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Socio fondatore e consigliere Caput Frigoris.Avezzano, 15 aprile 1995 nevicata max ultimi 14 anni...115cm
Apparte il dato che dal 1915 Az rimase con 600 anime essendone morte per il terremoto oltre 12.000mila, 30.000 con i paesi limitrofi(e immaginerai che negli anni successivi nn era prioritario un certo monitoraggio, nn lo era prima del terremoto figuriamoci dopo)...Isole di calore, in generale, ovviamente nn ce n'erano, ma come dicevo, l'unico monitoraggio veniva fatto in granparte dai "rappresentanti" di chiesa con strumenti(quando c'erano) fuori la loro abitazione adiacente la loro chiesa parrocchiale...E' cosa molto ricorrente a quel tempo, almeno fino alla seconda guerra mondiale in certi territori funzionava così!
Socio fondatore e consigliere Caput Frigoris.Avezzano, 15 aprile 1995 nevicata max ultimi 14 anni...115cm
E' interessante però. Quindi alla chiesa. Nei vecchi annali si trova spesso che le stazioni fossero ubicate presso scuole, e effettivamente anche seminari. Anche quel libro di Zardi e non so chi sull'analisi delle serie storiche di Trento riferisce che spesso gli strumenti erano presso scuole. Hai qualche riferimento bibiliografico per la collocazione degli strumenti a casa dei parroci? Mi interesserebbe approfondire questo punto.
Direi però che salvo contesti di eccezionale arretratezza, ho più di un dubbio sull'ufficializzazione da parte di Idrografici e istituti in qualche modo professionalmente legati alla meteorologia di misure di temperature completamente non schermate. O qualche straccio di finestra meteo, o qualche straccio di copertura sui lati e sopra, ma qualche forma di schermatura c'era.
Spesso schermature carenti, però. L'Aemet spagnola, per esempio, sembra disposta a usare i dati registrati nelle sue serie storiche a partire dalla data di intruduzione delle capannine Stevenson e sta valutando come correggere i valori rilevati in precedenza quando si usava quella specie di schermo Monsouris.
Questo ne è un esempio emblematico....
Si esprime inoltre viva riconoscenza a Mons. Don Lino Zucchi per aver messo a disposizione l’importante archivio meteorologico ottocentesco conservato nella Biblioteca San Domenico del Seminario Vescovile di Tortona...
http://www.arpa.piemonte.it/upload/d...centenarie.pdf
Socio fondatore e consigliere Caput Frigoris.Avezzano, 15 aprile 1995 nevicata max ultimi 14 anni...115cm
Pare che parte della crescita di popolazione di Trento sia in parte dovuta all'aggregazione a Trento di paesi che in precedenza erano comuni a sé stanti.
Trento - Wikipedia
Chiaramente questa non è una crescita di dimensioni della città, ma l'assegnazione di territori e popoloazioni pre-esistenti al comune, e non mi pare probabile che ne discendano grandi alterazioni climatiche. In effetti a suo tempo mi è stato raccontato che per assicurare la presenza di maggior popolazione all'italianissima Trento rispetto all'"austriacante" Bolzano (ma non so bene per quali motivi visto che non c'erano le regioni all'epoca e suppongo che non ci fossero particolari problemi di assicurare l'italianita di chissà quale maggioranza in chissà quale ambito politico; specie durante il fascismo che faceva votare un po' poco la gente) il fascismo aggregò a Trento un po' di comuni, in pratica proprio per ingrandirla. Ho qualche dubbio, però, su questa storia. Pare infatti che a inizio Novecento la popolazione di Trento fosse circa il doppio di quella di Bolzano, per cui non mi pare che ci fosse bisogno di tirare giù gli abitanti dei paesi alti e quelli circostanti a fondovalle e assegnarli a Trento per aumentare la popolazione del comune.
Però! Gran bello studio. Questo è da leggere con attenzione.
Cmq non dipinge un quadro di parroci di campagna col termometro min-max attaccato al muro della chiesa o al palo dove legavano il mulo, ma di veri osservatori dotati di strumentazione ragionevole vista l'epoca (suppongo anche roba buona), gestita da professori o comunque gente di una certa formazione, spesso con rapporti di collaborazione con l'Idrografico.
Insomma non mi pare che vada bene per corroborare la tesi che una volta le temperature le prendeva il parroco, ma al massimo che una volta il monitoraggio meteoclimatico si avvaleva frequentemente di osservatori gestiti da istituzioni ecclesiastiche. Non giurerei che questa situazione sia peggiore di quella di stazioni AM "manned" con operatore un maresciallo dell'AM con la terza media (se va bene).
Ultima modifica di Borat; 17/08/2011 alle 13:59
Frena, forse ho capito male io allora: non metto in dubbio che quel periodo abbia avuto inverni piu' rigidi di quelli attuale, ma mi sembrava di aver capito che tu volessi togliere almeno 1° da quelle medie di quell'epoca, appunto, e non dalle attuali !
Da qui la mia domanda, appunto !
Riguardo Sondrio, almeno i dati pluviometrici partono dal 1876, come riportato sulla "Carta delle precipitazioni medie, massime e minime annue del territorio alpino della regione Lombardia" di Ceriani/Carelli: da "dove" (leggasi: stazione) provengano, purtroppo, non te lo so dire !
Secondo me per alcune città (per dirne due: Sondrio e Aosta) le medie di fine ottocento-inizio novecento vanno bene così come sono, salvo chiaramente un mezzo grado perché sono medie non-integrali e un ulteriore paio di decimi per le posizioni strampalate su tetti, ma penso che le loro isole di calore fossero minime. A meno che le stazioni non fossero collocate in cortili particolarmente demenziali o in punti centralissimi.
Una domanda: a te quadra che la stazione di Montagna in Valtellina (Weather Station History : Weather Underground) sia a tale altezza e pendio come risulta qui
in base alla posizione esibita qui? WunderMap Interactive Radar & Weather Stations : Weather Underground
Ho dato un'occhiata anche a dov'è Piateda-Busteggia. Non sembra un paese che prende molto sole d'inverno. In compenso, da quell'enorme canalone che ha di fronte mi sembra molto probabile che scendano correnti d'aria (che ho abbozzato in giallo) le quali porebbero disturbare le minime invernali.
Mi sembra anche che in caso di precipitazioni di portata calamitosa, sempre a causa di quel canalone, Busteggia sia destinata a fare la fine di Longarone, cosa che non auguro.
A proposito, ecco Longarone, vista verso la diga.
Davvero complimenti ai deficienti che hanno pensato bene di costruire una diga in un punto del genere. Questo si chiama mettere il sedere nelle pedate. Ma tanto ci hanno messo sederi altrui e poi hanno fatto il gesto dell'ombrello avendo scontato pene ridicole (tutti assolti tranne due gatti, rimasti poi dentro solo un paio d'anni).
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