Io non so se la nevosità sia diminuita qui da me negli ultimi decenni (probabile), però almeno ogni tanto riusciamo ancora ad avere episodi nevosi abbondanti.
Perché col global warming se da una parte c'è l'aumento di siccità e maggiore assenza di precipitazioni, dall'altra c'è un'estremizzazione dei fenomeni.
Quella volta che arrivano le precipitazioni, lo fanno in modo violento e con accumuli notevoli, la nevosità media è ridotta ma quando arriva una nevicata ci sono possibilità che l'accumulo nevoso sia abbondante e può anche arrivare un blizzard invece di una normale nevicata.
Poi nel caso di Caramanico in Provincia di Pescara, nella zona della Majella, in tal caso è la parte adriatica, il luogo può essere soggetto all'Adriatic effect snow simile al lake effect snow.
Nato a Roma, trasferito da Roma zona Garbatella a L'Aquila Roio Piano il 17/12/2011. Min assoluta L'Aquila Roio Piano-Piana di Roio 770 metri slm -24,2° il 15/02/2012 e Roma Ciampino -11° il 12/01/1985.
Quello è possibile, tuttavia non mi sembra ci siano luoghi, perlomeno in Europa Continentale, nei quali si sia osservato un aumento della nevosità diffuso. Localmente, come si diceva, il fenomeno ha interessato le Alpi Giulie, grazie soprattutto agli enormi quantitativi di mm (e cm) caduti nei grandi eventi quasi alluvionali nel 2008/2009, 2010, 2013/2014, 2016, 2018 e in parte 2019, ma si tratta di una goccia nel mare.
Sappiamo per certo che la nevosità è in calo quasi ovunque, soprattutto perchè banalmente fa sempre più caldo. E vedendo i dati delle precipitazioni - perlomeno nel comparto del Nord-Ovest - un aumento della nevosità anche ad altissime quote mi sembra estremamente improbabile. Non sta precipitando più del passato (anzi, semmai è il contrario) e fa sempre più caldo.
Dunque in sintesi mi sento di escludere che un eventuale fenomeno di aumento di nevosità a causa del GW stia avvenendo nel nostro comparto.
Ignoro la situazione dell'Europa Settentrionale ed Orientale, ma non credo sia molto diversa (posso sbagliarmi).
Lou soulei nais per tuchi
Infatti e' falso.
Praticamente tutti i ghiacciai norvegesi sono in ritirata, con un picco di ritirata nel nord della Norvegia, che ha visto gli inverni scaldarsi (e quindi accorciarsi) piu' del resto della penisola.
https://publikasjoner.nve.no/faktaark/2018/faktaark2018_02.pdf
https://www.mn.uio.no/geo/om/aktuelt...nde-breer.html
"You are not entitled to your opinion. You are entitled to your informed opinion. No one is entitled to be ignorant." (Harlan Ellison)
Ecco, finalmente ho trovato questo thread che cercavo, giusto per capire dove trasferirmi
Volevo farvi notare il "caso" di una città che ho visitato un paio di volte e che trovo letteralmente stupenda, cioè Urbino.
Per pura coincidenza una sera sono capitato sui dati dell'Osservatorio Serpieri, e nel leggerli sono rimasto abbastanza colpito !
La prima cosa che mi ha in un certo qual modo colpito è stato osservare come, prendendo in considerazione gli ultimi 7 anni circa (2016-2022) e ipotizzando che a Dicembre 2022 siano caduti 0 cm, si nota come la nevosità non sia calata granchè rispetto al periodo 1986-2015, periodo che - lo ricordo - ha all'interno un anno d'oro come il 2012.
