Non so se è solo una mia impressione ma mi sembra che in condizioni di alta pressione, con cielo sereno, le zone appenniniche riescono a fare minime migliori di quelle alpine, a parità di quota ovviamente. Innanzitutto vorrei sapere se è vera questa cosa e se sì da cosa dipende? Tipo di suolo, umidità o altro?
Fai un esempio? In Appennino centrale sono presenti numerosi ed estesi altopiani, che sulle Alpi in genere mancano
Mmmm. Non credo. Le medie delle minime dei fondovalli del Sudtirol, del Friuli o del Veneto credo siano imbattibili a parità di quota su tutto il territorio nazionale.
Stasera posto qualche dato per conferma.
Lou soulei nais per tuchi
Forse perché molto spesso quelle condizioni bariche che favoriscono le inversioni nelle conche intermontane dell'Appennino centrale non le favoriscono affatto sulle Alpi? Dal momento che, almeno in linea generale, con HP delle Azzorre o con alte pressioni dinamiche subtropicali le Alpi si trovano spesso nella zona di confine tra il settore alto-pressorio e le correnti occidentali che transitano sul Centro Europa? Con cieli quasi mai completamente sereni, moto spesso velati o addirittura, specie nelle stagioni di transizione, con banchi di notturni di stratocumuli? La serenità del cielo notturno è un fattore essenziale per avere inversioni termiche e nel Nord Italia, in vicinanza dei rilievi, le condizioni di alta pressione tra la parte centrale dell'autunno e la prima parte della primavera molto raramente garantiscono cielo sereno. Insomma non vorrei che si desse per scontato il fatto che con condizioni di alta pressione il cielo resti sereno ovunque in inverno, perché non è affatto così...
Ultima modifica di galinsog@; 10/10/2022 alle 21:19
Se posso dare un piccolo contributo, con i dati che raccolgo da circa 10/15 anni a seconda delle zone, il fondovalle Aquilano ha media annuale delle minime che si aggira tra i +2 ed i +3 ad una quota compresa tra i 550 metri (zona est) ed i 670 (zona ovest).
Per quanto riguarda invece i picchi estremi, non è inusuale superare i -20 con neve al suolo ed i -11/-12 senza.
Per quanto concerne le obiezioni inerenti le varie situazioni bariche che favoriscono ora una ora l'altra zona (alpi ed appennini) ritengo che nell'arco di una stagione o meglio ancora di un anno intero, le stesse si vadano a compensare. Penso alle irruzioni da est, in cui l'appennino centrale resta per giorni con ventilazione vivace e nuvolosità che rientra da est, mentre le alpi hanno una maggiore quiete e quindi maggiori opportunità per avere inversione termica.
Per quanto riguarda la morfologia del territorio, rientra nelle caratteristiche insite dei luoghi che si confrontano. Non troveremo mai 2 luoghi perfettamente identici sulle alpi e sugli appennini, e qualora esistessero, anche li entrerebbe in gioco la differenza di latitudine. Per cui, il confronto tra le due zone va fatto senza troppe variabili ma valutando l'ubicazione (fondovalle? altopiano? conca?) e la quota. Inserire ulteriori variabili renderebbe il tutto estremamente cervellotico, a mio umile parere.
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