Buonasera,
perchè, secondo alcuni modelli, le precipitazioni nevose, in Antartide, potrebbero aumentare per via dell'aumento di umidità?
Parlo da persona inesperta, per questo non capisco il nesso.
Spero che possiate aiutarmi a capirne il perchè!
Grazie!
Il motivo è molto semplice, l'aria fredda può contenere meno acqua sotto forma di vapore acqueo rispetto all'aria calda. A parità di umidità relativa (es. 50% U.R.), si avrà una umidità assoluta minore in caso di aria fredda e maggiore in caso di aria più calda (l'umidità assoluta è la massa di vapore acqueo in una data massa di aria secca).
Perciò, visto che quando si hanno nubi e precipitazioni si deve avere aria satura di umidità nella colonna d'aria sovrastante, ad un aumento medio della temperatura corrisponde anche un aumento dell'acqua presente nella colonna d'aria, quindi i modelli climatici normalmente prevedono un aumento delle precipitazioni nelle zone polari.
Inoltre c'è anche da dire che con temperature più elevate, essendoci più energia disponibile, sono anche incentivati i fenomeni convettivi (per quanto le precipitazioni convettive siano più frequenti ad altre latitudini, anche i rovesci nevosi sulla banchisa polare ad esempio lo sono). Questi fenomeni, aumentando di frequenza, possono aumentare anche la quantità media di precipitazioni nevose, essendo fenomeni spesso più intensi rispetto a nevicate come quelle da fronte caldo.
Tu mi dici, "Ti guardi? Sbagli a paragonarti"
Grazie per la risposta esaustiva.
E questo comportamento, come si relazione nell'ottica del tipping point e,quindi, dei cambiamenti climatici?
L'Antartide comunque sta perdendo massa troppo velocemente, nonostante ci potrà essere un aumento delle nevicate in futuro?
Questo, per quanto mi riguarda, è già un aspetto che conosco meno. Tuttavia, certamente anche nel caso di un aumento di precipitazioni nevose non è detto che automaticamente il problema della perdita di massa glaciale sia risolto. Se le temperature aumentassero in maniera eccessiva anche le nevicate invernali, pur abbondanti, potrebbero non bastare a sopperire ghiaccio e neve sciolti durante l'estate sul continente antartico.
Per rendere l'idea, già oggi alle Isole Svalbard la nevosità è aumentata con un forte aumento termico invernale (causato dal fatto che i ghiacci artici non raggiungono più le isole ed il clima si è oceanizzato) ma comunque i ghiacciai continuano ad essere in fase di ritiro. Non è detto che accada la stessa cosa in altre aree del globo, ma questo è un esempio di cosa potrebbe accadere.
Tu mi dici, "Ti guardi? Sbagli a paragonarti"
Non a caso il meccanismo che innesca la glaciazione, secondo gli scienziati, non è il mero aumento della nevosità, ma la presenza di estati fredde che consentono al ghiaccio e alla neve di rimanere e formare depositi accumulandosi sempre di più.
Avere abbondanti precipitazioni invernali che poi si sciolgono al calore estivo non serve a nulla.
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