Ieri sono stato a sciare sull'Appennino: il cielo era sereno e la notte la temperatura era scesa sotto zero. Ovviamnte le macchine erano gelate, però in un modo che non si vede di frequente qui in pianura. Mi spiego. Qui di solito si forma una patina uniforme da congelamento della rugiada superficiale oppure da brinamento diretto del vapore acqueo in minuscoli pallini bianchi. Invece, là era composta da piccole, ma non minuscole, stelline di ghiaccio attaccate l'una all'altra, talvolta anche isolate. Le spiegazioni che ho formulato sono queste: alta umidità dell'aria in montagna (presenza di nube al suolo/nebbia); raffreddamento più rapido con temperture superficiali più basse; fiocchi di neve gelata portati con uno scaccianeve dal vento. Voi cosa ne pensate? Grazie.
Termoigrometro Oregon Scientific EMR812HGN/THGR228N su schermo passivo Davis
CIAO, a volte capita anche dalle mie parti in pianura, ma normalmente quando l'UR è molto bassa ed il freddo è intenso. Io li chiamo "fiori di ghiaccio"....
tipo così?
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Beh, un po' simile a questa:
Invece da me è più comune così:
Mi sto anche domandando se la brina che abbia visto in montagna sia effettivamente vera "brina" formatasi per passaggio diretto dallo stato gassoso a quello liquido, mentre la brina comune da me in pianura sia piuttosto rugiada congelata.
Termoigrometro Oregon Scientific EMR812HGN/THGR228N su schermo passivo Davis
«L'Italia va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l'Italia sono i furbi, che non fanno nulla, spendono e se la godono» (Giuseppe Prezzolini, 1921)
la "brina della pianura" spesso si forma a partire da rugiada
quella che hai visto in montagna si deve essere formata con bassa UR e con isolate goccioline di acqua sopraffusa che sono entrate in contatto con superfici a T inferiore allo zero congelandosi.
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