Originariamente Scritto da
alexeia
Più che al carbonio 14, che con le temperature se la cava maluccio, fra le varie cose tenute in considerazione a livello globale ci sono le curve isotopiche dell'ossigeno ricavate dalle carote di ghiaccio, che permettono di risalire a oscillazioni delle paleotemperature. Non solo quelle dei gradi progetti in Antartide e in Groenlandia, ma anche a scala locale quelle fatte ad esempio nelle grotte in cui si sia conservato ghiaccio di una certa età.
Anche le curve polliniche danno una certa indicazione, però a scala temporale più ampia, cioè registrano cambiamenti grossi, tipo il passaggio da tundra a foresta o viceversa in un'area abbastanza ampia, mentre difficilmente registrano il dettaglio delle oscillazioni minori.
poi, appunto, ci sono i dati sulle oscillazioni delle fronti glaciali sulla base dei depositi. E qui entra in gioco il C14, perché se trovo un suolo sepolto dalla morena frontale, e dentro c'è materia organica - rami, tronchi etc. - oppure trovo una torbiera, allora ho materiale organico su cui fare C14. Cosa dato? Un
post quem, dopo quella data il ghiacciaio è avanzato nuovamente, quindi quella morena frontale si riferirà ad una pulsazione successiva alla data C14 sul materiale sepolto.
Insomma, mettendo assieme tutti tutti i dati a disposizione, un'idea ce la si fa tranquillamente.
Meno affidabili invece sono le fonti "storiche", soprattutto le narrazioni dell'epoca, che da un lato registrano, enfatizzandoli, gli eventi di picco, eccezionali ma che non necessariamente rappresentano la media del periodo, anzi... essendo appunto memorabili, spesso sono l'eccezione entro un periodo ad andamento diverso. Però per gli antichi era questo che
li sconvolgeva, mentre non hanno registrato magari un'anteriore variazione graduale, quindi non sappiamo effettivamente come considerare questi dati: rana bollita, oppure eccezione in un periodo a clima diverso? Per loro era semplicemente "
punizione di Dio, irato per li peccati delli omeni"
Idem per i dati sulle culture, si cita sempre ad esempio che veniva coltivata la vite sino in Inghilterra, "quindi" faceva più caldo. Però non viene specificata la qualità del vino che se ne otteneva - e i vini medievali sono spesso scadenti, tranne i grandi nomi, come qualità ma considerati comunque degni di produzione come alimento - e inoltre non si tiene conto del fattore culturale.
Le Roy Ladurie notava come il cristianesimo abbia diffuso verso nord i limiti della vite, perché nel rito serve il vino; quindi, viti ad ogni costo, per le parrocchiette di provincia del nord era pur sempre valido un vinaccio sciacquatura, dato che non si potevano permettere l'importazione di vini seri. Noi poi troviamo le tracce delle viti, e deduciamo che il clima era migliore. Aveva fatto anche altri esempi, ma ora a memoria non me
li ricordo.
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