La media 1986-2015 infatti è pari a 88 cm circa; la media 2016-2022 (estremi inclusi) è pari a 73 cm. Un calo certo, ma abbastanza ben contenuto rispetto ad altre zone (se penso per esempio al letterale tracollo che c'è stato a Ferrara, dove una media 1986-2015 sarebbe ipotizzo sui 15-16 cm e dal 2016 in poi non arriviamo a 3 cm medi....).
https://www.ossmeteo.uniurb.it/stat-prt.htm
Procedendo oltre però ho potuto notare il grafico che vi posto sotto da cui si evince come la nevosità di Urbino, prendendo in considerazione gli anni dal 2000 in poi non sia affatto calata rispetto al periodo precedente, cioè quello dal 1944 (quando partono i dati dell'osservatorio) fino al 1999. Anzi: se prendiamo la top 10 degli anni più nevosi di Urbino dal 1944 ad oggi, abbiamo almeno 4 posizioni dal 2000 in poi: 2012 (ovviamente primo con distacco), 2005, 2010 e 2018.
A mio avviso questo potrebbe essere il riflesso di un fatto che è comunque in un certo qual modo collegato al GW: le nevicate diminuiscono (anche brutalmente) in frequenza ma quando si presenta l'occasione giusta, i mari più caldi rispetto a prima pompano notevolmente le precipitazioni e portano di conseguenza episodi ben più intensi. Ed in effetti, se si va a vedere nel dettaglio, gli inverni dal 2000 in poi almeno da queste parti hanno avuto dei mesi con picchi inauditi, cosa del resto favorita dalla posizione orografica di Urbino (Febbraio 2018 123 cm, Gennaio 2017 103 cm di cui ben 96 nel solo episodio di metà gennaio).
Chi è della zona ha qualche cosa da aggiungere?
«L'Italia va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l'Italia sono i furbi, che non fanno nulla, spendono e se la godono» (Giuseppe Prezzolini, 1921)
Qui si è passati da una nevosità media annuale che sfiorava i 60 cm (56 cm nel periodo 1991/2013, che conta inverni molto favorevoli, come il 2008/2009 o il 1995/96 ma anche stagioni scarsissime, come 2006/2007 o il 1991/1992) a una nevosità che post-2013 non supera i 18 cm annuali, più in quota non credo vada affatto meglio, la zona del Faiallo che attorno ai 1000 m di quota nei due decenni precedenti aveva una nevosità annuale attorno ai 2,5 m, credo che nell'ultimo decennio abbia faticato a superare i 120/130 cm annui... il mare può far poco se c'è anche un problema di correnti e di precipitazioni invernali (crollate in gennaio e febbraio), senza considerare che in zone come la dorsale sommitale del Beigua, la neve è sempre più spesso sostituita dal gelicidio...
Ultima modifica di galinsog@; 07/01/2023 alle 13:36
Per L'Italia ho riscontrato una drastica diminuzione, a parte rare annate occasionali
Invece per quanto riguarda altrove, l'aumento della nevosità l'ho notata oltreoceano intorno ai grandi laghi degli USA, prendo come riferimento Buffalo, Syracuse, Erie (località già di per se ultra nevose) .. è vero che il riscaldamento medio globale si avverte un pò ovunque (nord emisfero in particolare) , un riscaldamento tale da determinare un'estremizzazione degli eventi o fenomeni nevosi alle prime incursioni artiche gelide che passano lungo gli "specchi d'acqua" , è accaduto sia negli ultimi anni che recentemente proprio nella nota località di Buffalo
Non sono della zona ma penso che anche qui la situazione sia simile. Lunghi periodi di nulla e temperature miti e poi ti arriva la botta di neve che ti sommerge. Un po' fa parte del clima della mia zona questa cosa però negli ultimi anni si è estremizzata.
Mi sono accorto però che non si fanno più vedere le articate, che portavano molta instabilità, freddo non eccessivo, pioggia sulla costa e neve dalla collina in su.
La nevositá di Urbino che non ha subito grossi tracolli si spiega(come già scritto) con episodi di grossi accumuli in annate fortunate ma intervallate da inverni disastrosi come questo,anche qui da me è così con grossi accumuli favoriti dallo stau.
Manca una certa regolarità delle nevicate come accadeva prima.
Ma il problema maggiore è che non nevica più seriamente neanche in montagna....
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