Avviene questo per motivi orografici: l'Appennino Ligure-Piemontese rimane comunque esposto alle correnti da SE (prevalenti in primavera) e, anche se non sono le migliori correnti per i maggiori apporti precipitativi, sono comunque proficue. Questo fa sì che la primavera non diventi un picco precipitativo, ma mantiene comunque la sua piovosità.
Se ti sposti ad W invece si inizia a vedere sempre di più il picco primaverile.
Sassello.JPG
Cairo.JPG
Lou soulei nais per tuchi
I dati relativi all'Appennino Ligure non sono confrontabili, ad esempio Caldirola, si trova nella sezione Nord-ovest della catena dell'Antola ed è situata in una zona soggetta a marcati fenomeni convettivi nei mesi estivi, anche se resta un po' ai margini di quelli più intensi, che riguardano con maggiore frequenza la parte piacentina e genovese. Sassello (Val d'Erro) e in generale tutto il bacino della Bormida (Mallare, Cairo, Capanne di Marcarolo) risente di una vera e propria delezione dei fenomeni convettivi estivi, dovuta al fatto che in corrispondenza delle maggiori depressioni della displuviale appenninica le brezze costiere riescono a penetrare facilmente interessando perfino la pianura alessandrina (spesso fino a Strevi, talvolta fino al capoluogo).
Ultima modifica di galinsog@; 03/07/2021 alle 11:17
Ho pensato ad una modifica della pluviometria tra le vecchie medie e le nuove perché in questa pubblicazione, a pagina 37, compaiono le medie di diverse stazioni appartenenti ai bacini di Orba, Bormida e Scrivia, che dovrebbero essere più datate (forse 1961-1990?), si osserva un decremento progressivo da marzo a maggio delle precipitazioni. Inoltre anche qua in Sardegna ho osservato che, a partire dalla 1981-2010, marzo diventa meno piovoso di aprile, mentre nelle 1961-1990 e 1971-2000 era più piovoso marzo.
https://www.arpa.piemonte.it/rischin...ivo/DRPT_1.pdf
Anche nell'Appennino tosco-emiliano l'andamento sembra simile, con una relativamente maggiore piovosità invernale rispetto a quella primaverile, a differenza dell'Appennino ligure-piemontese. Nell'Appenino ligure-piemontese inoltre si vede che febbraio è più piovoso di gennaio, mentre all'Abetone è il contrario. In generale a febbraio si osserva una diminuzione delle precipitazioni rispetto a gennaio; invece, nel report che ho pubblicato, si evidenzia come in Piemonte il mese meno piovoso sia più spesso gennaio, con febbraio che vede una ripresa delle precipitazioni, tanto da superare in alcuni casi dicembre, mentre nelle Alpi centro-orientali solitamente febbraio è il mese meno piovoso
Stazione meteorologica di Abetone Boscolungo - Wikipedia
Siccome ho notato parecchie inesattezze (soprattutto dal solito utente) posto qui con enorme piacere dei dati e delle tabelle che comprovano quanto affermavo nell'altro thread (e che veniva erroneamente negato).
Il tutto è tratto dall' "Atatlante climatico del Veneto" creato dall'ARPAV
Per quanto concerne la mediterraneità, i climi mediterranei si caratterizzano per la
presenza di inverni miti e piovosi e di estati caldo-aride. Pertanto la mediterraneità è
valutata dai climatologi analizzando le temperature e le precipitazioni.
In particolare Koeppen (Mariani, 2002) classifica come mediterranee le aree in cui
meno del 30% delle precipitazioni totali annue cade nel semestre estivo. Nel caso del
Veneto tale percentuale risulta invece compresa fra il 48 ed il 61% con valori più
elevati nell’areale alpino interno (figura 11) e pertanto il criterio di Koeppen non viene
rispettato. La classificazione di Rivas Martinez dal canto suo indica come mediterranee
le aree in cui la precipitazione risulti inferiore al doppio della temperatura media
mensile (P<2T) per almeno due mesi l’anno. Anche quest’ultimo criterio appare non
rispettato in alcun areale del Veneto. In complesso si può dunque affermare il Veneto
è certo soggetto ad un certo influsso climatico del Mediterraneo che si traduce in
caratteri di mitezza più spiccati nelle aree costiere. Tuttavia non è in ogni caso
possibile affermare di trovarsi di fronte ad un vero e proprio clima mediterraneo.
Come ben si vede con dati comprovati, l'estate é probabilmente la stagione meno influenzata dal Mediterraneo (inteso come mare e clima) rispetto per esempio alla piovosità altissima e all'umidità che proviene da da sud durante l'autunno (che è poi per l' appunto garanzia di notevolissimi apporti pluviometrici specialmente in atunno per l'appunto).
La piovosità estiva in tutto il Veneto è alta, tanto da non ricadere minimamente in regime pluviometrico mediterraneo (quest'ultimo prevederebbe come ben dice l'ARPAV siccità estive)
"In Africa non cresce il cibo. Non crescono i primi. Loro non hanno i contorni. Una fetta di carne magari la trovi, ma hanno un problema con i contorni. Per non parlare della frutta."
Si chiama realtà dei fatti, e l'ho riportata apposta con tanto di mappe, documenti e report ufficiale ARPAV, cosí da restare nell'argomento e in modo corretto, rispondendo a palesi errori in frasi che te avevi scritto in tuoi post.
Niente di piú, niente di meno.
Se si vuole entrare nel merito delle questioni si fa così.
A me sembra di aver portato un buon contributo nella discussione in essere, conosco perfettamente il mio territorio, il suo clima e le sue dinamiche meteorologiche.
Parlo con cognizione di causa.
Dai tuoi post (non me ne volere, ma è questo quello che traspare) compare spesso astio in ció che non ti piace, non argomenti per quello che è ma per quello che vorresti che fosse o non fosse e questo cedimi é errato e senza senso.
Il tuo ultimo post lo dimostra palesemente
Piuttosto di questo commento, se entravi nel merito della questione e provavi a confutare il report dell'ARPAV era meglio.
Intanto comunque il report ha fatto chiarezza assoluta su quale sia il clima e il regime pluviometrico veneto, che di mediterraneo (in estate specialmente mi riferisco) non ha nulla. Zero assoluto
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