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Io questa cosa non l'ho mai capita.
A che so io non esiste alcuna radiazione in grado di raffreddare un qualsiasi corpo.
Piuttosto credo che il problema stia nel fatto che anche i sensori si sottoraffreddano come i comuni metalli se il cielo è terso poiché perdono energia irraggiando verso lo spazio, che fa da corpo freddo. Questo però con i sensori metallici, con le plastiche non so neanche se succede.
Dentro lo schermo il sensore non può irraggiare verso lo spazio.
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Tutte le superfici irradiano verso lo spazio, il metallo così come l'erba, è il motivo per cui si forma la rugiada prima ancora che si formi la nebbia.
Ultima modifica di Roby; 14/11/2022 alle 22:00
Ma alcune meno e difatti non le trovi coperte di rugiada.
Poi l'irraggiamento avviene solo se il cielo è visibile, con copertura nuvolosa le cose cambiano.
Il fenomeno esisterebbe anche di giorno e sono in corso ricerche per realizzare materiali che emettano nella giusta frequenza per essere usati anche in pieno giorno.
Vero, ci sono molte varianti che dipendono dal materiale e ovviamente dalla presenza di copertura nuvolosa e dalla "apertura" della volta celeste. Sostanzialmente però la "radianza" dipende proporzionalmente dalla temperatura del corpo nero. A seconda della temperatura e quindi dell'energia, cambia la distribuzione spettrale dell'emissione. Se non erro legge di Stefan-Boltzmann e legge di Plack (se qualcuno è più ferrato di me in fisica mi corregga).
Per quanto riguarda i materiali plastici (maggiormente usati per proteggere i sensori), possono assorbire e riemettere radiazione esattamente come qualsiasi altro materiale, sembrano meno freddi al tatto rispetto ai metalli ma è solo una sensazione.
Come giustamente hai detto "i sensori si sottoraffreddano come i comuni metalli se il cielo è terso poiché perdono energia irraggiando verso lo spazio".
Sulle ricerche dei materiali che emettano nella giusta frequenza forse intendevi la trasmittanza spettrale?
La legge è di Plank.
Il corpo nero però è un oggetto ideale, nella realtà l'emissione (lo spettro di emissione), come l'assorbimento, dipende dalla superficie dell'oggetto, quindi anche una vernice ne cambia le proprietà. E anche dalla temperatura dell'oggetto, principio usato nelle telecamere che vedono nel termico e nei termometri ad infrarossi. Che però per fornire una temperatura corretta hanno bisogno di conoscere l'emissività della superficie.
Le ricerche riguardano vernici per raffreddare superfici anche in pieno giorno, che quindi emettano molto nella banda che riesce ad attraversare indisturbata l'atmosfera e contribuire al raffreddamento anche in pieno giorno oltre alla riflessione.
Sono note come cooling paint o self cooling paint.
Cooling paint drops the temperature of any surface | Science | AAAS
Self-Cooling Paint - Passive Radiative Cooling Technology | PARC
Radiative cooling paint could reduce the need for air conditioning - Cooling Post
Alcuni materiali plastici, usati negli schermi radiativi, potrebbero essere parzialmente trasparenti a quelle frequenze mentre i materiali metallici schermano tutte le frequenze.
Uno schermo ideale dovrebbe tenere il nostro sensore al buio totale, anche nell'infrarosso, ma in equilibrio termico con l'aria circostante. Quelli reali sono un compromesso a meno di non usare la circolazione forzata che anch'essa forse un po' altera la temperatura.
Di notte noi non vediamo ma c'è un po' di radiazione emessa da tutti i corpi circostanti, compreso il nostro sensore.
Come ha scritto capriccio altrove se si misurasse la velocità del suono sarebbe molto meglio, visto che si può ricavare la temperatura. Solo che sorge un problema accessorio perché oltre dalla temperatura la velocità dipende anche dall'umidità dell'aria, che ne cambia la densità, e un pochino anche dalla pressione.
grazie mille delle spiegazioni
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