soglia simbolica dei -8°C) che dal 2003 al 2012 facevano ogni inverno (tutti a parte il 06/07) e anche per più giorni in seguito ci è riuscita solo UNA giornata, ovvero il 28/02/2018 ed è stato necessario scomodare un burian... naturalmente il più corto possibile... sia mai che di norma faccia già troppo freddo di suo.
    È diventata una schizofrenia.
    Da riflettere.
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