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Discussione: cos'è il dew point?

  1. #1
    Bava di vento
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    Predefinito cos'è il dew point?

    cos'è il dew point?
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  2. #2
    Vento forte L'avatar di pisanaccio
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    Predefinito Re: cos'è il dew point?

    Citazione Originariamente Scritto da honua
    cos'è il dew point?
    Grazie


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    LA TEMPERATURA DI RUGIADA

    Generalmente in meteorologia la grandezza fisica usata per esprimere il grado di umiditÃ* delle masse d'aria atmosferiche è l'umiditÃ* relativa, ossia la percentuale di vapore acqueo presente nella massa d'aria rispetto al valore massimo che la massa stessa potrebbe contenere. Si tratta certamente di una grandezza molto comoda perché rende immediatamente l'idea della maggiore o minore umiditÃ* dell'aria ed è facilmente confrontabile senza necessitÃ* di procedere con calcoli vari. È comunque interessante e istruttivo sapere anche quanto è effettivamente il vapor d'acqua presente nell'aria. In un metro cubo d'aria possono trovar posto al massimo un certo numero di grammi di vapore, a seconda della temperatura dell'aria: precisamente a 10°C sono 11 grammi, a 20°C sono 17,3 grammi e a 30°C sono 30,4 grammi. Se tali quantitÃ* sono presenti si dice che l'aria è satura ma in generale le quantitÃ* sono inferiori, vale a dire che l'umiditÃ* relativa di cui si è detto prima è inferiore al 100%, valore che si ha solo alla saturazione.

    Il metodo di esprimere il peso di vapore per metro cubo è detto umiditÃ* assoluta, usata di solito per esperimenti di laboratorio. Tanto per completare il quadro delle definizioni, diciamo che se si esprimono i pesi di vapore rapportati a un chilogrammo d'aria si ha la umiditÃ* specifica, anch'essa usata in campo scientifico e non in quello pratico della meteorologia.
    Supponiamo adesso di avere una massa d'aria a temperatura 20°C con 15 grammi di vapore per metro cubo (ciò che corrisponde in pratica ad una umiditÃ* relativa dell'87%) e che la temperatura scenda, mentre la pressione rimane costante, fino a 10°C, per cui solo 11 grammi sono possibile per metro cubo. L'eccedenza, ossia 6,3 grammi, deve allora condensare e ritornare allo stato liquido. Infatti la saturazione viene giÃ* raggiunta quando la temperatura è scesa a circa 17°C. A questa temperatura si dÃ* il nome di temperatura di rugiada, che ben rende l'idea della condensazione poiché ricorda le goccioline che argentano le foglioline d'erba, ossia la rugiada. Di solito il raffreddamento più marcato, specialmente su terraferma ma anche sul mare, si ha nelle ore della tarda sera e notturne. E sono proprio queste le ore più pericolose per la formazione della nebbia, ossia dell'insieme di goccioline in sospensione nell'aria dovute alla condensazione del di più oltre la saturazione della massa d'aria. Un dato che sarebbe molto interessante è allora proprio la previsione di temperatura di rugiada, in modo che, tenendo conto della variazione a scendere della temperatura, operazione che chiunque può seguire senza alcuna esperienza specifica, si possa prevedere con buon anticipo la eventuale formazione di nebbia. Ci sembra allora giusto e producente avanzare una proposta del genere ai servizi che diffondono le notizie meteorologiche, specialmente nelle ore pomeridiane e serali. Oltre i marinai ne beneficerebbero anche, per esempio, gli automobilisti. A conclusione dell'argomento è il caso di ricordare che, se la temperatura di rugiada è inferiore a 0°C, si può parlare di temperatura di brina, dal momento che la discesa al disotto dello zero porta alla solidificazione delle goccioline in quella che comunemente viene detta la brina.


    oppure.......




    La temperatura di rugiada
    Anisn Vicenza - attivitÃ* di laboratorio con materiali poveri
    Anna Egle Alfieri - Germano Bellisola

    Il vapore acqueo nell'atmosfera
    Volendo affrontare alcuni aspetti quantitativi della presenza di acqua nell'atmosfera ci si può limitare, dal punto di vista didattico, a considerare le seguenti entitÃ*: umiditÃ* di saturazione (Usat), umiditÃ* assoluta (Uass), umiditÃ* relativa (Urel). Esse sono collegate dalla relazione:
    Urel = [(Uass) / (Usat)] · 100
    L'umiditÃ* relativa è il rapporto tra umiditÃ* assoluta e umiditÃ* di saturazione, espresso in percentuale. L'umiditÃ* di saturazione è definita come la massima quantitÃ* di vapore acqueo (in grammi) che può stare in un metrocubo d'aria. Tale quantitÃ* massima dipende dalla temperatura dell'aria, secondo il seguente andamento:


    La umiditÃ* assoluta è definita come la quantitÃ* di vapore acqueo (in grammi) effettivamente presente in un metrocubo d'aria.
    Dovrebbe pertanto essere evidente che la umiditÃ* relativa fornisce una misura di quanto vapore acqueo c'è nell'aria in rapporto a tutto quello che potrebbe starci. L'interesse di questo indicatore sta nel fatto, per esempio, che la sensazione di benessere o di fastidio percepita dal nostro corpo dipende proprio dall'umiditÃ* relativa, e non dall'umiditÃ* assoluta. Ad esempio, alla temperatura di 30°C la presenza nell'aria di 20 grammi/metrocubo di vapore acqueo (rispetto ai 30 che ci starebbero) è percepita come "vivibile", mentre a 20°C la presenza di soli 15 grammi/metrocubo (rispetto ai 17 che ci starebbero) è percepita come "insopportabile". Infatti nel primo caso l'umiditÃ* relativa è del [(20/30)·100]=66%, e nel secondo caso del [(15/17)·100]=88%.

    La formazione della rugiada (o della brina)
    Quando una massa d'aria contenente vapore acqueo si raffredda la sua umiditÃ* relativa aumenta progressivamente, avvicinandosi al 100%. Raggiunto questo limite l'aria diviene satura di vapore acqueo, ed un ulteriore raffreddamento provoca la condensazione del vapore in eccesso, con formazione di nebbia liquida (se la saturazione è raggiunta a temperature maggiori di 0°C) o solida (se la saturazione è raggiunta sotto lo 0°C). La "condensa" prende il nome di rugiada se liquida e brina se solida. La temperatura alla quale deve arrivare il raffreddamento della massa d'aria per generare "condensa" prende il nome di punto di rugiada (dew point). E' evidente che la conoscenza del punto di rugiada di una massa d'aria è della massima importanza per poter prevedere la formazione di nebbia o brina o, se in quota, delle nubi.

    pisanaccio

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